Energia Fonti rinnovabili

E&S Group: lo stato dell’arte delle rinnovabili in Italia

Il Direttore dell’E&S Group del Politecnico di Milano ha presentato, nel corso di un Convegno a Key Energy versione digital, il Rapporto sullo stato delle rinnovabili in Italia realizzato in esclusiva per l’occasione.

Rinnovabili e mobilità elettrica saranno due delle chiavi più rilevanti per il rilancio dell’Europa post-Covid.

Sono queste alcune delle indicazioni che arrivano dal Rapporto sullo stato dell’arte delle rinnovabili in Italia, realizzato in esclusiva per Key Energy in versione digital  dall’Energy & Strategy (E&S Group) del Politecnico di Milano e presentato al Convegno inaugurale “Riconversione ecologica dopo il Covid-19 e i nuovi target UE 2030”, incentrato sul Piano europeo Next Generation EU che dovrà sostenere i Paesi colpiti dalla pandemia, con parte delle risorse per il periodo 2021-2024 che dovranno facilitare la transizione energetica italiana.

L’opportunità di investire 77 miliardi di euro per questioni climatiche è certamente imperdibile – ha osservato Gianni Silvestrini,Direttore scientifico di Key Energy, aprendo i lavori – Il nostro Paese deve saperne fare buon uso, con progetti e strategie precise. La ricaduta industriale post-Covid farà sparire gran parte dell’industria delle energie fossili, mentre quella delle rinnovabili, dei sistemi di accumulo e della mobilità sostenibile registreranno negli anni a venire un boom straordinario”.

Secondo Vittorio Chiesa, Direttore esecutivo dell’E&S Group, che ha presentato il Rapporto, l’Italia per raggiungere il nuovo obiettivo del taglio del 55% al 2030 delle emissioni di gas serra, quale annunciato dalla Presidente della Commissione UE Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo Stato dell’Unione, dovrà tagliare altri 94 milioni di tonnellate di CO2.

Rinnovabili
Sul fronte delle rinnovabili, la nuova potenza installata nel 2019 è stata di circa 1.210 MW, superiore di soli 50 MW rispetto all’anno precedente. Un andamento decisamentre insufficiente trainato soprattutto dall’eolico e fotovoltaico, grazie in particolare alla spinta intervenuta nell’ultimo triennio del 2019.

Lo scenario tendenziale previsto per l’eolico al 2030, comporterebbe uno scostamento dall’obiettivo di 35 GW, mentre per il fotovoltaico nel 2021 dovrebbero riprendere le installazioni, ma con un tasso di crescita della capacità installata sostanzialmente pari a quello registrato nel 2019.

Se si verificassero tali condizioni, nel 2030 si avrebbe un gap rispetto all’obiettivo di oltre 23 GW: “Serve dunque – ha sottolineato Chiesa – raddoppiare la potenza installata per l’eolico e aumentare di quasi tre volte quella per il fotovoltaico”.

Sistemi di accumulo
Direttamente connessi con lo sviluppo delle rinnovabili, anche i sistemi di accumulo, elettrochimico e di pompaggio, al 2019 offrono una potenza totale installata di 7.500 MW, mentre entro il 2030 dovrebbero raggiungere 17.930 MW.

Idrogeno
Un prezioso contributo per la riduzione delle emissioni climalteranti potrebbe giungere dall’adozione su larga scala dell’idrogeno: in linea con gli scenari internazionali, nel 2050 l’idrogeno potrà avere un ruolo significativo, fino a raggiungere un potenziale livello di penetrazione del 23% della domanda energetica finale, con un contributo di oltre 200 TWh, e di bilanciamento del sistema elettrico.

Efficienza energetica degli edifici
A fronte di un tasso medio di ristrutturazione degli edifici dell’1% annuo con una quota minima (0,2%) relativi a interventi di ristrutturazione profonda, per raggiungere l’obiettivo di riduzione delle emissioni, E&S Group indica la necessità di raddoppiare tale percentuale e prevedere un maggior contributo dagli interventi di ristrutturazione profonda.

La Commissione UE ha adottato lo scorso ottobre la Strategia Ondata di Ristrutturazioni per l’Europa (A Renovation Wave for Europe), per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, che tra le altre azioni, prevede l’accesso a finanziamenti mirati, in particolare attraverso le iniziative faro “Renovate” e “Power Up” del dispositivo per la ripresa e la resilienza nel quadro di Next Generation EU.

E.mobility
Sono state immatricolate nel 2019 circa 17.065 vetture elettrificate (+78% rispetto al 2018), di cui  sono solo elettriche 10.566 unità (+111%), mentre ulteriori 6.499 sono ibride (+42%). In termini relativi si tratta dello 0,9% sul totale delle immatricolazioni, come ha evidenziato, peraltro, lo Smart Mobility Report, presentato dallo stesso E&S Group in settembre.   

Il freno agli investimenti nelle rinnovabili non è la mancanza di fondi, ma la rimozione degli ostacoli burocratici – ha osservato Chiesa – Serve dunque mettere mano al permitting e velocizzare le procedure attraverso una riforma complessiva, prevedere un fast-track autorizzativo per le opere strategiche e maggiori risorse per gli uffici pubblici coinvolti”

Le imprese ci credono e investono  ha aggiunto il Direttore di E&S Group  Sono infatti 57 le richieste depositate nel 2019 per la costruzione di nuove installazioni. I settori più coinvolti sono quelli del fotovoltaico e dell’eolico (42% e 49%), seguiti da idroelettrico e biomasse (4% ciascuno), con la regione Puglia capofila per numero di richieste, il 51% del totale”.

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