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CleanAir@School: al via il 20 novembre in 82 scuole di 15 regioni

CleanAir@School

Presentata ufficialmente l’iniziativa europea di educazione ambientale e di Citizen science CleanAir@School di cui ISPRA è il soggetto coordinatore per l’Italia, che mira a coinvolgere scuole, studenti e famiglie in maniera attiva e scientifica per le attività di monitoraggio della qualità dell’aria presso le scuole.

Attività di educazione ambientale e di Citizen Science nelle scuole primarie e secondarie distribuite sull’intero territorio nazionale, con inizio il 20 novembre 2019, che riguarderanno il monitoraggio del biossido di azoto (NO2), uno degli inquinanti principali delle aree urbane, determinato in larga misura dal traffico autoveicolare: è questo il Progetto europeo di Citizen Science CleanAir@School, vòlto a sensibilizzare e formare i cittadini sulle problematiche dell’inquinamento atmosferico e della qualità dell’aria e sulle modalità di monitoraggio, e presentato ufficialmente il 14 novembre 2019 alla Camera dei Deputati dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), coordinatore del Progetto per l’Italia alla Camera dei Deputati.

Partiamo dalle scuole – ha dichiarato il Direttore generale di ISPRA e Vice-presidente dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, Alessandro Bratticon l’obiettivo di far crescere la consapevolezza sui temi ambientali e riavvicinare i cittadini al lavoro delle istituzioni”.

Una anticipazione per il pubblico era avvenuta a ECOMONDO (Fiera di Rimini, 5-8 novembre 2019), dove presso lo Stand SNPA (Sistema Nazionale di Protezione ambientale) un evento dedicato aveva illustrato il progetto.

CleanAir@School è un’iniziativa congiunta della Rete europea delle Agenzie di Protezione Ambientale (EPA) e dell’Agenzia Europea dell’Ambiente(AEA) per monitorare la qualità dell’aria intorno alle scuole europee, con il coinvolgimento attivo di alunni, insegnanti e genitori.

Nel suo ultimo Rapporto sulla Qualità dell’Aria in Europa, l’AEA ha evidenziato che la popolazione urbana è a livelli di NO2 superiori al valore limite annuale dell’UE, che è ben al di sotto, peraltro, di quello definito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Secondo l’AEA, è imputabile al biossido di azoto la morte prematura di circa di 14.600 persone in Italia, un triste primato europeo, specialmente se vivono nelle città del nord-Italia.

L’inquinamento atmosferico, tema principale di CleanAir@School, è uno degli aspetti che preoccupa maggiormente i cittadini europei e ha determinato, nel tempo, un crescente senso di sfiducia verso le Istituzioni deputate a tutelarli.

La Commissione UE ha intensificato la propria azione lanciando nel 2013 il Programma “CleanAir for Europe”, contenente un pacchetto di misure per ridurre le fonti di inquinamento dell’aria e migliorare le condizioni di salute della popolazione entro il 2030.  L’Italia ha aderito firmando il Protocollo d’Intesa che istituisce il “Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria”, sottoscritto dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri con sei Ministeri (Ambiente, Economia, Sviluppo Economico, Infrastrutture e trasporti, Politiche agricole, alimentari e forestali e del turismo, Salute) e le Regioni e Province autonome.

L’iniziativa CleanAir@School è patrocinata dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) ed è organizzata in collaborazione con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani (ANCI), con cui l’ISPRA ha recentemente attivato un protocollo per lo sviluppo di attività finalizzate al raggiungimento di una migliore qualità dell’ambiente urbano.

All’iniziativa hanno aderito:
15 Agenzie Regionali del Sistema Nazionale Protezione dell’Ambiente (ARPA Basilicata, ARPA Campania, ARPAE Emilia Romagna, ARPA Friuli Venezia Giulia, ARPA Lazio, ARPA Liguria, ARPA Lombardia, ARPA Marche, ARPA Piemonte, ARPA Puglia, ARPA Sicilia, ARPA Toscana, ARPA Umbria, ARPA Valle D’Aosta, ARPA Veneto);
82 scuole primarie e secondarie distribuite in 32 comuni dell’intero territorio nazionale.

Nello specifico CleanAir@School mira a coinvolgere scuole, studenti e famiglie in maniera attiva e scientifica rendendoli partecipi, al fianco di esperti istituzionali, delle attività di monitoraggio che, senza alcun pretesa di sostituirsi ai monitoraggi ufficiali fatti con procedure e criteri ben più complessi, rappresentano un esempio concreto di partecipazione attiva al controllo ambientale. Tale iniziativa rientra nella “Citizen science” ovvero di attività del pubblico che collabora con la ricerca scientifica, aumentando la consapevolezza dei legami tra inquinamento atmosferico e salute, principalmente nelle città dove vive la maggior parte della popolazione.

Come osserva SNPA, il processo educativo connesso a ogni progetto di Citizen Science, e a questo in particolare, poggia su tre pilastri:
Sapere: il progetto prevede la realizzazione di incontri e la distribuzione di materiali informativi/formativi che forniscono le basi della conoscenza scientifica sulla tematica della qualità dell’aria;
Saper fare: il progetto mette gli studenti in una posizione di “attori attivi”, invitandoli a compiere come scienziati in erba misurazioni con strumentazione specifica sotto la guida di tecnici esperti.
– Saper essere: grazie all’azione concreta, la conoscenza si fa pratica e induce immediatamente un cambiamento di prospettiva e di visione.
Il motto che sintetizza il cambiamento potrebbe essere “Io agisco per l’ambiente e sono testimone del cambiamento”.

La qualità dell’aria verrà monitorata utilizzando campionatori passivi di NO2, messi a disposizione in cessione gratuita da AQUARIA srl, che saranno posizionati in almeno due punti per ogni scuola: uno di fronte all’ingresso della scuola; l’altro in un’area meno inquinata quale potrebbe essere il cortile adiacente. Al termine del periodo di campionamento le cartucce contenenti il contaminante saranno raccolte insieme agli studenti e analizzate in laboratorio seguendo un dettagliato protocollo di riferimento.

Le operazioni di monitoraggio, che costituiranno a tutti gli effetti uno strumento didattico, saranno effettuate in stretta collaborazione con gli alunni, che parteciperanno attivamente allo svolgimento delle varie fasi.

Le campagne di formazione, educazione ambientale e monitoraggio del progetto CleanAir@School saranno espletate nelle scuole compatibilmente e ad integrazione delle attività curriculari e saranno differenziate per argomenti, metodologie e strumenti in base al target di studenti coinvolti.

Per quanto riguarda la segnalazione dei dati, l’AEA raccoglierà e presenterà i risultati delle misurazioni di CleanAir@School su un visualizzatore esplorando anche le opzioni per confrontare i dati delle stazioni ufficiali di misurazione della qualità dell’aria situate vicino alle scuole con i dati ottenuti dalle misurazioni Citizen Science. Ciò consentirà all’AEA e alle Agenzie di protezione ambientale di interpretare i risultati delle scuole nel più ampio contesto della qualità dell’aria nell’area circostante.

Nel corso della Tavola Rotonda svoltasi dopo il lancio dell’iniziativa del 14 novembre 2019, il Direttore generale dell’ARPA Marche, Giancarlo Marchetti ha rappresentato l’esperienza di Citizen science in cui è impegnata la propria Agenzia, quella del progetto Odor.net per il monitoraggio delle maleodoranze prodotte dalla raffineria di Falconara M.ma (An) e il contributo dato dai cittadini attraverso una apposita app per smatphone e tablet, permettendo l’attivazione di campionatori dell’aria in presenza di picchi di segnalazioni, insieme con una azione di trasparenza attraverso la pubblicazione online in tempo reale dei dati dei sistemi di monitoraggio in continuo delle emissioni. Azioni quindi coordinate per individuare quali interventi siano necessari da parte dell’azienda controllata per mitigare la problematica odorigena.
In questo modo si promuove la trasparente collaborazione tra cittadini e istituzioni, necessaria in sistemi industriali complessi come quelli situati a Falconara – ha dichiarato Marchetti – realizzata anche attraverso forme puntuali di informazione, come l’invio di aggiornamenti tramite email e la redazione di report periodici sugli esiti delle attività di monitoraggio conseguenti alle segnalazioni”.

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