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Terremoti: nel 2023 registrati in Italia oltre 16.000 eventi

L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) ha comunicato  i dati sul numero totale dei terremoti localizzati in Italia nel 2023, alla vigilia della V edizione delle Giornate dell’Alfabetizzazione Sismica (13 gennaio 2024) per promuovere la conoscenza dei terremoti, dell’ambiente, dei vulcani e dell’importanza delle azioni avviate per la prevenzione sismica e per condividere con il pubblico la costante attenzione verso il territorio, l’ambiente e la mitigazione dei rischi che l’Istituto svolge.

Il numero totale di terremoti localizzati in Italia nel 2023 è stato di oltre 16.000 terremoti, pressoché identico a quello del 2022 e si mantiene stabile dal 2019, seppure in calo rispetto agli anni 2016, 2017 e 2018 caratterizzati dalla sequenza sismica in Italia centrale, (Amatrice-Norcia-Visso) iniziata il 24 agosto 2016.

È quanto comunica l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) alla vigilia della V edizione della Giornata dell’Alfabetizzazione Sismica (13 gennaio 2024) per promuovere la conoscenza dei terremoti, dell’ambiente, dei vulcani e dell’importanza delle azioni per la prevenzione sismica e per condividere con il pubblico la costante attenzione verso il territorio, l’ambiente e la mitigazione dei rischi che l’Istituto svolge.

Sono stati per l’esattezza 16.307 i terremoti registrati nel 2023 sul territorio italiano e nelle aree limitrofe dalla Rete Sismica Nazionale, con una media di 44 terremoti al giorno, quasi 1 terremoto ogni 30 minuti, ma il numero totale è stabile dal 2019 e in calo rispetto agli anni 2016, 2017 e 2018 caratterizzati dalla sequenza sismica in Italia centrale, (Amatrice-Norcia-Visso) iniziata il 24 agosto 2016, il cui contributo in termini di numero di eventi è comunque importante anche nel 2023, rappresentando circa il 30% del totale della sismicità registrata in Italia.

La colonna blu rappresenta il numero totale di eventi sismici (tutte le magnitudo registrate) e raggiunge valori molto elevati durante il 2016 e il 2017 a causa della sequenza in Italia centrale. Dal 2019 il numero di terremoti è stabile intorno ai 16 mila eventi, con variazioni di qualche centinaio di terremoti tra i 5 anni. La colonna magenta indica solo il numero di terremoti di magnitudo pari o superiore a 2.0. Anche per i terremoti più forti, il trend degli ultimi 5 anni si mantiene pressoché invariato (Fonte: INGV).

I terremoti più forti di magnitudo pari o superiore a 5.0 sono avvenuti in Croazia e nel Mar Tirreno meridionale dove al largo della Costa Calabra, il 1° maggio 2023 è avvenuto il terremoto più forte dell’anno, di magnitudo Mw 5.2 alle ore 4:41. Tuttavia, grazie alla sua elevata profondità, 268km, non ha destato allarme nel territorio calabrese.

Sono stati 26 i terremoti di magnitudo compresa tra 4.0 e 4.9, dei quali 19 localizzati in Italia: nel Mar Tirreno, in Emilia-Romagna, Toscana, Umbria, in Adriatico al largo della costa marchigiana, sulla costa pugliese del Gargano, in Molise e nei Campi Flegrei in Campania.

I terremoti di magnitudo compresa tra 3.0 e 3.9 sono stati 233, mentre 2018 quelli di magnitudo pari o superiore a 2.0

Il terremoto più forte in terraferma è avvenuto in Toscana a Marradi (FI) il 18 settembre 2023 alle 05:10 (ora italiana). La Sicilia, invece, è la regione che ha fatto registrare più terremoti di magnitudo pari o superiore a 2.0, con questa magnitudo. Se si contano anche i terremoti minori di 2.0, il primato sarebbe condizionato dalla densità della rete sismica – più fitta in alcune zone d’Italia – e “vincerebbero” Marche e Umbria. Come sempre, viceversa, la Sardegna è la regione con il minor numero di terremoti.

Come negli anni precedenti, anche nel 2023 sono state registrate numerose sequenze sismiche più o meno lunghe, alcune delle quali già attive negli anni precedenti come quella dell’Italia centrale (2016). 

Nell’anno appena trascorsole sequenze sismiche sono state generalmente di breve durata e con valori di magnitudo non elevati:
la sequenza Amatrice-Visso-Norcia (centro Italia), con circa 5.000 terremoti;
– la sequenza in Appennino tosco-romagnolo, con circa 800 terremoti;
– la sequenza in Umbertide (Umbria), con circa 300 terremoti;
– la sequenza ai Campi Flegrei in Campania, con circa 450 terremoti considerando solo gli eventi di magnitudo maggiore o uguale di 1.0.

Nel 2023 sono accaduti 2 importanti eventi sismici nell’area mediterranea. Il 6 febbraio 2023, nella regione dell’Anatolia in Turchia, un terremoto di magnitudo 7.8 provocava oltre 50.000 vittime e devastanti danni. Il 9 settembre 2023un evento sismico di magnitudo 6.8 colpiva il Marocco e provocava circa 2.900 vittime. Questi due eventi, benché non riguardanti il territorio italiano di competenza dell’Istituto, hanno destato molta attenzione anche nella società italiana. Pertanto, l’INGV ha messo a disposizione dei media le proprie conoscenze e risorse per spiegare i disastrosi eventi naturali.

La sismicità del 2023 registrata dalla Rete Sismica Nazionale dell’INGV viene mostrata in una mappa interattiva, disponibile nella galleria di story maps di INGVterremoti. In questa applicazione sono rappresentati tutti i terremoti classificati e tematizzati in base alla loro magnitudo. Ogni evento può essere interrogato per visualizzare i relativi parametri ipocentrali e la pagina informativa di evento dal portale “Terremoti – Dati in tempo reale”.

Nell’applicazione sono disponibili le infografiche che mostrano, per un’area scelta dall’utente sulla mappa, il numero di terremoti totali localizzati nel 2023, la magnitudo massima, la lista con i terremoti di magnitudo maggiore, le classi di magnitudo ed infine il grafico della distribuzione del numero di eventi nei 12 mesi dell’anno. 

La mappatura degli eventi sismici avvenuti in Italia costituisce uno strumento di divulgazione scientifica importante che l’INGV pubblica per sensibilizzare i cittadini e i ricercatori delle geoscienze sulla fragilità dei nostri territori lungo l’intera penisola – ha dichiarato Carlo Doglioni, Presidente dell’INGVIl monitoraggio e la sorveglianza sismica dell’INGV sono continui, h24, ogni minuto, ogni giorno dell’anno. È fondamentale diffondere la consapevolezza della pericolosità sismica e l’importanza di conoscere sempre più la struttura geologica della nostra nazione, al fine di proteggerci sempre meglio dal rischio sismico. Un esempio di tali eventi è rappresentato dalla Giornata “Parole per la Terra” promossa dall’INGV ogni gennaio. La Terra è un pianeta vivo e l’Italia continuerà a essere colpita da terremoti con magnitudo potenzialmente distruttive tali da portare stravolgimenti sociali ed economici. Investire nella comprensione approfondita dei rischi naturali significa investire nella difesa del nostro futuro”.

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