Edilizia e urbanistica

Ecosistema scuola 2024: ritardi cronici per edilizia e servizi

Il Rapporto Ecosistema Scuola 2024, la ricerca annuale di Legambiente sulla qualità dell’edilizia, delle strutture e dei servizi messi a disposizione delle istituzioni scolastiche, giunto quest’anno alla XXIII edizione, evidenzia che in Italia la riqualificazione e la messa in sicurezza degli edifici scolastici è in ritardo cronico e la messa a terra delle risorse del PNRR  arranca con più del 40% degli interventi bloccati nella fase iniziale del progetto. 

Per presentare il Rapporto Ecosistema Scuola, Legambiente ha scelto la ricorrenza della Giornata Internazionale dell’Educazione (24 gennaio 2024) che, peraltro, quest’anno è dedicato al ruolo cruciale che l’istruzione e gli insegnanti svolgono nel contrastare l’incitamento all’odio, fenomeno cresciuto esponenzialmente negli ultimi anni con la diffusione dei social media, danneggiando il tessuto delle nostre società.

Giunto alla XXIII edizione, Ecosistema scuola, i cui dati si riferiscono al 2022, evidenzia che In Italia, nonostante vi siano casi virtuosi, le scuole continuano ad essere in ritardo cronico su riqualificazione edilizia e servizi scolastici, e persistono, costanti negli anni, i divari tra le diverse aree del Paese, e a pesare è anche una transizione ecologica che, in questo settore, è troppo lenta e timida. Gli stessi fondi del PNRR stanno incidendo poco, con più del 40% degli interventi bloccati nella fase iniziale di progetto.   

ritardi maggiori si registrano ancora volta nel Mezzogiorno, ma preoccupa anche la situazione del centro Italia colpito dal sisma del 2016, dove l’obiettivo di messa in sicurezza delle scuole è ancora lontano. Gli edifici scolastici del Sud, insieme a quelli delle Isole e del Centro, hanno mediamente necessità di interventi urgenti per una scuola su due, a fronte delle scuole del Nord che ne necessitano solo nel 21,2% dei casi. In Sicilia e Calabria ben una scuola su tre ha necessità di interventi urgenti di manutenzione; inoltre, nelle città capoluogo, negli ultimi 5 anni non è stato costruito nessun nuovo edificio scolastico. L’unica priorità del Governo in queste due regioni è il Ponte sullo Stretto di Messina a discapito dello stato di salute delle scuole e della mobilità sostenibile, due priorità sui cui sarebbe urgente lavorare. Non va dimenticato poi che in Sicilia e Calabria – dove tutti i capoluoghi di provincia, con la sola eccezione di Caltanissetta, sono in area sismica 1 e 2 – mediamente, nel 65% dei casi non è stata effettuata la verifica di vulnerabilità sismica. Sul fronte messa in sicurezza, altro osservato speciale è il Centro Italia colpito dal sisma 2016 dovenegli ultimi 5 anni, denuncia Legambiente, gli edifici in cui sono stati realizzati interventi di adeguamento sismico sono solo il 3,4%

Altra nota dolente, riguarda i servizi scolastici che, nonostante rappresentino una parte importante per la crescita, la socialità e l’inclusione tra i ragazzi, sono poco garantiti nelle scuole del Sud della Penisola. Il tempo pieno è praticato mediamente solo nel 20% delle scuole del Sud e delle Isole, contro una media del 35% delle classi del Centro-nord. Grandi assenti anche le palestre e gli impianti sportivi: nel Sud Italia una scuola su due non ha palestre o impianti sportivi, e dove gli impianti sono funzionanti, quelli che sono aperti oltre l’orario scolastico sono a poco più del 40% nelle città del Sud e del 33% nelle Isole, contro l’oltre 60% nei capoluoghi di provincia del Centro-Nord. A fronte di ciò, le risorse stanziate con il PNRR dovrebbero rappresentare in generale un’importante opportunità per rinnovare in tutta la Penisola la qualità degli edifici e dei servizi scolastici attraverso nuove scuole e più servizi tra cui tempo pieno, palestre, mense e asili nido, ma ad oggi fatica la messa a terra degli stanziamenti previsti con più del 40% degli interventi bloccati nella fase iniziale di progetto.  

La transizione ecologica passa anche per l’edilizia scolastica e i relativi servizi, ma oggi questo percorso è fin troppo timido e fatica a decollare come raccontano i dati del nostro Rapporto Ecosistema Scuola – ha dichiarato Claudia Cappelletti, responsabile nazionale scuola di Legambiente – Occorre accelerare il passo per evitare che la scuola rimanga indietro e che aumentino ancor di più le disuguaglianze. Le risorse del PNRR rappresentano un’opportunità importante e preziosa che non deve essere assolutamente sprecata. Quello che ci auguriamo è che l’infrastruttura scolastica e tutto ciò che attiene all’istruzione venga considerato asse strategico per la crescita del Paese, con un costante e ampio investimento in una programmazione che assicuri la capacità di intervento ordinario e straordinario. Non dimenticando, in un Paese in cui persistono molti divari, che l’autonomia differenziata non è la risposta ad una tale esigenza di perequazione”. 

Ammonta a 6 milioni di euro l’entità di fondi necessari per ogni singola scuola indicata dal PNRR nella misura Scuole nuove e innovative. Investimenti di una certa entità che occorre programmare in un medio lungo periodo e che difficilmente si possono trovare nei bilanci ordinari dei Comuni, se non accedendo a fondi nazionali.. Nonostante lo stanziamento delle risorse, nella Penisola la realizzazione di nuove scuole è un miraggionegli ultimi 5 anni è stato dello 0,6%.  

Per mense e diritto tempo pieno, i fondi stanziati dal PNRR per 767 nuove realizzazioni o ampliamenti/potenziamenti di spazi mensa. Sembrano aver fatto richiesta di questo tipo di finanziamenti in maniera importante le regioni del Sud e delle Isole, un incremento che dovrebbe muovere il basso dato di edifici con mensa scolastica 

L’investimento complessivo del PNRR per la costruzione o la ristrutturazione di edifici nuovi o adattati, adibiti a palestre o impianti sportivi è di circa 350 milioni per 445 progetti, di cui più della metà nelle regioni del Sud e delle Isole che in parte dovrà colmare divari infrastrutturali anche se in realtà sono presenti carenze un po’ in tutta la penisola, con 1 scuola su 2 che non ha la palestra e che vede in un impianto su tre la necessità di manutenzione urgente (al Sud diviene quasi uno su due).  

“Dove esistono problemi più acuti di povertà educativa e di carenze di servizi la scuola non riesce ad essere quel presidio educativo presente e aperto anche in orario extrascolastico, come sarebbe auspicabile – ha osservato Elena Ferrario, presidente di Legambiente scuola e formazione – Non basta dare fondi per le strutture murarie, come sta avvenendo nel PNRR, se su funzioni socialmente strategiche come palestre, mense, asili nido, non si prevedono fondi ulteriori per la loro gestione”. 

Secondo Legambiente, il Paese  ha bisogno di scuole innovative, più sicure e inclusive come raccontano anche le buone pratiche, alcune delle quali presentate durante la diretta in streaming:: dalle scuole di Trento e Bolzano in prima linea sul servizio mense scolastiche a km zero, alla scuola secondaria di primo grado Carducci-Purgotti di Perugia nata dove l’edificio scolastico di via Fonti Coperte era stato dichiarato inagibile a seguito del sisma del 2016 al servizio “Nidi comunali gratuiti per tutti” attivato a Mantova nel 2021 e nel 2022. Sul fronte mobilità collettiva, si distinguono Prato, Torino e Lecce per attività di scuolabus e pedibus. La scuola secondaria “IV Novembre” di Arezzo per progetto di rigenerazione urbana, mentre a Roma prende il via il primo laboratorio delle CER (Comunità Energetiche Rinnovabili), che riguarda progetti sugli edifici scolastici, che l’amministrazione vuole realizzare uno per Municipio, per sperimentare questi nuovi modelli di condivisione di energia. La prima scuola romana che sarà il fulcro di una comunità energetica con finanziamento pubblico è l’Istituto comprensivo Moscati di via Padre Semeria, nell’VIII Municipio. 

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.