Clima Fonti rinnovabili

Energie rinnovabili: arduo l’impegno di COP28 per triplicare

Un brief dell’IRENA, presentato al Dialogo sulla Transizione Energetica di Berlino (19-20 marzo 2024), che ha monitorato gli impegni assunti alla COP28 di Dubai di triplicare la capacità globale di energie rinnovabili, rileva che di questo passo il risultato è ben lungi dall’essere conseguito.

Il Gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici (IPCC) delle Nazioni Unite, nel suo ultimo rapporto di valutazione (AR6), ha inviato un chiaro messaggio al mondo che questo decennio è fondamentale per riuscire a limitare l’aumento della temperatura superficiale globale a 1,5 °C rispetto a quella preindustriale

C’è urgente bisogno, quindi, di un’azione rapida e immediata per ridurre le emissioni globali nette di anidride carbonica (CO2) di origine antropica, quasi il 50% rispetto ai livelli del 2019 entro il 2030, con una percentuale significativa di questa riduzione che dovrà derivare dalla produzione energetica.

In occasione della X edizione del Dialogo sulla Transizione Energetica di Berlino (19-20 marzo 2024), promossa dal Governo Federale della Germania per lo scambio di informazioni ed esperienze per dare supporto alla sua svolta energetica (Energiewende) e che quest’anno ha per motto “Accelerare la transizione energetica globale” per raggiungere la necessaria triplicazione della nuova capacità globale di energie rinnovabili, IRENA (Agenzia Internazionale delle Energie Rinnovabili) ha presentato il brief sul World Energy Transitions Outlook (WETO)dal titolo Tracking COP28 outcomes: Tripling renewable power capacity by 2030”.

Il brief evidenzia che il 2023 ha stabilito un nuovo record nella diffusione delle energie rinnovabili, aggiungendo 473 gigawatt (GW) al mix energetico globale. Tuttavia, triplicare la capacità di energia rinnovabile dipende dal superamento delle barriere sistemiche e strutturali alla transizione energetica.

Entro il 2030 dovranno essere installati in media quasi 1.100 GW di capacità rinnovabile ogni anno, più del doppio del record stabilito nel 2023. Gli investimenti annuali nella produzione di energia rinnovabile dovranno aumentare da 570 miliardi di dollari nel 2023 a 1.550 miliardi di dollari in media tra il 2024 e il 2030.

Sulla scia dello storico consenso degli Emirati Arabi Uniti sulla triplicazione delle energie rinnovabili alla COP28, questi aumenti di capacità – nonostante abbiano stabilito un nuovo record – indicano chiaramente che il raggiungimento dell’obiettivo è lungi dall’essere garantito – ha dichiarato il Direttore Generale dell’IRENA, Francesco La Camera, presentando i punti salienti del brief al panel di alto livello “A Global Renewables & Energy Efficiency Target – Commitment to Action”, su come sia possibile raggiungere attraverso azioni concrete l’obiettivo di triplicare la capacità di energia rinnovabile e raddoppiare l’efficienza energetica fissati alla COP28 – In qualità di agenzia di custodia, IRENA monitora ogni anno i relativi progressi attraverso gli indicatori chiave. I nostri dati confermano che i progressi continuano a essere insufficienti e che la transizione energetica resta fuori strada. Abbiamo urgentemente bisogno di un allontanamento sistemico dai combustibili fossili per correggere la rotta e mantenere l’obiettivo di triplicazione a portata di mano”.

Il raggiungimento dell’obiettivo di triplicazione è lungi dall’essere garantito poiché per raggiungere gli 11 TW richiesti entro il 2030 sarebbero necessari ulteriori 7,2 terawatt (TW) di energia rinnovabile., mentre le proiezioni attuali indicano che l’obiettivo rimarrà fuori portata senza un intervento politico urgente. Gli Stati del G20, ad esempio, devono aumentare la propria capacità rinnovabile da meno di 3 TW nel 2022 a 9,4 TW entro il 2030, pari a oltre l’80% del totale globale.

Sono indispensabili investimenti accelerati nelle infrastrutture e nelle operazioni di sistema (ad esempio, reti elettriche e stoccaggio), la revisione di politiche e regolamenti (ad esempio progettazione del mercato energetico e autorizzazioni semplificate), misure per rafforzare le catene di approvvigionamento e coltivare le competenze necessarie e aumenti sostanziali degli investimenti, compresi i fondi pubblici agevolati attraverso collaborazione internazionale. Gli investimenti annuali nella produzione di energia rinnovabile dovranno aumentare da 570 miliardi di dollari nel 2023 a 1.550 miliardi di dollari in media tra il 2024 e il 2030.

Nonostante il notevole potenziale rinnovabile, i Paesi in via di sviluppo hanno ricevuto livelli di investimenti sproporzionatamente bassi, a fronte di investimenti record legati alla transizione energetica che hanno superato i 2mila miliardi di dollari nel 2023. 120 Paesi in via di sviluppo hanno attirato solo il 15% degli investimenti globali nelle energie rinnovabili, mentre l’Africa sub-sahariana ha ricevuto meno dell’1,5%, nonostante ospiti la percentuale più alta di popolazioni prive di energia.

Al contrario, i combustibili fossili hanno ricevuto sussidi per 1,3 trilioni di dollari nel 2022, equivalenti all’investimento annuale richiesto nella capacità di generazione rinnovabile per triplicare entro il 2030. Un aspetto chiave dello scenario 1,5 °C dell’IRENA è che l’aumento dell’uso di energia rinnovabile deve essere accompagnato da un corrispondente calo della dipendenza dai combustibili fossili. Entrambi gli aspetti, tuttavia, sono in ritardo. I soli membri del G20 hanno sborsato la cifra record di 1,4 trilioni di dollari in fondi pubblici per sostenere i combustibili fossili nel 2022, nonostante abbiano assunto l’impegno alla COP28 di abbandonarli.

IRENA sottolinea la necessità di una maggiore cooperazione internazionale per garantire i flussi finanziari verso il Sud del mondo e mantenere l’impegno di triplicazione. I Paesi dell’Africa sub-sahariana si trovano ad affrontare alcuni dei costi finanziari più elevati del mondo, evidenziando una maggiore collaborazione internazionale, compreso il coinvolgimento delle banche multilaterali di sviluppo e un ruolo più ampio per la finanza pubblica.

Peraltro, l’uso strategico delle finanze pubbliche è fondamentale per attrarre investimenti su larga scala e realizzare una transizione energetica inclusiva che produca benefici socioeconomici per tutti. Ciò richiede riforme strutturali, anche nell’ambito dei meccanismi finanziari multilaterali, per sostenere efficacemente la transizione energetica nei Paesi in via di sviluppo.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.