Biodiversità e conservazione

Ripristino della natura in UE: la Legge c’è, ora bisogna attuarla

Dopo la faticata approvazione da parte del Parlamento europeo della Legge sul ripristino della natura (NRL), il successo del Regolamento dipenderà dalla sua attuazione a livello nazionale e dalla collaborazione con gli usi del territorio, silvicoltura e agricoltura comprese, come hanno sottolineato in un articolo su Science scienziati che conducono progetti europei sul ripristino della natura e della biodiversità e che hanno analizzato le esperienze con altre direttive e politiche ambientali per cogliere le prospettive di positiva implementazione della NRL.

Nella sessione plenaria del 27 febbraio 2024 il Parlamento europeo, oltre nuova Direttiva sui reati ambientali, ha dato via libera alla Legge sul ripristino della natura (Nature Restoration Law), dopo trattative non semplici nel Trilogo, essendo tema molto dibattuto, come evidenzia anche il risultato della votazione (329 voti favorevoli, 275 contrari e 24 astensioni).

Nell’ambito delle Strategie “Biodiversità” e “From Farm to Fork” , la Commissione UE aveva adottato nel giugno 2022 una proposta di Regolamento per il ripristino degli ecosistemi danneggiati e riportare la natura in tutta Europa, dai terreni agricoli e mari alle foreste e agli ambienti urbani, anche quale contributo dell’UE dei negoziati per il Quadro globale per la Biodiversità post-2020, adottato poi il 19 dicembre 2022 dalla Conferenza delle Parti della Convenzione sulla Biodiversità (CBD-COP15) di Kunming-Montreal.

L’ultima valutazione dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA) ha rilevato che sebbene vi siano specie e habitat protetti che riescono a resistere pur essendo soggetti a forti pressioni,  l’80% degli habitat europei sono in cattivo stato di conservazione e la maggior parte  (63%) delle specie si trova in uno stato considerato scadente o cattivo e alcune mostrano una continua tendenza al deterioramento. Tra le cause, l’agricoltura intensiva e l’uso indiscriminato di pesticidi e fertilizzanti sono tra le più impattanti.

Sebbene la Legge sia stata ridimensionata nelle trattive con il Consiglio europeo rispetto alla proposta originaria, gli Stati membri devono ripristinare almeno il 30% degli habitat coperti dalla nuova legge (da foreste, praterie e zone umide a fiumi, laghi e fondali corallini) da uno stato scadente a uno buono entro il 2030, un aumento del 60 % entro il 2040 e del 90% entro il 2050. In linea con la posizione del Parlamento, i Paesi dell’UE dovrebbero dare priorità alle aree di Natura 2000 fino al 2030. Una volta in buone condizioni, gli Stati membri devono garantire che un’area non si deteriori in modo significativo e dovranno inoltre adottare Piani nazionali di ripristino che specifichino in dettaglio come intendono raggiungere questi obiettivi.

Ora, per la pubblicazione sulla GUUE del Regolamento sul ripristino della natura manca solo la ratifica formale del Consiglio europeo che ovviamente non modificherà il testo, stante che quello approvato dal Parlamento è stato concordato con il Consiglio stesso.

Il Regolamento raggiungerà effettivamente i suoi obiettivi?
Per valutare le prospettive di successo della nuova Legge (NRL) un Gruppo internazionale di ricercatori, tra cui scienziati che conducono progetti europei sul ripristino della natura e sulla biodiversità, hanno analizzato le esperienze con altre direttive e politiche ambientali e hanno pubblicato le loro considerazioni il 14 dicembre 2023 in un articolo su ScienceSecuring success for the Nature Restoration Law”.

La NRL evita diverse trappole che spesso ostacolano l’attuazione delle politiche e dei regolamenti europei, dimostrando che la Commissione ha imparato dalle esperienze passate – ha affermato il Prof.  Daniel Hering dell’Università di Duisburg-Essen, Coordinatore del Progetto MERLIN  per ripristinare un ecosistema trasformativo, integrando soluzioni basate sulla natura per l’urgente cambiamento sistemico della nostra società, autore principale dell’articolo – Il regolamento fissa obiettivi e tempistiche ambiziosi e le fasi di attuazione sono definite chiaramente. Inoltre, consente di risparmiare tempo poiché non necessita di essere recepito nel diritto nazionale“.

Secondo gli autori, affinché la legge possa essere attuata con successo, il ripristino della natura deve avvenire in collaborazione con gli usi del territorio, comprese la silvicoltura e l’agricoltura. L’agricoltura intensiva è ancora un fattore chiave per la perdita di biodiversità in Europa, ma gli obiettivi per l’agricoltura e il ripristino della natura potrebbero essere coordinati meglio. Ad esempio, il ripristino dei terreni agricoli può apportare benefici per fiumi e laghi. Secondo gli autori dell’articolo i fondi forniti dalla Politica agricola comune (PAC) devono essere utilizzati per raggiungere gli obiettivi della Legge.

Una posizione questa che non sembra essere accolta con favore dal mondo agricolo europeo, stante le manifestazioni di queste ultime settimane, ed è prevedibile un intenso dibattito sull’argomento, dopo le prossime elezioni europee.

Inoltre, gli autori affermano che, sebbene gli approcci basati sugli ecosistemi e su soluzioni basate sulla natura siano sommariamente citati nella legge, essa ha tuttavia la capacità significativa di contribuire a sostenere i benefici sociali diffusi che possono essere catalizzati attraverso il ripristino.

“La comunità scientifica sta generando attivamente una vasta conoscenza sul ripristino della natura a livello paesaggistico, affrontandolo attraverso diverse lenti, tra cui la governance, l’impegno della comunità, la selezione delle specie per il futuro, garantendo finanziamenti sostenibili per il ripristino – ha sottolineato Magda Bou Dagher Kharrat principal Scientist dell’European Forest Institute (EFI), coordinatrice del Progetto SUPERB e co-autrice dell’articolo – Ciò aiuterà i paesi europei a preparare i loro piani nazionali di ripristino”.

SUPERB (Soluzioni sistemiche per potenziare il ripristino urgente degli ecosistemi per la biodiversità e i servizi ecosistemici legati alle foreste) è un eccellente esempio di iniziative di ripristino europee che mirano al ripristino delle foreste su larga scala, con diversi paesi europei che implementano misure di ripristino. Considerata la varietà dei fattori di stress che hanno indebolito lo stato delle foreste europee negli ultimi decenni, che vanno dagli incendi, alle tempeste di vento, alle calamità legate agli scarabei della corteccia (bostrico tipografo), alla frammentazione e alle piantagioni intensive: la selezione di azioni di ripristino adeguate è fondamentale per avere successo

Nel complesso, gli autori dell’articolo forniscono una prospettiva positiva per la NRL, ma avvertono che solo un’ambiziosa attuazione e cooperazione a livello nazionale alla fine determinerà il successo del ripristino della natura in Europa.

Data l’urgenza delle crisi globali, l’Europa non può permettersi di ritardare – concludono gli autori – L’opportunità di varare e attuare una legge ambiziosa e l’opportunità di dimostrare una leadership globale non dovrebbero essere perse”.

Immagine di copertina: Fonte OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali)

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