Un Rapporto, frutto di collaborazione tra UNDRR, ISC, SI e CSER dell’Università di Cambridge, ha revisionato i 302 pericoli individuati come potenziali disastri, indicando i 10 che hanno la capacità di innescare catastrofi globali ed esistenziali, meritevoli quindi di e maggiore attenzione da parte della governance. Tra questi, il cambiamento climatico e l’intelligenza artificiale (IA) vengono considerati i due rischi chiave in grado di creare, modificare o ampliare gli altri 8.
Il futuro dell’umanità e del pianeta dipende dalle scelte umane. A seconda di come le società investono in infrastrutture critiche, sistemi politici, capacità militari e sviluppo tecnologico si creano al contempo opportunità e rischi. L’impatto delle attività umane è diventato così ampio che il rischio della globalizzazione di catastrofi esistenziali sta aumentando rapidamente.
Cosa potrebbe innescare una catastrofe globale ed esistenziale?
Quale insieme di eventi e processi comporterebbe i peggiori scenari?
E quali sono le implicazioni per la ricerca e la governance del rischio?
Per rispondere a queste domande, identificando i pericoli che, abbinati a vulnerabilità ed esposizioni preesistenti, potrebbero far aumentare e causare catastrofici effetti globali ed esistenziali e il ruolo che le istituzioni possono svolgere nel prevenirli, prepararli e gestirli meglio, l’Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di catastrofi (UNDRR), l’International Science Council (ISC), il Simon Institute for Longterm Governance (SI) e il Center for the Study of Existential Risk (CSER) dell’Università di Cambridge, hanno pubblicato il Rapporto “Hazards with escalation potential: Governing the drivers of global and existential catastrophes”.
Complessivamente, dei 302 pericoli identificati nei profili informativi sui pericoli (HIP) per gestire i disastri in modo più olistico, gli autori del Rapporto hanno identificato 10 rischi geologici (Gas e aerosol di origine vulcanica), biologici (pandemie, resistenza antimicrobica, fioriture algali dannose), tecnologici (esplosioni nucleari, agenti di radiazioni, interruzioni delle infrastrutture, pericoli correlati ad internet (IoT), e sociali (conflitti armati internazionali, degrado ambientale correlato) a cui si aggiungono cambiamenti climatici e intelligenza artificiale (IA), indicati come i pericoli chiave che potrebbero creare, modificare o ampliare gli altri 8.
Questi rischi spesso presentano caratteristiche comuni, come impatti geografici di vasta portata, la capacità di influenzare più settori o il potenziale di crescita esponenziale. In particolare, hanno la capacità di interrompere molteplici sistemi interconnessi (ad esempio Internet e altre reti di comunicazione globale) e possono aggirare i meccanismi di risposta stabiliti (ad esempio un sistema di risposta alle emergenze che dipende dall’accesso a Internet).
La maggior parte dei meccanismi di prevenzione e risposta alle catastrofi non sono adatti allo scopo per gestire questo tipo di rischi. I sistemi di governance tendono ad essere preparati a rispondere a eventi di frequenza comune e entità gestibile, ma non agli scenari peggiori. Eventi come Ebola e COVID-19 possono fornire preziose informazioni sui modelli di escalation e sulle vulnerabilità nei sistemi di risposta alle catastrofi per gli attori della governance del rischio. Una comprensione completa dei tratti condivisi tra i rischi in aumento può allo stesso modo aiutare affinando la modellizzazione del rischio e aiutando a identificare le azioni che arrestano efficacemente l’espansione dei disastri.
Le esplosioni nucleari sono un esempio di pericolo con potenziale di escalation. Le esplosioni nucleari di intensità significativa o che si verificano successivamente potrebbero portare a inverni nucleari, periodi prolungati caratterizzati da temperature gelide dovute alla riduzione di luce solare e all’ostruzione del calore dovuta a fuliggine e fumo. Insieme agli incendi diffusi e alla conseguente dispersione di materiali tossici, tali eventi potrebbero provocare estese distruzioni, diffusa scarsità di cibo e un bilancio delle vittime che potrebbe superare i 5 miliardi.
Il rapporto evidenzia, inoltre, che i futuri disastri potrebbero diventare di natura sempre più complessa, combinando potenzialmente tutte le caratteristiche delineate nella tabella. Se un evento del genere dovesse verificarsi, potrebbe derivarne una catastrofe globale o esistenziale. Alla luce di queste minacce, gli autori chiedono alla governance del rischio della comunità internazionale di concentrare maggiore attenzione sui rischi con potenziale escalation e sulle forze che ne guidano lo sviluppo. Se i Governi riuscissero ad affrontare efficacemente le minacce più gravi, la loro capacità di rispondere a tutti i pericoli migliorerebbe in modo significativo.
“Il nostro successo nel trovare soluzioni ai problemi interconnessi che affrontiamo dipende dalla nostra capacità di anticipare, prevenire e prepararci ai grandi rischi futuri – ha dichiarato il Segretario generale delle Nazioni Unite, António Guterres – I continui progressi tecnologici, l’accelerazione del cambiamento climatico e l’aumento delle malattie zoonotiche implicano che la probabilità di rischi catastrofici estremi, globali o addirittura esistenziali sia presente su molteplici fronti interconnessi. È giustificato uno sforzo per definire e identificare meglio i rischi estremi, catastrofici ed esistenziali che affrontiamo”.