La Commissione UE ha adottato una nuova Strategia sulla Biodiversità, secondo quanto previsto dal Green Deal europeo, che si propone di riportare la biodiversità europea sulla via della ripresa entro il 2030, definendo nuove modalità per attuare con maggior efficacia la normativa già in vigore, ma anche nuovi impegni, misure, obiettivi e meccanismi di governance.
Il 20 maggio 2020, “Giornata mondiale delle api”, la Commissione UE ha adottato la nuova Strategia sulla biodiversità “Bringing nature back into our lives” (Riportare la Natura nella nostra vita), assieme alla Strategia “Farm to Fork” (Dal produttore al consumatore), secondo quanto previsto dal Green Deal europeo, anche se la tabella di marcia prevedeva la loro pubblicazione nel mese di marzo, differita poi per le priorità assegnate alle misure di contrasto degli effetti socio-sanitari indotti dalla pandemia di Covid-19.
Proprio la crisi determinata dal nuovo coronavirus ha dimostrato quanto la crescente perdita di biodiversità ci renda vulnerabili e come il buon funzionamento del sistema alimentare sia essenziale per la nostra società. Le due Strategie pongono al centro il cittadino, impegnandosi ad aumentare la protezione della superficie terrestre e del mare, ripristinando gli ecosistemi degradati e dando all’UE un ruolo guida sulla scena internazionale sia per la protezione della biodiversità sia per la costruzione di una catena alimentare sostenibile.
“La crisi del coronavirus ha evidenziato la nostra vulnerabilità e quanto sia importante ripristinare l’equilibrio tra attività umana e natura – ha dichiarato Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo responsabile per il Green Deal europeo – I cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità rappresentano un pericolo chiaro e attuale per l’umanità. Situate al centro del Green Deal, la ‘strategia sulla biodiversità e la strategia ‘Dal produttore al consumatore’ puntano su un nuovo e migliore equilibrio tra natura, sistemi alimentari e biodiversità; intendono proteggere la salute e il benessere delle persone e, al tempo stesso, aumentare la competitività e la resilienza dell’UE. Queste strategie sono una componente fondamentale del grande processo di transizione che stiamo avviando“.
In particolare, la Strategia sulla Biodiversità costituisce un elemento centrale del piano di ripresa dell’UE, fondamentale sia per prevenire la comparsa e rafforzare la resilienza a future pandemie sia per offrire opportunità commerciali e di investimento immediate che rilancino l’economia dell’UE.
Intende, inoltre, rendere la dimensione della biodiversità una parte integrante della strategia globale dell’UE per la crescita economica. La Strategia propone, tra l’altro, di stabilire obiettivi vincolanti per ripristinare gli ecosistemi e i fiumi che hanno subito danni, migliorare la salute degli habitat e delle specie protetti dell’UE, riportare gli impollinatori nei terreni agricoli, ridurre l’inquinamento, inverdire le nostre città, rafforzare l’agricoltura biologica e altre pratiche agricole rispettose della biodiversità, e rendere più sane le foreste europee.
La Strategia promuove misure concrete per rimettere la biodiversità europea sul percorso della ripresa entro il 2030, definendo nuove modalità per attuare con maggior efficacia la normativa già in vigore, ma anche nuovi impegni, misure, obiettivi e meccanismi di governance.
Trasformare almeno il 30 % della superficie terrestre e dell’ambiente marino d’Europa in zone protette gestite in modo efficace, con l’obiettivo di fare leva sui siti Natura 2000 esistenti e di integrarli con zone protette a livello nazionale, garantendo al contempo una protezione rigorosa delle aree particolarmente ricche di biodiversità e ad altissimo valore climatico.
Ripristinare in tutta
l’UE gli ecosistemi degradati che versano in condizioni precarie e
ridurre le pressioni sulla biodiversità, proponendo un piano UE di
ripristino della natura di ampia portata, che contempla le seguenti
azioni:
– elaborare, previa valutazione d’impatto, una proposta relativa a un nuovo
quadro giuridico per il ripristino della natura, con obiettivi vincolanti di
ripristino degli ecosistemi danneggiati, compresi quelli più ricchi di
carbonio;
– migliorare lo stato di conservazione o la tendenza alla conservazione per
almeno il 30 % degli habitat e delle specie UE il cui stato non è
soddisfacente;
– recuperare almeno 25.000 km di fiumi a scorrimento libero;
– arrestare e invertire il declino degli uccelli e degli insetti presenti sui
terreni agricoli, in particolare gli impollinatori;
– ridurre l’uso e i rischi dei pesticidi chimici in genere e ridurre del
50 % l’uso dei pesticidi più pericolosi;
– adibire almeno il 25 % dei terreni agricoli all’agricoltura biologica e
migliorare in modo significativo la diffusione delle pratiche agroecologiche;
– ridurre le perdite dei nutrienti contenuti nei fertilizzanti di almeno il
50 % e l’uso di fertilizzanti di almeno il 20 %;
– piantare almeno 3 miliardi di alberi, nel pieno rispetto dei principi
ecologici, e proteggere le foreste primarie e antiche ancora esistenti;
– evitare le catture accessorie di specie protette, oppure ridurle a un livello
che consenta il pieno recupero delle popolazioni e non ne pregiudichi lo stato
di conservazione.
Creare le condizioni per
un cambiamento profondo mettendo in moto un nuovo processo,
finalizzato a migliorare la governance
della biodiversità e garantire che gli Stati membri integrino nelle
politiche nazionali gli impegni delineati nella Strategia. Un centro di
conoscenze sulla biodiversità e un partenariato per la biodiversità sosterranno
una migliore attuazione della ricerca e dell’innovazione in materia a livello
europeo. La strategia mira a far sì che i regimi fiscali e i prezzi rispecchino
in modo più accurato i veri costi
ambientali, compreso il costo della perdita
di biodiversità, e che la biodiversità
sia realmente integrata nel processo decisionale pubblico e delle aziende.
“La natura è indispensabile per il nostro benessere fisico e mentale, in quanto filtra l’aria e l’acqua, regola il clima e impollina le colture – ha sottolineato Virginijus Sinkevičius, Commissario responsabile per l’Ambiente, gli Oceani e la Pesca – Eppure agiamo come se la natura non avesse importanza e così facendo perdiamo patrimonio naturale a un tasso senza precedenti. La nuova strategia per la biodiversità si basa su ciò che ha funzionato in passato e aggiunge nuovi strumenti che ci consentiranno di avviarci verso la vera sostenibilità, con benefici per tutti. L’UE intende proteggere e ripristinare la natura, contribuire alla ripresa economica dalla crisi attuale e fare da apripista per un quadro mondiale ambizioso a protezione della biodiversità in tutto il pianeta”.