Il Rapporto preliminare sugli incendi boschivi in Europa e nell’area del Mediterraneo nel 2022, pubblicato dal Centro Comune di Ricerca (JRC) evidenzia che gli incendi osservati in 45 Paesi hanno bruciato un’area delle dimensioni del Montenegro, colpendo duramente i siti protetti Natura 2000, la seconda per dimensioni dopo quella registrata nel 2017, e la stagione 2023 si preannuncia altrettanto difficile a causa della persistente siccità.
Il 2022 è stato il 2° peggiore anno per gli incendi boschivi da quando sono iniziate nel 2000 le registrazioni del sistema europeo di informazione sugli incendi boschivi (EFFIS) di Copernicus con danni che sono inferiori solo a quelli del 2017.
È quanto si rileva dal Rapporto sugli incendi boschivi in Europa e nell’area del Mediterraneo (Advance Report on Forest Fires in europe, Middle East and North Africa 2022), pubblicato il 2 maggio 2023 dal Centro Comune di Ricerca (JRC) della Commissione UE. Si tratta del Rapporto preliminare che viene annualmente pubblicato in primavera, a cui seguirà in autunno quello definitivo.
Il Centro Comune di Ricerca fornisce un contributo fondamentale alla riduzione del rischio di catastrofi da incendi boschivi in Europa e nel mondo attraverso lo sviluppo e il funzionamento dell EFFIS come parte del Servizio di gestione delle emergenze Copernicus (CEMS) a sostegno delle operazioni di protezione civile nel quadro del Meccanismo di protezione civile dell’UE (UCPM).
EFFIS ha osservato 2022 incendi in 45 Paesi nel 2022, che hanno subìto 16.941 incendi che hanno bruciato 1.624.381 ettari (ha), pari alla dimensione del Montenegro. Quando, a causa di differenze metodologiche, si escludono i totali dell’Ucraina, le registrazioni mostrano un aumento del 4% dell’area bruciata e del 48% del numero di incendi tra il 2021 e il 2022. Se si considerano solo i dati dell’UE (ad eccezione del Lussemburgo), l’aumento nell’area bruciata è più significativa, raggiungendo l’86%.
Escludendo l’Ucraina devastata dalla guerra, la Spagna è stato il paese più colpito dagli incendi con un totale di 315.705 ettari. Anche Romania (16.2518 ettari), Portogallo (11.2063 ettari), Bosnia-Erzegovina (76.473 ettari e Francia (74.654 ettari) sono stati i 5 Paesi più colpiti.
Ad essere duramente colpiti sono stati i siti Natura 2000 che nel 2022 hanno avuto una superficie bruciata di 365.308 ettari, la quantità più alta mappata negli ultimi dieci anni. I danni sono stati particolarmente concentrati in 3 Paesi: Spagna, Romania e Portogallo. Insieme, hanno rappresentato oltre il 75% dell’area totale bruciata nelle aree protette.
Desta particolare preoccupazione l’analisi dei danni provocati dagli incendi nella rete Natura 2000 in quanto comprendono gli habitat di particolare interesse e ospitano specie vegetali e animali in via di estinzione.
Guardando solo all’UE, nel 2022 gli incendi sono stati mappati in 26 dei 27 paesi dell’UE (tutti tranne il Lussemburgo), bruciando un totale di 837.212, l’86% in più rispetto ai 449.342 ettari registrati nel 2021.
Luglio è stato il mese in cui si è verificata la percentuale più significativa di danni, in particolare in Spagna (+140.000 ettari bruciati), Portogallo (+45.000 ettari), Francia (+25.000 ettari), Italia (+20.000 ettari) e Grecia (+17.000 ettari), Di questo totale, +350.000 ettari, il 44% del totale, si sono verificati su siti Natura 2000.
In particolare, l’Italia, dopo una stagione molto difficile nel 2021, si è assestata nel 2022 su un livello medio. La maggior parte del totale annuo di 68.510 ettari da 1.426 incendi verificatisi tra giugno e settembre, con il 10% del totale da due incendi su 1000 ettari e da altri 6 oltre i 500 ettari in Sicilia. Del totale 17.914 ettari sono andati in fumo nei siti Natura 2000, pari al 26% del totale.
Confrontando i Paesi dell’UE, Slovenia, Germania, Ungheria e Slovacchia hanno registrato, rispettivamente, i maggiori aumenti di superficie bruciata rispetto al 2021. Viceversa, Finlandia, Grecia e Svezia hanno registrato una diminuzione in questo senso nel 2022 rispetto al 2021.
Il portale EFFIS fornisce informazioni aggiornate e regolari sull’evoluzione degli incendi boschivi e mostra già numeri preoccupanti per la stagione degli incendi 2023, che sono in qualche misura collegati alla siccità in Europa.
Sebbene Spagna e Portogallo abbiano finora la più grande superficie bruciata, la Francia sta già superando la sua media annuale, registrando 21.331 ettari bruciati nel 2023 rispetto alla media di 13 153 ettari. In termini di numero di incendi, Spagna e Francia detengono entrambe record superiori alla media.