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Clean Air: firmato il Protocollo per il miglioramento della qualità dell’aria

Al Clean Air Dialogue di Torino Governo, Ministeri e Regioni hanno firmato il Protocollo che istituisce il Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria, articolato in 5 ambiti di intervento.

Alla vigilia della Giornata Mondiale dell’Ambiente  che si celebra ogni anno il 5 giugno e che quest’anno si incentra sulle misure e azioni di contrasto all’inquinamento atmosferico, il 4 giugno 2019 è stato firmato il Protocolldi intesa che istituisce il “Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria” tra Governo, 6 Ministeri (MATTM, MEF, MiSE, MIT, MIPAAFT, Ministero della Salute) e Regioni e Province autonome.

Il Piano d’azione ha una durata di due anni ed è articolato in 5 ambiti di intervento: uno trasversale e 4 tematici. Per ciascun ambito di intervento sono individuate specifiche azioni operative inquadrate in una strategia unica e complessiva.

Le misure trasversali vanno dalla razionalizzazione dei sussidi ambientalmente dannosi all’istituzione di un Fondo per il finanziamento del Programma nazionale di controllo dell’inquinamento atmosferico, fino a 400 milioni di euro all’anno.

In ambito Agricoltura sono previsti interventi per l’abbattimento delle emissioni di ammoniaca  e limitazioni all’abbruciamento dei residui vegetali.

Nell’ambito della Mobilità si introducono criteri ambientali nella disciplina della circolazione in ambito extraurbano, limitatamente ai tratti autostradali adiacenti ai centri urbani, con particolare riferimento alla riduzione dei limiti di velocità. Sono previste anche misure per il controllo delle aree a traffico limitato, linee guida per la classificazione dei veicoli elettrici ibridi per orientare gli incentivi verso le tecnologie elettriche ibride a minor impatto ambientale. Si prevede la possibilità di autorizzare nelle città la sperimentazione della circolazione su strada di veicoli per la mobilità personale a propulsione prevalentemente elettrica, quali segway, hoverboard e monopattini. Si disincentiva l’utilizzo di veicoli ad alte emissioni inquinanti. Infine, viene promossa la mobilità attiva, soprattutto nei percorsi casa scuola e casa-lavoro.

Sul fronte del Riscaldamento civile sono previste dal piano d’azione misure di riduzione delle emissioni inquinanti derivanti dalle stufe a biomassa e dagli impianti termici alimentati a biomassa, ma anche limitazioni all’utilizzo degli impianti di riscaldamento alimentati a gasolio e la qualificazione degli installatori di impianti alimentati a fonti rinnovabili.

Il Piano, infine, ribadisce la necessità dell’uscita dal carbone, prevista dall’Italia nel 2025, con un’accelerazione per le centrali termoelettriche che ricadono nelle aree oggetto delle procedure di infrazione, attraverso la loro chiusura o la loro trasformazione.

La Commissione UE, infatti, ha avviato due procedure di infrazione nei riguardi dell’Italia per la non corretta applicazione della Direttiva 2008/50/CE, per i superamenti continui e di lungo periodo dei valori limite del materiale particolato PM10 e del biossido di azoto (NO2). Eventuali sentenze di condanna della Corte europea di potrebbero imporre oneri economici di entità molto rilevante, nonché la possibile riduzione dei Fondi Strutturali per l’Italia.

Presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri viene istituita l’Unità di coordinamento del Piano d’azione per il miglioramento della qualità dell’aria, che entro 6 mesi dal proprio insediamento, individuerà ulteriori misure eventualmente adottabili a livello nazionale e a livello locale in materia di contrasto all’inquinamento atmosferico e per il miglioramento della qualità dell’aria, formulando al riguardo puntuali proposte di razionalizzazione e di semplificazione.

L’evento si è svolto nella Giornata di apertura del “Clean Air Dialogue” (Torino – Environment Park, 4 -5 giugno 2019), dialogo bilaterale strutturato su basi volontarie con gli Stati membri dell’UE, previsti dal Clean Air Policy Package, il Pacchetto di misure per la qualità dell’aria adottato dalla Commissione UE con lo scopo di migliorare la legislazione esistente e ridurre le emissioni dannose causate dall’industria, dal traffico, dagli impianti di produzione di energia e dall’agricoltura per tutelare la salute e l’ambiente.

Il Clean Air Dialogue di Torino ha costituito l’occasione di confronto con la Commissione UE, rappresentata nell’occasione dal Commissario per l’Ambiente Karmenu Vella, nella consapevolezza che bisogna fare di più rispetto alle misure adottate finora in Italia, dalle domeniche ecologiche agli incentivi per la mobilità sostenibile, ai monitoraggi costanti dei Protocolli d’intesa con le Regioni, su tutti quello con le Regioni del bacino padano che vede Piemonte, Lombardia, Veneto ed Emilia-Romagna, adottare provvedimenti comuni per il miglioramento della qualità dell’aria.

Abbiamo riunito qui a Torino gli Stati generali dell’aria, una due giorni senza precedenti: in modo strutturato rispetto al passato, in modo risolutivo e inclusivo, per affrontare quella che è una vera e propria emergenza. Ogni giorno muoiono prematuramente 219 persone a causa dello smog, come dice l’Oms: 80 mila circa morti all’anno. Numeri che dobbiamo azzerare –  ha osservato il Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, Sergio CostaOggi abbiamo firmato un Protocollo che è un Piano d’azione operativo. Agiremo come Ministri e in accordo con le Regioni con impegni concreti, perché è importante lavorare insieme. Ci siamo assunti una responsabilità politica pubblica, amministrativa e gestionale. Vogliamo fare da battistrada anche per gli altri Paesi europei in procedura d’infrazione“.

 

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