La proposta legislativa adottata dalla Commissione UE sul monitoraggio delle foreste colmerà le lacune esistenti nelle informazioni sulle foreste europee e creerà una base completa di conoscenze sul tema per consentire sia agli Stati membri che ai proprietari e ai gestori delle foreste di migliorare la risposta alle crescenti pressioni su queste aree, mirando nel contempo a renderle più resilienti.
– Contribuire a rendere le foreste più resilienti ai crescenti rischi ambientali.
– Rafforzare la capacità delle foreste di fornire aria più pulita.
– Facilitare la pianificazione forestale.
– Garantire la cooperazione tra gli Stati membri per definire piani forestali a lungo termine.
Sono gli obiettivi della proposta di Regolamento adottata dalla Commissione UE il 22 novembre 2023 sul monitoraggio delle foreste che mira a creare una base completa di conoscenze sulle foreste, colmare le lacune informative e consentire una migliore risposta alle crescenti pressioni sulle foreste. I rischi naturali e le attività umane non sostenibili hanno avuto un grave impatto sulle foreste europee, che sono fondamentali per combattere il cambiamento climatico, proteggere la biodiversità e sostenere le aree rurali e l’economia.
Il Rapporto “Forest Fires in Europe, Middle East and North Africa 2022” del Centro comune di ricerca (JRC), contestualmente pubblicato, evidenzia che nel 2022 quasi 900.000 ettari di sono bruciati , corrispondenti all’incirca alle dimensioni della Corsica, di cui circa 365.000 ettari appartenenti a siti di Natura 2000, il 2° peggiore anno da quando è iniziato il Sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi (EFFIS).
Le foreste offrono benefici ambientali, climatici e socioeconomici inestimabili: fungono da poli di biodiversità e habitat, rilasciano ossigeno e filtrano l’aria, regolano i flussi dell’acqua, prevengono l’erosione e sono indispensabili per la mitigazione dei cambiamenti climatici e l’adattamento agli stessi. Sono la chiave di volta della transizione a un’Europa climaticamente neutra, alla bioeconomia circolare e a una società sana. Secondo alcuni studi della Commissione, le catene del valore forestali estese forniscono materie prime quali legno, alimenti, piante mediche, sughero e resina e attualmente sono collegate a 4,5 milioni di posti di lavoro nell’UE.
Tuttavia, molte delle foreste dell’UE non si trovano complessivamente in buono stato. Risentono della perdita di biodiversità e sono pesantemente colpite dai cambiamenti climatici, che si aggiungono ad altre pressioni distruttive, quali parassiti, inquinamento e malattie, aggravandole. I cambiamenti climatici determinano inoltre il configurarsi di condizioni quali lunghi periodi di siccità e temperature elevate che probabilmente determineranno un aumento della portata e dell’intensità degli incendi boschivi. Si prevede che il valore dei terreni forestali diminuirà del 27% entro la fine del secolo. L’impatto sulla stabilità e sulla produttività delle foreste è sempre più pesante, mentre parallelamente la domanda di prodotti e servizi forestali è in aumento.
Le relazioni trasmesse dagli Stati membri a norma del regolamento sull’uso del suolo, sul cambiamento di uso del suolo e sulla silvicoltura (LULUCF) mostrano un declino della capacità delle foreste di agire come pozzi naturali di assorbimento del carbonio in diverse aree chiave dell’UE. In alcune aree le foreste sono diventate una fonte di emissioni di CO2.
Queste conseguenze possono essere invertite grazie alla legge sul monitoraggio delle foreste, risultato chiave della Strategia forestale dell’UE 2030 e del Green Deal europeo, che si basa su soluzioni fornite dalla natura, il nostro miglior alleato nella lotta contro i cambiamenti climatici, e saranno un utile strumento per aiutare l’UE a conseguire la neutralità climatica aumentando i quantitativi di carbonio assorbiti dai pozzi naturali, contribuendo al contempo a far rispettare gli impegni internazionali assunti dall’UE nell’ambito dell’Accordo di Parigi e del Quadro globale post-2020 in materia di biodiversità.
“Le foreste sono tra le risorse più preziose di cui disponiamo e i polmoni verdi del nostro pianeta – ha sottolineato Virginijus Sinkevičius, Commissario UE per l’Ambiente, gli oceani e la pesca – Dovremmo averle a cuore e prendercene cura. Il regolamento sul monitoraggio delle foreste non offrirà solamente una panoramica chiara dello stato delle foreste europee, ma consentirà anche sia agli Stati membri che ai proprietari e ai gestori delle foreste di migliorare la loro risposta alle pressioni esercitate dai cambiamenti climatici. La resilienza delle foreste è uno dei nostri alleati più importanti nella lotta ai cambiamenti climatici e nella protezione della biodiversità”.
Dati migliori, maggiore resilienza e nuove opportunità economiche
Il quadro di monitoraggio consentirà la raccolta e la condivisione tempestive di dati forestali comparabili ottenuti attraverso una combinazione di tecnologie di osservazione della Terra e misurazioni sul campo. Prendendo le mosse dagli sforzi nazionali esistenti, offrirà dati e conoscenze migliori utili per i processi decisionali e l’attuazione delle politiche, quali informazioni più aggiornate su perturbazioni naturali ed eventi calamitosi a danno delle foreste in tutti gli Stati membri.
Attualmente le informazioni disponibili sullo stato delle foreste e sull’uso delle loro risorse e servizi sono sparse e incomplete, i dati sono spesso obsoleti e prodotti utilizzando definizioni discordanti e si riscontrano di conseguenza profonde lacune in termini di conoscenze. Un sistema di monitoraggio globale affronterà tali incongruenze.
Il quadro contribuirà a creare una governance integrata, garantendo la cooperazione tra gli Stati membri e incoraggiandoli a elaborare piani a lungo termine per le foreste, tenendo conto delle molteplici funzioni che queste svolgono nonché di tutte le pertinenti dimensioni strategiche. La proposta non introduce nuovi obblighi amministrativi diretti per le imprese, i proprietari di foreste e i silvicoltori. I
Il quadro apporterà benefici economici in quanto aiuterà i gestori forestali a commercializzare i loro servizi ecosistemici, come gli assorbimenti di carbonio, all’interno del quadro di certificazione dell’UE per gli assorbimenti di carbonio. Grazie alla disponibilità di dati più affidabili e accessibili, i gestori e i proprietari delle foreste saranno in grado di sviluppare nuove opportunità commerciali che forniranno entrate supplementari, aumentando nel contempo il sequestro del carbonio nei suoli agricoli e contribuendo alla mitigazione dei cambiamenti climatici e all’adattamento agli stessi. La nuova normativa favorirà inoltre un nuovo mercato per i fornitori di servizi di monitoraggio digitale, compreso un numero elevato di PMI e start-up innovative.
“Le foreste e i silvicoltori europei forniscono servizi indispensabili, dallo stoccaggio del carbonio e la ricchezza della biodiversità agli alimenti, i materiali e lo spazio per attività ricreative – ha dichiarato Maroš Šefčovič, Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, le relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche – Per prendere le decisioni giuste al momento giusto e far sì che le foreste continuino a essere sane e resilienti, le autorità pubbliche, i proprietari delle foreste e altri portatori di interessi hanno bisogno tempestivamente di dati di elevata qualità sulle foreste. Il quadro di monitoraggio delle foreste dell’UE, ispirato alle buone pratiche degli Stati membri, farà proprio questo”.