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Acque reflue: da impianti più efficienti e circolari contributo a inquinamento zero

Secondo un Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) il trattamento delle acque reflue può svolgere un ruolo chiave nel passaggio dell’Europa ad un futuro a inquinamento zero, diventando più efficiente sotto il profilo delle risorse e contribuendo all’economia circolare. Tra i casi studio elencati il Riutilizzo delle acque reflue per l’irrigazione a Milano.

La maggior parte degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane in Europa si concentra sulla pulizia dell’acqua e sul suo ritorno all’ambiente con un approccio semplice e lineare. Tuttavia, secondo il Rapporto Beyond water quality – Sewage treatment in a circular economy” pubblicato il 5 luglio 2022 dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), con l’utilizzo di tecnologie innovative tali strutture possono fungere da centri di risorse fornendo acqua, energia, sostanze nutritive e materiali organici recuperati per il riutilizzo, il riciclaggio e il recupero, garantendo al contempo che questi impianti apportino contributi sostanziali al Green Deal europeo, in particolare al Piano d’azione Inquinamento Zero e al Piano d’azione Economia Circolare.

L’Agenzia sottolinea che la gestione delle acque reflue (urina, feci e acque grigie sporche che immettiamo nei nostri scarichi), così come il deflusso urbano dalle strade e dalle acque reflue industriali, è tutt’altro che un processo privo di inquinamento in tutta Europa.

Il trattamento necessario per ridurre al minimo l’inquinamento dell’acqua può portare alla produzione di gas serra e fanghi contaminati, che possono inquinare aria, suolo e acqua. Gli impianti di trattamento si trovano ad affrontare ulteriori sfide come le intense precipitazioni di acqua piovana dovute a condizioni meteorologiche estreme indotte dai cambiamenti climatici e la presenza di molti più inquinanti nelle acque reflue urbane di quanto precedentemente riconosciuto dalla legislazione dell’UE. 

Inoltre, c’ è tuttora una comprensione limitata dei rischi per la vita acquatica correlati a miscele di sostanze chimiche nelle acque superficiali, molte delle quali provengono da prodotti utilizzati nelle nostre case. Peraltro, la costruzione, la manutenzione e il funzionamento della raccolta e del trattamento delle acque reflue comportano elevati costi finanziari e emissioni di gas serra.

Le revisioni e le valutazioni di parti chiave della legislazione europea come le Direttive sul trattamento delle acque reflue urbane e sui fanghi di depurazione offrono l’opportunità di modernizzaremigliorare la coerenza in tutto il settore e contribuire a realizzare le ambizioni del Green Deal europeo. 

Il Rapporto afferma che è necessaria un’azione in altre aree correlate per sostenere il trattamento delle acque nel raggiungimento della sostenibilità futura e nella riduzione dell’inquinamento. In particolare, sono necessari sforzi a monte per garantire un uso più efficiente dell’acqua e un controllo dell’inquinamento, per ridurre al minimo sia il volume di acqua da trattare che il livello di contaminazione

La legislazione sulla pianificazione dovrebbe consentire l’innovazione negli approcci alla gestione delle acque e delle acque reflue, poiché i grandi impianti di trattamento possono fornire notevoli efficienze di scala, mentre il trattamento decentralizzato delle acque reflue può consentire la circolarità a livello locale.

Inputs and outputs of sewage treatment (Source: EEA)

Altri risultati chiave del Rapporto

– Il trattamento delle acque reflue non è “taglia unica”: le condizioni locali richiedono soluzioni locali . Le risorse finanziarie, la disponibilità di terra, la densità di popolazione, la natura dell’acqua ricevente e i tipi di attività industriale influenzano tutte le opzioni disponibili. Garantire approcci flessibili per soddisfare gli standard di qualità necessari può consentire l’innovazione e soluzioni appropriate a livello locale.

  Sono necessari Incentivi economici per il riciclaggio e una legislazione che aiuti a rafforzare gli approcci circolari al trattamento delle acque reflue urbane, consentendo alle risorse recuperate di entrare nel mercato, mentre dovrebbero essere rivisti gli ostacoli legali che limitano l’uso di tali risorse, ad esempio i fanghi di depurazione trattati

– Il conseguimento della transizione verso un trattamento delle acque reflue più efficiente e un’economia circolare richiede un cambiamento non solo negli approcci normativi e istituzionali, ma anche nel modo in cui i cittadini siano consapevoli delle proprie responsabilità individuali e collettive neiconfronti della gestione delle acque reflue. Le soluzioni basate sulla natura (NBS), che offrono vantaggi come spazi verdi e l’attenuazione delle inondazioni – ad esempio, i canneti – possono ricevere il sostegno locale.

Tra i casi studio analizzati nel Rapporto il Riutilizzo delle acque reflue per l’irrigazione a Milano. Il riutilizzo delle acque reflue trattate negli impianti di Nosedo e San Rocco, secondo i requisiti certificati da ARPA Lombardia, riduce la quantità di acqua potabile utilizzata per l’irrigazione e garantisce l’approvvigionamento di acqua di qualità per terreni agricoli, su una superficie di oltre 100 kmq. Si stima che gli agricoltori abbiano risparmiato tra i 2 ei 4 milioni di euro all’anno, in termini di costi per l’acqua.

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