Economia e finanza

Imprese e investitori: l’UE riduca le emissioni del 90% al 2040

Una lettera aperta coordinata da Corporate Leaders Groups (CLG) chiede all’UE di fissare un obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 90% entro il 2040, evidenziando la volontà e la capacità delle imprese e degli investitori di svolgere un ruolo chiave nel tradurre gli obiettivi climatici in azioni concrete, in stretta collaborazione con i policy maker.

Oltre 100 aziende e investitori hanno firmato una lettera congiunta in cui chiedono all’UE di fissare un obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra almeno del 90% entro il 2040.

La Commissione UE ha adottato il 6 febbraio 2024 una Comunicazione in cui raccomanda una riduzione del 90% delle emissioni nette di gas serra entro il 2040, sulla base di una dettagliata Valutazione di impatto e il Parere del Comitato scientifico consultivo europeo sui cambiamenti climatici (ESABCC), avviando di fatto il dibattito per la proposta legislativa che sarà di competenza della prossima Commissione UE, dopo le prossime elezioni europee di giugno.

Stante i recenti dietrofront di vari Paesi sulle politiche ambientali dell’UE che hanno ridotto i testi originali delle proposte legislative, quando non le hanno di fatto affossate, c’è il pericolo che anche a questa raccomandazione, che peraltro discende dagli impegni internazionali assunti, non sia dato seguito.

In questo clima, un Gruppo di oltre 100 aziende, investitori e PMI, in una lettera aperta coordinata da Corporate Leaders Groups (CLG) Europe che raggruppa i leader aziendali impegnati a sostenere la trasformazione verso economie competitive, sostenibili e inclusive, chiede all’UE di fissare l’obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra di almeno il 90% entro il 2040, obiettivo basato sulla scienza che riflette l’urgenza e i benefici di un’azione a breve termine, che comporterebbe opportunità economiche e vantaggi in termini di competitività, aumentando al tempo stesso la sicurezza energetica per i cittadini e le imprese.

Inoltre, secondo i sottoscrittori, la riduzione delle emissioni, e più in generale il clima, dovrebbe essere considerato un elemento centrale della strategia complessiva dell’UE per raggiungere gli obiettivi di sostenibilità.

“Non c’è dubbio che il cambiamento climatico sta moltiplicando i rischi che affrontiamo come ecosistemi, economici e umani – ha affermato Ursula Woodburn, Direttrice di CLG Europe – Oggi le aziende e gli investitori chiedono un’azione coraggiosa e decisiva. Un obiettivo di riduzione di almeno il 90% delle emissioni entro il 2040 eviterà shock futuri e costituirà un passo cruciale verso la transizione energetica che determinerà la trasformazione economica e aumenterà la competitività dell’UE”.

Secondo i firmatari, l’UE dovrebbe:

Integrare l’obiettivo in una strategia industriale globale, guidata da un approccio di “sostenibilità competitiva”, consentendo all’UE di guidare la corsa globale verso lo sviluppo di ecosistemi industriali e industrie sostenibili.

Porre l’obiettivo al centro della strategia complessiva dell’UE per rafforzare la sicurezza energetica, accelerando la transizione verso l’energia pulita e l’efficienza energetica ed eliminando gradualmente i combustibili fossili.

Basarsi sull’eredità del Green Deal europeo e sull’efficace attuazione del Pacchetto Fit for 55.

Sfruttare le opportunità offerte dall’economia circolare e dall’ecodesign per affrontare le emissioni derivanti dalla produzione di materiali.

Lanciare un segnale chiaro alle imprese e ai governi nazionali sull’importanza di investire in soluzioni basate sulla natura (NbS) e sulla transizione verso un’economia positiva per la natura.

– Fissare un obiettivo solido che consentirà all’UE di svolgere un ruolo di primo piano per eliminare gradualmente i combustibili fossili, triplicare il tasso di diffusione delle energie rinnovabili e raddoppiare i tassi di efficienza energetica a livello globale, impegni sottoscritti all’ultima COP sul Clima.

La lettera sottolinea che le imprese e gli investitori sono pronti a svolgere un ruolo chiave nel tradurre gli obiettivi climatici in azioni concrete, lavorando fianco a fianco con i decisori politici.

“Il cambiamento climatico rappresenta un rischio finanziario per le imprese e i portafogli di investimento – ha dichiarato Stephanie Pfeifer, Amministratrice delegata di Institutional Investors Group on Climate Change (IIGCC) – Questo rischio è in aumento e la decarbonizzazione rapida e ordinata dell’economia globale è lo strumento chiave a nostra disposizione per mitigarlo. Tenendo presente Ciò, l’IIGCC sostiene l’obiettivo della Commissione UE di ridurre almeno del 90% delle emissioni nette di gas serra rispetto ai livelli del 1990 entro il 2040. Fissando un obiettivo ambizioso e integrandolo in una strategia industriale globale, l’UE fornirà anche maggiore certezza politica per incoraggiare gli investimenti necessari per ottenere queste riduzioni di emissioni”.

 

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