Biodiversità e conservazione Flora

Funghi del suolo come rete di supporto per gli alberi

Una nuova ricerca dimostra per la prima volta che il tasso di crescita degli alberi adulti di abete di Douglas è correlato alle reti dei funghi che colonizzano le loro radici. Sapere se tale relazione sussiste anche per altre essenze di conifere o latifoglie, sottolineano i ricercatori, potrebbe influire sul modo in cui vengono rimboscate le aree dopo i tagli per la raccolta del legname e informare sul modo in cui piantare gli alberi per preservare queste reti.

Come è noto le reti sociali svolgono un ruolo cruciale nel determinare le possibilità dei singoli individui di raggiungere i propri obiettivi. Lo stesso sembra valere anche per gli alberi grazie alle reti fungine che colonizzano i loro apparati radicali, secondo i risultati di uno studio condotto da ricercatori delle Università dell’Alberta e della Columbia Britannica (Canada).

Mentre precedenti ricerche si sono concentrate sulle relazioni tra funghi e piantine, lo StudioBeyond seedlings: Ectomycorrhizal fungal networks and growth of mature Pseudotsuga menziesii”, pubblicato sul Journal of Ecology, è il primo che fornisceo informazioni sul valore delle reti fungine per gli alberi più vecchi che sono anche i più importanti dal punto di vista ambientale per alcune loro funzioni come la cattura del carbonio e la stabilizzazione corticale del suolo che previene l’erosione,

I grandi alberi costituiscono la maggior parte della foresta, quindi indicano quel che sta succedendo nell’ecosistema forestale – ha affermato Joseph Birch, principale autore della studio condotto per la sua tesi di Dottorato presso la Facoltà di scienze agrarie, biologiche e ambientali dell’Università dell’Alberta – Con la nostra ricerca abbiamo scoperto che più un albero adulto è connesso con le reti fungine, più raggiunge livelli di crescita significativi, influenzando importanti interazioni su larga scala nella foresta, come lo stoccaggio del carbonio. Se questa rete di connessioni aiuta gli alberi a crescere più velocemente, permette anche di sequestrare più carbonio di anno in anno”.

Quando colonizzano le radici di un albero, le reti fungine agiscono come una sorta di autostrada, consentendo all’acqua, ai nutrienti e persino ai composti che inviano segnali di difesa contro gli attacchi degli insetti, di fluire avanti e indietro tra gli alberi.

La rete aiuta anche i nutrienti a fluire verso alberi con risorse limitate “come unità familiari che si sostengono a vicenda in tempi di stress“, ha osservato Birch.

I nuclei prelevati da 350 abeti di Douglas (Pseudotsuga menziesii) nella Columbia Britannica hanno dimostrato che la crescita annuale degli anelli degli alberi era correlata all’entità delle connessioni fungine che un albero aveva con altri alberi: “Avevano una crescita molto maggiore rispetto agli alberi che avevano solo pochi collegamenti”. La ricerca ha anche dimostrato che gli alberi con più connessioni a molti funghi unici avevano una crescita molto maggiore di quelli con solo una o due connessioni.

Inoltre, se gli alberi crescono più velocemente, hanno anche una maggiore capacità di sopravvivere meglio alla siccità che dovrebbe intensificarsi secondo i modelli dei cambiamenti climatici.

Queste reti di funghi possono aiutarli a crescere in modo costante – ha aggiunto Birch – anche se le condizioni diventano più stressanti e potrebbero persino aiutare a proteggere gli alberi dalla morte“.

Birch e i suoi colleghi sperano che le loro scoperte sollecitino ulteriori studi in altri tipi di foreste ed aree  geografiche, perché è probabile che le connessioni tra gli alberi e funghi si modifichino di anno in anno. ha detto.

È un sistema molto dinamico che probabilmente si disgrega e si riforma un po’, come avviene per le relazioni familiari, non sapendo peraltro come cambieranno in futuro le condizioni climatiche. Un anno secco o un’epidemia di coleottero potrebbero avere impatti sulla rete – ha concluso il ricercatore – Sapere se le reti fungine funzionano allo stesso modo in altre specie di alberi potrebbe influire sul modo in cui rimboschiamo le aree dopo i tagli per la raccolta del legname e informare sul modo in cui piantare gli alberi per preservare queste reti“.

In copertina: Un esemplare di abete di Douglas (Pseudotsuga menziesii) del gruppo noto come Cathedral Grove all’interno del Parco Pronciale MacMillan nella Columbia Britannica (Canada) che attira visitatori da tutto il mondo.

E.B.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.