Secondo l’Azienda investigativa Kroll, nel 2019 sono entrate illegalmente nell’UE 3.000 tonnellate di HFC, potenti gas ad effetto serra, utilizzati per la refrigerazione e il condizionamento di ambienti domestici, commerciali e industriali, aggirando le stringenti limitazioni imposte dalle autorità nazionali e sovranazionali.
La Commissione Tecnica Europea dei Fluoro-carburi (European Fluorocarbon Technical Committee), Gruppo settoriale di CEFIC (European Chemical Industry Council), rappresentato dalle società Arkema, Chemours, Daikin Chemical, Honeywell e Koura, i cui obiettivi principali sono quelli di fornire informazioni aggiornate sulle applicazioni, sulla sicurezza, sugli effetti sulla salute e sull’ambiente degli HFC (idrofluorocarburi), degli HFO (idrofluoro-olefine) e sulla legislazione europea e internazionale in materia, con una nota stampa del 15 aprile 2020 ha comunicato che da uno studio commissionato all’azienda investigativa Kroll cheha approfondito le informazioni in merito a 228 report di attività illegali registrate tra marzo e dicembre 2019, di cui ben 42 (18%) solo in Italia. Si tratta del numero più alto in tutta Europa.
La Kroll ha rivelato che i carichi riescono a entrare nel territorio UE in vari modi: attraverso trasbordi con indirizzi impropri, abuso di quote, contrabbando e contraffazione. Considerando tutti gli elementi analizzati, Kroll ha raccolto informazioni per un totale di più di 3.000 tonnellate di gas HFC illegali che sono arrivati nell’UE in violazione delle norme condivise. Un valore considerevole, che può essere convertito in circa 4,7 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 equivalenti, ossia più o meno l’inquinamento prodotto da 3,5 milioni di nuove automobili in un anno.
Particolarmente preoccupante è il fatto che la maggior parte dei traffici scoperti riguarda bombole usa e getta, che sono illegali nel mercato UE, generalmente commerciate attraverso piattaforme digitali come eBay, OLX e MarktPlaats. Siti web dedicati al commercio online da cui, nel 2019, Kroll ha richiesto la rimozione di 444 annunci di vendita di gas HFC illegali
“Le ultime rilevazioni Kroll fanno luce sulla complessità del problema – ha commentato Mark Vergnano, Presidente e CEO della compagnia Chemours, membro dell’EFCTC – Molti modi in cui i gas HFC vengono importati nel territorio dell’UE sono preoccupanti e dimostrano che il problema deve essere affrontato in modo condiviso”.
Il Regolamento europeo sui gas fluorurati ha obbligato l’industria a ridurre progressivamente gli HFC che sono, tra i fluorurati, i più potenti gas serra, ma dopo 5 anni, però, le importazioni illegali di questi gas hanno invaso il mercato europeo, rischiando di intaccare i progressi verso gli obiettivi climatici, come ha evidenziato l’Environmental Investigation Agency (EIA) nel suo Rapporto “Porte spalancate: il fiorente commercio illegale di HFC in Europa”, pubblicato lo scorso anno. Viceversa, l’ultimo Rapporto dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) pubblicato lo scorso febbraio, che tiene traccia dei progressi che l’UE compie verso l’obiettivo di ridurre le emissioni di fluorurati di due terzi al 2030 rispetto ai livelli del 2010, riferisce che “le importazioni totali di gas fluorurati nell’UE nel 2018 sono diminuite del 7% rispetto al 2017 (25% se misurato in CO2eq), dovute per lo più alle minori importazioni di HFC.
I numeri forniti da Kroll, sottolinea l’EFCTC a Commissione tecnica europea, potrebbero essere solo la punta dell’iceberg delle attività illecite. Le importazioni illegali non solo compromettono gli sforzi per raggiungere gli obiettivi climatici dell’Europa, ma finanziano anche altre attività illegali, riducono gli investimenti sulle alternative legali e riducono le entrate fiscali che dovrebbero spettare ai singoli Stati, se solo gli utenti finali acquistassero beni equivalenti sul mercato.
L’intelligence a quel punto ha condiviso queste informazioni con le forze di polizia di una dozzina di Stati Membri, i quali hanno, in seguito, potenziato le proprie attività di controllo, che sono risultate in importanti azioni di sequestro di grandi quantità di F-Gas come quella avvenuta in Italia all’inizio di febbraio 2020, quando l’Agenzia Dogane e Monopoli, in collaborazione con l’Ufficio Antifrode Europeo (OLAF), ha sottoposto a sequestro 2,5 tonnellate di gas fluorurati provenienti dalla Turchia di origine cinese, contenuti in 138 bombole, per un valore di 27.500 euro.
Peraltro, c’è da rammentare che l’Italia ha introdotto solo di recente (17 gennaio 2020) la “Disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni del Regolamento 517/2014 sui gas fluorurati a effetto serra” e solo dopo che la Commissione UE aveva avviato una procedura di infrazione.
L’EFCTC auspica una corretta applicazione delle normative europee esistenti per il bene dell’ambiente. Ciò significa che l’intero settore deve mettere il benessere del Pianeta al primo posto, svolgendo un ruolo importante nel denunciare qualsiasi attività illegale sospetta che avvenga lungo tutta la catena del valore. Anche le azioni di monitoraggio dei cittadini possono dare un valido contributo, informando le autorità di prodotti e traffici illegali in modo anonimo attraverso la Action Line sviluppata dalla EFCTC.
“Ad ogni modo, le nuove rilevazioni dimostrano che gli sforzi perpetrati per bloccare gli import illegali stanno iniziando ad avere effetto – ha concluso Vergnano – I 228 report registrati dalla Action Line ci hanno permesso di scoprire da dove arrivano alcuni di questi carichi, e cosa trasportano. Spero che queste misure continueranno ad avere un impatto”.
Le Action Line per la segnalazione anonima di sospette attività illegali sul commercio di gas fluorurati (F-Gas) possono essere scaricate qui.