Agroalimentare

IG: per vini, bevande spiritose e prodotti agricoli un unico testo

In GUUE è stato pubblicato il nuovo Regolamento che mette insieme tutte le produzioni del mondo dell’agroalimentare, del vino e delle bevande spiritose a Indicazione Geografica in un’unica base legislativa, con misure per contrastare l’uso illegale delle IG online, e strumenti più efficaci per lo sviluppo sostenibile delle produzioni di qualità.

– Misure per contrastare l’uso illegale delle indicazioni geografiche (IG) online.
– Regole per l’uso della denominazione IG per un ingrediente presente in un prodotto trasformato.
– I nomi dei produttori e delle indicazioni geografiche appariranno insieme sull’imballaggio.
– Procedure di registrazione più semplici per le nuove IG, massimo sei mesi per valutare le richieste.

Sono gli aspetti principali del nuovo Regolamento relativo alle indicazioni geografiche (IG) dei vini, delle bevande spiritose e dei prodotti agricoli, nonché alle specialità tradizionali garantite e alle indicazioni facoltative di qualità per i prodotti agricoli, pubblicato sulla GUUE del 23 aprile 2024.

Le IG sono definite dall’Organizzazione mondiale della proprietà intellettuale (WIPO), l’organismo dell’ONU che mira a promuovere la protezione della proprietà intellettuale su scala mondiale, come simboli utilizzati su prodotti che hanno una specifica origine geografica, e possiedono qualità o reputazione che sono dovute a tale origine,  

Il registro delle IG dell’UE contiene quasi 3.500 voci, con un valore di vendita di quasi 80 miliardi di euro. I prodotti recanti un’indicazione geografica hanno spesso un valore di vendita pari a circa il doppio di quello di prodotti simili senza certificazione. Esempi di prodotti protetti sono il Parmigiano Reggiano, lo Champagne e la Vodka polacca.

Parte integrante della Strategia Farm to Fork, l’iniziativa “Revisione dei sistemi delle Indicazioni Geografiche (IG) dell’UE per i prodotti agricoli e alimentari, i vini e le bevande spiritose”, avviata dalla Commissione UE con l’obiettivo di rafforzare il quadro legislativo del Sistema delle Indicazioni Geografiche, migliorare l’integrazione sostenibile nella politica europea di qualità e rafforzare la posizione dei produttori di IG nella catena di approvvigionamento alimentare, si era conclusa in febbraio con l’approvazione finale del Regolamento da parte del Parlamento europeo  lo scorso febbraio.

Il nuovo Regolamento mette insieme tutte le produzioni del mondo dell’agroalimentare, del vino e delle bevande spiritose a Indicazione Geografica in un’unica base legislativa, rafforzando il ruolo dei Consorzi di tutela e fornendo strumenti più efficaci per uno sviluppo competitivo e sostenibile del settore delle produzioni di qualità.

Protezione online
I servizi intermediari, in particolare le piattaforme online, sono sempre più usati per la vendita di prodotti, compresi quelli con IG, e in alcuni casi potrebbero rappresentare uno spazio importante per prevenire le frodi. Le informazioni relative alla pubblicità, alla promozione e alla vendita di prodotti che violano la protezione delle IG sono considerati contenuti illegali. A tale riguardo, il nuovo regolamento prevede l’obbligo per le autorità nazionali di adottare misure amministrative e giudiziarie per prevenire o fermare l’uso illegale delle IG, non solo offline, ma anche online. I nomi di dominio che utilizzano illegalmente le IG saranno chiusi o disabilitati tramite blocchi geografici (geoblocking), tenendo conto del principio di proporzionalità e dei diritti e degli interessi delle parti interessate. L’Ufficio dell’UE per la proprietà intellettuale (EUIPO) istituirà un sistema di allerta a tal fine.

Protezione delle IG come ingredienti
Le nuove norme stabiliscono inoltre che un’IG che designa un prodotto utilizzato come ingrediente può essere utilizzata nella denominazione, nell’etichettatura o nella pubblicità di un prodotto trasformato correlato, solo se l’ingrediente con simbolo IG è utilizzato in quantità sufficienti da conferire al prodotto trasformato una caratteristica essenziale, e se nello stesso prodotto non viene utilizzato alcun altro ingrediente paragonabile a quello con marchio IG. La percentuale dell’ingrediente IG dovrà essere comunque indicata su un’etichetta. Eventuali gruppi di produttori di tali ingredienti dovranno essere informati dai produttori del prodotto trasformato, e potranno formulare raccomandazioni sull’uso corretto dell’IG.

Maggiori diritti per i produttori di IG
I produttori delle IG saranno in grado di prevenire o contrastare eventuali misure o pratiche commerciali pregiudizievoli per l’immagine e il valore dei loro prodotti, compresa la svalutazione delle pratiche di commercializzazione e l’abbassamento dei prezzi. Per aumentare la trasparenza per i consumatori, i nomi dei produttori dovranno comparire nello stesso campo visivo dell’indicazione geografica, sull’imballaggio di tutte le IG.

Registrazione semplificata
La Commissione rimarrà l’unica responsabile per gestire il sistema delle IG. Il processo di registrazione delle IG sarà più semplice e sarà fissato un termine di massimo 6mesi per la verifica delle domande per le nuove IG.

L’attestazione del rispetto del disciplinare
Importante è poi chei produttori dimostrino rapidamente e agevolmente in diversi contesti di essere autorizzati a usare il nome protetto, per esempio durante controlli doganali o ispezioni di mercato o su richiesta degli operatori commerciali. A tal fine, l’operatore potrà disporre di un’attestazione del rispetto del disciplinare.

Entrata in vigore
Il nuovo Regolamento decorrerà dal 13 maggio 2024, tuttavia, i paragrafi 4 e 5 dell’Art. 10 (Fase nazionale della procedura di registrazione), il paragrafo 1 dell’Art. 39 (Verifica del rispetto del disciplinare) e l’Art. 45 (Attestazione del rispetto del disciplinare) si applicheranno  dal 1° gennaio 2025.

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