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Green New Deal: per Legambiente e Forum DD è adesso

Le proposte per una Legge di Bilancio 2020 che preluda ad un Green New Deal, per il quale sarebbero già disponibili le risorse necessarie, rivedendo la fiscalità ambientale e riallocando i sussidi, anche se non sarà facile tagliare privilegi come ha dimostrato il cosiddetto “Decreto Clima”, annunciato in un modo e uscito dal Consiglio dei Ministri diverso da come era atteso.

Sulla G.U. n. 111 del 14 ottobre 2019 è stato pubblicato il Decreto Legge Misure urgenti per il rispetto degli obblighi previsti dalla direttiva 2008/50/CE sulla qualità dell’aria e proroga del termine di cui all’articolo 48, commi 11 e 13, del decreto-legge 17 ottobre 2016, n. 189”, ribattezzato impropriamente “Decreto Clima” dal momento che contiene essenzialmente le misure per evitare il pronunciamento della Corte europea di Giustizia dopo il deferimento del nostro Paese da parte della Commissione UE per non aver rispettato i limiti della Direttiva UE sull’inquinamento atmosferico che dovevano essere soddisfatti entro il 2010, e che hanno reso l’Italia il Paese europeo con il maggior numero di morti premature per l’esposizione alla cattiva qualità dell’aria dei suoi cittadini.

Nel “Decreto Clima”, infatti,  non c’è più l’annunciato taglio dei sussidi ambientalmente dannosi (SAD) che solo nel 2017, come attestato dall’ultima edizione del Catalogo del Ministero dell’Ambiente (MATTM), erano stimati in 19,3 miliardi di euro, di cui ben 16,8 quali sussidi per le fonti fossili.

Il Ministro Sergio Costa ha precisato che la misura sarà introdotta nella Legge di Bilancio, con “l’idea di fare un taglio costante negli anni, da qui al 2040, ma senza penalizzare nessuno”, ma a giudicare dalle levate di scudi che c’erano state al solo annuncio in settembre, par di capire che sarà difficile introdurre quelle misure, pur necessarie per contrastare l’emergenza climatica, per la resistenza di coloro che hanno goduto di privilegi a cui non vogliono rinunciare.
Non è così facile essere verde”, cantava qualche anno fa la rana Kermit nel Muppet Show.

E proprio alla Legge di Bilancio 2020 e alle necessarie misure da introdurre fa appello Legambiente che, in collaborazione con il Forum Disuguaglianze e Diversità, ha presentato nel corso di un Convegno alla Camera dei Deputati le proposte per una manovra finanziaria sostenibile.   

Secondo Legambiente e Forum DD sarebbe già disponibili nel bilancio dello Stato le risorse necessarie per avviare un percorso convincente di transizione energetica, che al 2030 potrebbero superare i 50 miliardi di euro all’anno, tra fondi europei e nazionali, riallocando e rivedendo la fiscalità sulle fonti fossili, facendo pagare le rendite a danno dell’ambiente, introducendo una carbon tax, investendo sempre più sull’economia circolare e fonti rinnovabili, disegnando misure ambientali che favoriscano i più vulnerabili, partendo dalla chiave ambientale per aggredire le disuguaglianze.

La transizione energetica è una grande opportunità di rilancio industriale e economico per un Paese come l’Italia ha spiegato Edoardo Zanchini, Vicepresidente di Legambiente – Tutti gli studi e i dati confermano che investire in questa direzione conviene. Lo dimostra la crescita di nuove imprese e dell’occupazione nei settori che più stanno andando in una direzione dove si tiene assieme qualità e innovazione: dal turismo all’agricoltura biologica, dal mondo del riciclo a quello dell’efficienza energetica. Le scelte di investimento in campo ambientale oggi hanno molto a che fare con il rilancio dell’economia, la disoccupazione, l’attrattività del nostro Paese per chi vuole investire o scegliere di venire a vivere in Italia o rimanerci. Oggi questa prospettiva è ancora più credibile per gli impegni presi dalla nuova Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen, che ha annunciato di voler fare del Green New Deal una priorità strategica, per la quale prevedere fino a un miliardo di Euro di investimenti in dieci anni e una più forte ambizione rispetto agli obiettivi. Con questa iniziativa insieme al Forum delle Diseguaglianze vogliamo aprire un confronto per accelerare in una transizione ecologica guidata da obiettivi di giustizia sociale”.

In sintesi le proposte green per la legge di bilancio:

  1. Spostare la fiscalità sulle fonti fossili per spingere la transizione energetica
    Adeguare le royalties per le estrazioni di petrolio e gas.
    Rideterminare la fiscalità sui combustibili fossili sulla base delle emissioni di anidride carbonica prodotte e introdurre una Carbon Tax.
    Eliminare sussidi e contributi alla generazione elettrica da fonti fossili per spingere la produzione da fonti rinnovabili.
    Trasformare le esenzioni dall’accisa nei settori dei trasporti, dell’agricoltura e negli usi civili in politiche di investimento in efficienza energetica e fonti rinnovabili.
    Istituire una tassa di imbarco aeroportuale legata all’efficienza dei velivoli.
    Introdurre un indicatore di sostenibilità delle imprese nei diversi settori produttivi per valutare l’accesso alle politiche di supporto alle imprese.
  • Riformare le concessioni sui beni comuni ambientali
    Adeguare i canoni per le attività estrattive.
    Adeguare i canoni per il prelievo delle acque minerali.
    Adeguare i canoni per le concessioni balneari.
    Abolire le proroghe senza gara delle concessioni autostradali e investire le risorse provenienti dai pedaggi autostradali per interventi di manutenzione stradale e per le nuove infrastrutture di mobilità sostenibile.
  • Cambiare la fiscalità per spingere economia circolare e transizione climatica
    Adeguare la tassazione per il conferimento a discarica.
    Prevedere un’IVA agevolata per beni e servizi che producono benefici ambientali e sociali.
    Anticipare il recepimento della direttiva UE 2018/2001 per consentire l’autoconsumo collettivo di energia prodotta da fonti rinnovabili.
    Eliminare il pagamento dell’accisa per l’energia prodotta da fonti rinnovabili.
    Prorogare le detrazioni per gli interventi di riqualificazione energetica e antisismica dei condomini garantendone l’accesso anche alle fasce più povere della popolazione.
    Accelerare nella strategia europea di lotta all’inquinamento da plastica.
  • Le nuove politiche per la transizione energetica
    Stabilire il coordinamento delle politiche per la transizione ecologica e sociale presso la Presidenza del Consiglio.
    Informare e creare opportunità di riduzione della spesa energetica per chi ne ha più bisogno, aggredendo il nuovo fenomeno della povertà energetica.
    Rilanciare gli investimenti dei Comuni.
    Una strategia sociale e ambientale per le periferie ed i territori marginali, per garantire riqualificazione abitativa e delle scuole, nonché accesso alla mobilità sostenibile.
    La giusta transizione nelle aree e nelle aziende interessate da crisi industriali.
    Accompagnare l’innovazione nei processi industriali per rafforzare l’occupazione, rilanciando il ruolo delle imprese controllate dallo Stato.
    Una strategia per la prevenzione, la ricostruzione, lo sviluppo a fronte del rischio sismico.
    Un piano straordinario per 500mila alloggi NZEB di edilizia sociale.
    Un progetto per tutelare e incrementare il capitale naturale.

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