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Cause climatiche: nonne fanno condannare la Svizzera

L’Associazione svizzera “Anziane per il clima ” ha ottenuto dalla Corte europea per i diritti dell’uomo (CEDU) la condanna della Confederazione elvetica per non aver preso misure adeguate per il clima. Sono sempre più numerose a livello globale le cause climatiche nei confronti di Governi e Imprese per non aver assunto misure contro il riscaldamento globale, ledendo i diritti umani.

Nel giorno in cui Copernicus Climate Change Service (C3S), il Servizio per il Cambiamento Climatico dell’UE, ha emanato il Bollettino con cui evidenzia che marzo 2024 è il decimo mese di fila che si classifica come il più caldo mai registrato con 1,68 °C al di sopra della temperatura media, e che negli ultimi 12 mesi, la temperatura media ha sforato il limite di 1,5 °C dai livelli pre-industriali fissato dall’Accordo di Parigi, arrivando a 1,68 °C, la Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha emesso il 9 aprile 2024 la Sentenza con cui accoglie il ricorso presentato da attiviste di Anziane per il Clima (KlimaSeniorinnen) un’organizzazione di 2.500 donne svizzere con una età media di 73 anni, contro il Governo svizzero che non ha svolto un’azione adeguata per contrastare i cambiamenti climatici che aggravano i rischi di conseguenze dannose, minacciando perciò il godimento dei diritti umani.

l cambiamenti climatici stanno causando danni immensi: minacciosi periodi di siccità, frane e inondazioni saranno presto la normalità. Malgrado i dati scientifici, la maggior parte dei Paesi non fa abbastanza per scongiurare le catastrofi violando diritti fondamentali e sempre più persone intraprendono le vie legali.

A prendere posizioni contro l’inerzia degli Stati di fronte alle minacce indotte dai cambiamenti climatici non ci sono solo i giovani, ma anche gli anziani su cui l’impatto è maggiore, e sempre più preoccupati per il futuro dei loro nipoti.

Intervenuta alla Conferenza TEDWomen del 2015 per parlare sul perché i cambiamenti climatici costituiscono una minaccia per i diritti umani, l’ex Presidente della Repubblica d’Irlanda Mary Robinson, ex Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani e inviato speciale del Segretario generale delle Nazioni Unite sui Cambiamenti Climatici, ha ricordato la Marcia per il Clima di New York del 21 settembre 2014, quando alla vigilia della Conferenza ONU sul Clima si svolse la più grande manifestazione per il clima mai avvenuta.
Ricordo molto bene la Marcia per il Clima dello scorso settembre, fu un grande stimolo, non solo a New York, ma in tutto il mondo, e dobbiamo costruirci sopra – ha sottolineato la Robinson che ora presiede la Fondazione che porta il suo nome per la Giustizia ClimaticaMarciavo con delle famiglie anziane, e vidi un cartellone un po’ più lontano, ma eravamo così stretti gli uni agli altri, perché dopo tutto, c’erano 400.000 persone per le strade di New York, che non riuscii ad arrivare a quel cartellone per poterci camminare dietro, che diceva, ‘Nonne … Arrabbiate!”.

Nel caso Verein KlimaSeniorinnen Schweiz e altri contro la Svizzera, la Grande Camera della Corte europea dei diritti dell’uomo ha riscontrato violazioni dell’articolo 8 della Convenzione europea dei diritti dell’uomoa causa della mancata attuazione da parte della Svizzera di misure sufficienti per combattere i cambiamenti climatici”.

La Corte ha invece rigettato due casi omologhi:  il caso Duarte dal nome del primo firmatario dei 6 adolescenti e giovani portoghesi che, dopo aver assistito nel loro Paese alle devastazioni e ai morti provocati nel 2017 dagli incendi correlati al riscaldamento globale, avevano avviato il ricorso nei confronti di 34 Stati europei, la cui inazione minaccia i loro diritti umani; il caso Damien Carême, un ex sindaco francese che aveva presentato ricorso contro la Francia per non aver fatto abbastanza per contenere gli effetti della crisi climatica, aumentando il rischio di inondazioni per la cittadina costiera di Grande-Synthe

La CEDU ha rifiutato il ricorso dei ragazzi portoghesi perché non avrebbero esaurito tutte le possibilità di azione legale in Portogallo, una condizione che sarebbe stata necessaria prima di coinvolgere gli altri Stati nel ricorso.

Il caso francese è stato giudicato inammissibile perché, secondo la Corte europea, Carême non vive né a Grande-Synthe, pertanto non può dimostrare alla Corte di venire danneggiato da eventuali violazioni dei diritti umani. 

Al di là delle conclusioni, il fatto che la CEDU sia stata costretta ad esprimersi su 3 casi è un’ulteriore dimostrazione che le cause legali sui cambiamenti climatici sono sempre più numerose e che man mano che il contenzioso sul clima aumenta in frequenza e volume, il corpo dei precedenti legali cresce, formando un campo giuridico sempre più ben definito.

Crescita delle cause climatiche (Fonte: UNEP)

L’ultimo Rapporto Global Climate Litigation: 2023 Status Review dell’UNEP ha rilevato che il numero totale delle cause climatiche è passato da 884 nel 2017 a 2.180 nel 2022, e dopo la storica Dichiarazione dell’ONU sull’accesso ad un ambiente pulito e sano come diritto umano universale anche la Corte Internazionale di giustizia (ICJ), il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite, è stata chiamata ad esprimersi se sussistano le basi per “le conseguenze legali che gli Stati devono affrontare per gli atti e le omissioni che hanno causato danni significativi al sistema climatico e ad altri elementi dell’ambiente […]”.

Le politiche climatiche sono molto indietro rispetto a ciò che è necessario per mantenere le temperature globali al di sotto della soglia di 1,5 °C,  con eventi meteorologici estremi e caldo torrido che stanno già cuocendo il nostro pianeta –  ha affermato Inger Andersen, Direttore esecutivo dell’UNEP – Le persone si rivolgono sempre più ai tribunali per combattere la crisi climatica, responsabilizzando i governi e il settore privato e rendendo il contenzioso un meccanismo chiave per garantire l’azione sul clima e promuovere la giustizia climatica”.  

Le attiviste di Anziane per il Clima dopo la sentenza della CEDU  (foto © Miriam Künzli / Greenpeace)

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