Diritto e normativa Società

Diritti umani: minacciati dalle imprese che antepongono il profitto

Al termine del suo mandato come Relatore speciale dell’ONU su Diritti Umani e Ambiente, dopo aver consegnato l’ultimo suo RapportoBusiness, planetary boundaries, and the right to a clean, healthy and sustainable environment” in cui sottolinea che le attuali pratiche commerciali, in particolare quelle delle grandi imprese, rappresentano una grave minaccia per l’integrità ecologica del pianeta e che gli Stati non sono riusciti a regolamentare, monitorare, prevenire e punire adeguatamente le imprese per i loro abusi su clima, ambiente e diritti umani, David Boyd ha tenuto un discorso di commiato, ribadendo quanto evidenziato nel “duro” Rapporto.   

Le attuali pratiche delle grandi imprese stanno minacciando l’integrità ecologica del pianeta e abusando dei diritti umani, compreso il diritto a un ambiente pulito, sano e sostenibile.

L’accusa è contenuta nel Rapporto che il Relatore Speciale su diritti umani e ambiente David Boyd, Professore di Diritto, Politiche e Sostenibilità all’Università della British Columbia (Canada), ha presentato nel corso della 55ma Sessione del Consiglio sui Diritti Umani delle Nazioni Unite (26 febbraio – 5 aprile 2024).

Stiamo sabotando il sistema di supporto vitale della Terra, con profonde conseguenze per i diritti umani – ha affermato Boyd nel suo discorso finale al Consiglio, come Relatore speciale sui diritti umani e l’ambiente il 6 marzo 2024, essendo terminato il suo mandato iniziato nel 2018 – Gli Stati non sono riusciti a regolamentare, monitorare, prevenire e punire adeguatamente le imprese per i loro abusi su clima, ambiente e diritti umani. La situazione è ulteriormente aggravata dal fatto che gli Stati spesso incoraggiano, consentono e sovvenzionano attività commerciali distruttive”.

Il Relatore Speciale ha evidenziato alcuni degli impatti più distruttivi delle imprese sul diritto a un ambiente pulito, sano e sostenibile, documentati anche in un Policy brief che integra il suo Rapporto.

Tutte le imprese sono responsabili del rispetto dei diritti umani, compreso il diritto a un ambiente sano – ha aggiunto Boyd, sottolineando che gli Stati hanno il dovere di proteggere i diritti umani dai danni reali e potenziali che le imprese possono causare, e l’obbligo di ritenere le imprese responsabiliIl recente riconoscimento del diritto a un ambiente pulito, sano e sostenibile ha la potenzialità di segnare un punto di svolta qualora gli Stati e le imprese rispettino i propri obblighi e responsabilità”.

Il riferimento è alla Risoluzione 76/300 promossa da un gruppo di Paesi guidato dal Costa Rica e approvata il 28 luglio 2022 dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che ha ricevuto il sostegno di 161 Stati membri, nessun voto contrario e 8 astenuti, Nonostante la sua natura di impegno politico e non di obbligo giuridico, la risoluzione costituisce un momento importante per il riconoscimento, a livello multilaterale, di obblighi di protezione dell’ambiente nel quadro delle norme sui diritti umani.

Boyd ha formulato raccomandazioni su come soddisfare questo diritto e raggiungere la sostenibilità ecologica, chiedendo tra l’altro di passare ad alternative olistiche al PIL per misurare il progresso, alla legislazione sulla due diligence sui diritti umani, alle leggi sul clima e all’ambiente basate sui diritti, a far pagare chi inquina e a nuovi paradigmi imprenditoriali incentrati sui benefici per la società invece che sui profitti degli azionisti.

Nel quadro generale, l’umanità ha bisogno di ridurre la propria impronta ecologica collettiva, ma miliardi di persone nel Sud del mondo hanno bisogno di espandere il proprio uso di energia e di materia per raggiungere uno standard di vita confortevole e godere pienamente dei propri diritti umani – ha proseguito il Relatore Speciale – La società deve affrontare questo paradosso. Gli Stati ricchi devono assumere un ruolo guida nel ridurre la propria impronta ecologica e nel finanziare una crescita sostenibile ed equa nel Sud del mondo”.

Paradossalmente, le imprese hanno un ruolo fondamentale nel sostenere la ricerca della società per un futuro giusto e sostenibile – ha concluso Boyd – Pertanto, dobbiamo promuovere buone pratiche e chiedere a tutte le imprese di passare a un paradigma che metta le persone e il pianeta prima del profitto”.



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