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Sostanze chimiche: la Strategia UE per proteggere salute e ambiente

Prevista dal Green Deal europeo, la Strategia per la sostenibilità delle sostanze chimiche adottata dalla Commissione UE si pone l’obiettivo di “inquinamento zero” per un ambiente privo di sostanze tossiche, che oltre a proteggere la salute delle persone, salvaguardi la biodiversità e realizzi un’economia decarbonizzata, circolare e competitiva.

La Commissione UE ha adottato il 14 ottobre 2020 la Strategia per la sostenibilità delle sostanze chimiche, annunciata nel Green Deal europeo e previstaentro l’estate 2020 dalla tabella di marcia, che costituisce il primo passo per azzerare l’inquinamento e creare un ambiente privo di sostanze tossiche.

Secondo la Commissione UE, la Strategia darà impulso all’innovazione per creare sostanze chimiche più sicure e sostenibili e garantire una migliore protezione della salute umana e dell’ambiente dalle sostanze pericolose.

L’obiettivo sarà perseguito anche mediante il divieto di utilizzare quelle più nocive nei prodotti di largo consumo, quali giocattoli, articoli per l’infanzia, cosmetici, materiali a contatto con gli alimenti e i tessuti, a meno che tali sostanze siano considerate essenziali per la società. Contemporaneamente si garantirà che tutte le sostanze chimiche siano usate in modo più sicuro e sostenibile.

Nel 2018 l’Europa (con il 16,9 % delle vendite) è risultata il secondo maggiore produttore mondiale di sostanze chimiche che rappresentano il 4° più grande compartoindustriale dell’UE e dà lavoro a circa 1,2 milioni di persone. Il 59 % delle sostanze chimiche prodotte è fornito direttamente ad altri settori, tra cui la sanità, l’edilizia, l’industria automobilistica, elettronica e tessile. Si prevede che la produzione mondiale di sostanze chimiche raddoppierà entro il 2030 e che con ogni probabilità aumenterà anche l’uso, già diffuso, di tali sostanze, anche nei prodotti di largo consumo.

L’UE dispone di una legislazione sofisticata in materia di sostanze chimiche che ha permesso di creare la base di conoscenze in materia più avanzata al mondo, e ha istituito organismi scientifici incaricati di effettuare le valutazioni dei rischi e dei pericoli delle sostanze chimiche. L’UE è riuscita, inoltre, a ridurre i rischi per le persone e l’ambiente derivanti da alcune sostanze chimiche pericolose, ad esempio gli agenti cancerogeni.

Tuttavia, la politica dell’UE in materia di sostanze chimiche deve essere ulteriormente rafforzata per tener conto delle più recenti conoscenze scientifiche e delle preoccupazioni dei cittadini. Molte sostanze chimiche possono provocare danni all’ambiente e alla salute umana, con ripercussioni anche sulle generazioni future, in quanto possono interferire con gli ecosistemi e indebolire la resilienza dell’uomo e la capacità di rispondere ai vaccini. Studi sul biomonitoraggio umano condotti nell’UE hanno evidenziato la presenza di un numero crescente di sostanze chimiche pericolose nel sangue e nei tessuti corporei dell’uomo, tra i quali alcuni pesticidi, biocidi, sostanze farmaceutiche, metalli pesanti, plastificanti e ritardanti di fiamma. L’esposizione prenatale combinata a diverse sostanze chimiche ha provocato una riduzione della crescita fetale e dei tassi di natalità.

La strategia sulle sostanze chimiche è il primo passo verso l’obiettivo di azzerare l’inquinamento in Europa -ha affermato Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo responsabile per il Green Deal europeo – Le sostanze chimiche sono parte integrante della nostra vita quotidiana e ci consentono di elaborare soluzioni innovative per rendere più ecologica la nostra economia. Dobbiamo però fare in modo che siano prodotte e utilizzate in modo da non arrecare danni alla salute umana e all’ambiente. Ed è particolarmente importante porre fine all’uso delle sostanze chimiche più nocive nei prodotti di consumo, dai giocattoli e i prodotti per l’infanzia ai tessili e ai materiali che entrano in contatto con i prodotti alimentari.

La strategia sulle sostanze chimiche ne riconosce il ruolo fondamentale per il benessere dell’uomo e per la transizione verde e digitale dell’economia e della società europee; allo stesso tempo prende atto dell’urgente necessità di affrontare i problemi causati alla salute e all’ambiente dalle sostanze chimiche più nocive.

Per questo motivo la Strategia illustra azioni concrete per rendere le sostanze chimiche sicure e sostenibili fin dalla progettazione e per garantire che tutti i loro benefici possano essere valorizzati senza conseguenze negative né per il Pianeta né per le generazioni attuali e future. A tal fine è necessario garantire sia che le sostanze chimiche più pericolose per la salute umana e l’ambiente non siano impiegate per usi non essenziali alla società, e più in particolare nei prodotti di largo consumo e in relazione ai gruppi maggiormente vulnerabili, sia che tali sostanze vengano utilizzate in modo più sicuro e sostenibile.

Per accompagnare l’industria chimica in questa transizione sono previste diverse azioni di innovazione e di investimento. La strategia richiama, inoltre, l’attenzione degli Stati membri sulle possibilità offerte dal Dispositivo per la ripresa e la resilienza per investire nella transizione verde e digitale delle imprese dell’UE, comprese quelle del comparto chimico.

“Dobbiamo il nostro benessere e gli elevati standard di vita alle numerose sostanze chimiche utili inventate negli ultimi 100 anni – ha dichiarato a sua volta Virginijus Sinkevicius, Commissario UE per l’Ambiente, gli Oceani e la Pesca – Non possiamo tuttavia ignorare i danni causati da molte sostanze chimiche pericolose per la salute umana e l’ambiente. Dopo aver compiuto molti progressi per regolamentare le sostanze chimiche nell’UE, con questa Strategia intendiamo valorizzare i risultati fin qui ottenuti e spingerci oltre per impedire che le sostanze chimiche più pericolose si diffondano nell’ambiente e nel nostro organismo, con conseguenze negative soprattutto per le persone più fragili e vulnerabili”.

La Strategia intende aumentare in misura significativa la protezione della salute umana e dell’ambiente dalle sostanze chimiche nocive, con un’attenzione particolare ai gruppi di popolazione più vulnerabili. Tra le iniziative faro figurano in particolare:
– l’eliminazione progressiva dai prodotti di consumo – quali giocattoli, articoli per l’infanzia, cosmetici, materiali a contatto con gli alimenti e prodotti tessili – delle sostanze più pericolose, che comprendono anche gli interferenti endocrini che hanno effetti negativi sui sistemi immunitario e respiratorio, e sostanze persistenti quali PFAS , a meno che non si dimostri che il loro uso è essenziale per la società;
– la riduzione al minimo e la sostituzione maggiore possibile delle sostanze problematiche in tutti i prodotti, dando priorità alle categorie di prodotti che hanno effetti negativi sui gruppi vulnerabili e quelle con il maggiore potenziale per l’economia circolare;
– il contrasto all’effetto combinato delle sostanze chimiche (effetto cocktail) tenendo maggiormente conto dei rischi per la salute umana e l’ambiente derivanti dall’esposizione quotidiana a un’ampia gamma di sostanze chimiche da fonti diverse;
– la garanzia che i produttori e i consumatori abbiano accesso alle informazioni sui contenuti e sull’uso sicuro delle sostanze chimiche, adottando obblighi di comunicazione nel contesto dell’iniziativa in materia di prodotti sostenibili.

Rendere le sostanze chimiche più sicure e sostenibili è una impellente necessità, oltre che una grande opportunità economica che la Strategia intende cogliere, consentendo la transizione alla chimica verde e alle sue catene di valore. Per quanto possibile, le nuove sostanze chimiche e i nuovi materiali devono essere sicuri e sostenibili fin dalla progettazione, ovvero dalla produzione alla fine del ciclo di vita. Ciò contribuirà a evitare gli effetti più nocivi e a garantirne il minor impatto possibile sul clima, l’uso delle risorse, gli ecosistemi e la biodiversità.

La Strategia prevede che l’industria dell’UE diventi un soggetto competitivo a livello mondiale nella produzione e nell’uso di sostanze chimiche sicure e sostenibili. Le azioni annunciate sosterranno l’innovazione industriale affinché tali sostanze diventino la norma sul mercato dell’UE e un parametro di riferimento a livello mondiale

Tali obiettivi saranno conseguiti principalmente:
– mettendo a punto criteri sicuri e sostenibili fin dalla progettazione e garantendo un sostegno finanziario per la loro commercializzazione e diffusione;
– garantendo lo sviluppo e la diffusione di sostanze, materiali e prodotti sicuri e sostenibili fin dalla progettazione grazie agli strumenti di finanziamento e di investimento dell’UE e ai partenariati pubblico-privato;
rafforzando in modo significativo l’applicazione delle norme dell’UE sia alle frontiere che nel mercato unico;
– definendo un programma UE di ricerca e innovazione, per colmare le lacune conoscitive sul loro impatto , promuovere l’innovazione e mettere fine alla sperimentazione sugli animali;
semplificando e consolidando il quadro giuridico dell’UE – ad esempio introducendovi il processo “una sostanza, una valutazione“, rafforzando i principi del “no data, no market” (nessuna commercializzazione in assenza di dati) e adottando modifiche mirate del REACH e della legislazione settoriale.

La Commissione propugnerà inoltre l’adozione a livello mondiale di norme di sicurezza e sostenibilità, in particolare dando essa stessa l’esempio e promuovendo un approccio coerente per impedire che le sostanze pericolose vietate nell’UE siano prodotte a fini di esportazione.

La salute dovrebbe avere sempre la precedenza su tutto – ha concluso la Commissaria UE per la Salute e la Sicurezza alimentare, Stella KyriakidesEd è proprio questo l’obiettivo che abbiamo garantito con un’iniziativa faro quale la Strategia. Le sostanze chimiche sono essenziali per la nostra società e devono essere prodotte in modo sicuro e sostenibile. Ma è necessario proteggerci dalle sostanze chimiche pericolose che ci circondano. La strategia dimostra quanto significativi siano il nostro impegno e la nostra determinazione a tutela della salute dei cittadini in tutta l’UE“.

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