Infrastrutture e mobilità

Morti per incidenti stradali in UE: nel 2023 solo -1%

Dai dati provvisori del 2023 dei morti per incidenti stradali in UE emerge che l’obiettivo di dimezzarne il numero entro il 2030 resta assai lontano con pochi Paesi membri che sono sulla buona strada. In Italia, il numero di morti è di 52 per milione di abitanti, contro una media UE del 46, e sono soprattutto coloro che vanno su due ruote nelle aree urbane ad avere un’incidenza maggiore (30%) rispetto agli altri Paesi (20%).

Nel 2023 le vittime della strada in UE sono diminuite del 1 % rispetto all’anno precedente. Sebbene ciò rappresenti circa 2.360 vittime in meno (-10 %) rispetto al 2019, la tendenza al ribasso è diminuita di poco in Spagna, Francia e Italia, mentre è aumentata in Irlanda, Lettonia, Paesi Bassi, Slovacchia e Svezia. Negli ultimi quattro anni, invece, Belgio, Cechia, Danimarca, Ungheria e Polonia sono sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo di riduzione del 50 % di morti e feriti gravi su strada entro il 2030.

È quanto emerge dai dati preliminari sugli incidenti stradali nel 2023 pubblicati dalla Commissione UE l’8 marzo 2024.

Nell’ambito del Piano d’azione Europe on the Move”, l’UE ha fissato l’obiettivo di riduzione del 50% delle vittime della strada e dei feriti gravi entro il 2030, rispetto al 2019, definendo anche piani per la sicurezza stradale volti a raggiungere l’obiettivo di azzerare il numero di vittime della strada entro il 2050 (“Vision Zero“).

Dai dati provvisori non definitivi offerti dall’Osservatorio europeo per la sicurezza stradale (ERSO), lo scorso anno circa 20,400 persone sono state uccise in incidenti stradali nell’UE, con un lieve calo del 1 % rispetto al 2022,e la classifica generale dei tassi di mortalità dei Paesi non è cambiata in modo significativo, con le strade più sicure ancora in Svezia (22 decessi per milione di abitanti) e in Danimarca (27), mentre Bulgaria (82) e Romania (81) hanno registrato i tassi di mortalità più elevati nel 2023. La media dell’UE è stata di 46 decessi per milione di abitanti, mentre per l’Italia è di 52 (-1% sul 2022).

Numero di vittime della strada per milione di abitanti per Paese, dati preliminari 2023

I gruppi più colpiti
Il 52% delle vittime del traffico stradale (dati del 2022) si è registrato sulle strade extraurbane, il 38 % nelle aree urbane e il 9 % nelle autostrade.

È l’andamento del numero di ciclisti uccisi sulle strade dell’UE che desta serie preoccupazioni dal momento che è l ‘unico principale gruppo di utenti della strada a non registrare un calo significativo delle vittime nell’ultimo decennio, in particolare a causa della persistente mancanza di infrastrutture adeguate e di comportamenti non sicuri di tutti gli utenti della strada, come l’eccesso di velocità, la distrazione e la guida sotto l’effetto di alcol e droghe.

Ogni 4 vittime della strada, 3 erano uomini (77 %) e le persone di età superiore ai 65 anni sono maggiormente a rischio, in quanto rappresentano il 29 % di tutte le vittime della strada, mentre rappresentano il 21 % della popolazione. Analogamente, i giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni hanno causato il 12% delle vittime della strada, mentre costituiscono solo il 7 % della popolazione.

Gli occupanti delle automobili (conducenti e passeggeri) hanno rappresentato il 45 % di tutti gli incidenti mortali, mentre i pedoni rappresentavano il 18%, gli utenti di veicoli a motore a due ruote (motociclette e ciclomotori) il 19 % e i ciclisti il 10 %. I modelli cambiano notevolmente a seconda dell’età. Tra le persone di età superiore ai 65 anni, i pedoni rappresentano il 29 % degli incidenti mortali e i ciclisti il 17 %.

All’interno delle aree urbane, gli utenti vulnerabili della strada (pedoni, ciclisti e utenti di veicoli a motore a due ruote) rappresentano quasi il 70 % del totale degli incidenti mortali. Le vittime della strada nelle aree urbane si verificano prevalentemente quando un incidente coinvolge automobili e autocarri, il che sottolinea la necessità di migliorare la protezione di questi utenti della strada vulnerabili. 

Oltre alle statistiche, l’ERSO ha anche pubblicato una serie aggiornata di profili per Paese, tra cui, ovviamente, quello dell’Italia in cui si evidenzia come nel nostro Paese sia molto più elevata la percentuale di incidenti mortali in cui sono rimasti coinvolti nelle aree urbane chi era in sella a due ruote (30%) rispetto al 20% della media in UE.

In copertina: post su X ex Twitter

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