Cibo e alimentazione

Pitoni: il cibo proteico sostenibile e resiliente del futuro?

Uno studio di un gruppo internazionale di ricercatori ha rilevato che i pitoni allevati nelle fattorie del Sud-est Asiatico superano tutte le principali specie allevate e studiate fino ad oggi in termini di rapporti di conversione alimentare e proteica, suggerendo che il loro allevamento può offrire una risposta flessibile ed efficiente all’insicurezza alimentare globale, almeno per i Paesi in cui esiste già un precedente culturale per la carne di serpenti.

I pitoni allevati nelle fattorie del sud-est Asiatico superano tutte le principali specie agricole studiate fino ad oggi in termini di rapporti di conversione alimentare e proteica, suggerendo che il loro allevamento può offrire una risposta flessibile ed efficiente all’insicurezza alimentare globale.

È il risultato dello Studio Python farming as a flexible and efficient form of agricultural food security”, pubblicato il 14 marzo 2024 su Nature – Scientific Reports e condotto da un gruppo internazionale di ricercatori.

Questi rettili hanno una biologia eccezionale e un’inclinazione evolutiva verso un’estrema efficienza delle risorse e dell’energia – ha dichiarato a ABC News Patrick Aust, del Dipartimento di Zoologia dell’Università di Oxford e specialista in conservazione presso l’Ong People for Wildlife, co-autore principale dello studio – Poiché i pitoni sono in grado di ingoiare prede fino al 100% del proprio peso, possono sopravvivere per periodi prolungati di tempo tra un pasto e l’altro”.

La carne di serpente è consumata in al cune aree dell’Africa, dell’America Latina, soprattutto in Cina e nel Sud-est asiatico, area geografica quest’ultima dove esistono allevamenti nei quali i ricercatori hanno potuto studiare gli effetti delle diverse diete alimentari per i pitoni reticolati (Malayopython reticulatus) e pitoni birmani (Python bivittatus) allevati in Thailandia e Vietnam.

Il cambiamento climatico, le malattie e la diminuzione delle risorse naturali stanno aumentando la pressione sul bestiame convenzionale e sulle colture vegetali, con effetti disastrosi su molte persone nei paesi a basso reddito che già soffrono di carenza proteica acuta – ha affermato Daniel Natusch,  ricercatore onorario della School of Natural Sciences dell’Università Macquarie di Sidney (Australia), co-autore principale dello studio – In termini di rapporti di conversione di cibo e proteine, i pitoni superano tutte le principali specie agricole studiate fino ad oggi, crescendo rapidamente fino a raggiungere il ‘peso da macello’ entro il primo anno dalla schiusa delle uova“.

I ricercatori hanno constatato che i pitoni venivano nutriti settimanalmente con una varietà di proteine ​​di provenienza locale, come roditori catturati in natura e farina di pesce, e venivano regolarmente misurati e pesati per un periodo di 12 mesi, scoprendo che entrambe le specie crescevano rapidamente, fino a 46 grammi al giorno, con le femmine che registravano tassi di crescita più elevati rispetto ai maschi.

I pitoni sono anche in grado di sopravvivere a eventi estremi e a lunghi periodi di digiuno, se le catene di approvvigionamento dovessero interrompersi, come accaduto durante la pandemia di COVID-19, quando “un gran numero di polli e maiali hanno dovuto essere abbattuti a causa di piccole interruzioni nelle catene di approvvigionamento – ha sottolineato Aust – Gli agricoltori non sono riusciti a sopportare nemmeno questo disagio“.

I ricercatori hanno potuto constatare come sia abbastanza facile allevare i pitoni, essendo sedentari e vanno d’accordo tra loro quando non debbono compere per il cibo, sopportano spazi ristretti e non si ammalano come il bestiame ed il pollame.

Secondo il Prof. Rick Shine della School of Natural Science della Macquarie University, questo è il primo studio che esamina in modo approfondito gli input e gli output, i costi e i benefici degli allevamenti commerciali di serpenti, evidenziando grandi opportunità nei paesi in cui esiste già un precedente culturale per la carne di serpente.

Ci sono chiari vantaggi economici e di adattabilità per gli agricoltori che allevano pitoni piuttosto che allevare maiali – ha affermato Shine – Mentre passerà molto tempo prima si veda gli hamburger di pitone serviti nel ristorante locale, perché è improbabile che Australia o Europa adottino l’allevamento di pitoni”.

In copertina: Lavoratori in un allevamento di pitoni, dove i serpenti vengono allevati per la loro carne, pelle, grasso e bile (Foto: Daniel Natusch)

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