Con lo svolgimento in questi giorni alle Nazioni Unite della Conferenza sugli oceani (5-9 giugno 2017) con il focus sulle soluzioni per ridurre l’inquinamento marino da plastiche, il “World Oceans Day” che quest’anno ha per tema “I nostri oceani, il nostro futuro” godrà di una maggior visibilità e costituirà l’occasione per far aumentare la consapevolezza sul ruolo che gli oceani svolgono per la salute della Terra e sui numerosi servizi ecosistemici che offrono.
Dal 5 al 9 giugno 2017 si svolgerà a New York “The Ocean Conference“, dedicata a sostenere l’attuazione dell’Obiettivo di Sviluppo Sostenibile 14 dell’Agenda 2030: “Conservare e utilizzare in modo durevole gli oceani, i mari e le risorse marine per uno sviluppo sostenibile“.
Sponsorizzata dalla Svezia e da Fiji, Paese che quest’anno avrà la Presidenza della Conferenza delle Parti della Convenzione sui Cambiamenti Climatici di Bonn (6-17 novembre 2017), la Conferenza nel giorno conclusivo presenterà il numero di impegni volontari che sono stati inseriti entro il 9 giugno 2017 sull’apposito “Registry of Voluntary Commitments“, dedicati alla salvaguardia e alla salute degli oceani, seguendo delle Linee Guida. Tale registro rimarrà aperto anche dopo la conclusione della Conferenza, per la consultazione pubblica degli impegni assunti, da Governi, imprese, Associazioni e singoli cittadini.
La Conferenza, inoltre, si svolge in un periodo in cui viene celebrata la Giornata Mondiale degli Oceani (“World Ocean Day“), che, a partire dal 2009, si celebra l’8 giugno di ogni anno, giorno dell’Anniversario della Conferenza Mondiale su Ambiente e Sviluppo di Rio de Janeiro, e che quest’anno ha per tema “Our Oceans, Our Future“, con un focus particolare sulle soluzioni contro l’inquinamento marino da plastiche, considerata una delle minacce più gravi per gli ecosistemi marini, ma anche per la salute umana. Le microplastiche, infatti, di dimensioni piccolissime (da quelle di una formica a quelle di un virus) si trovano nelle acque di tutto il mondo e nello stomaco degli animali, dallo zooplancton che sembra esserne attratto più del fitoplancton, ai predatori all’apice della catena alimentare, con il rischio di effetti tossicologici anche sull’uomo.
La giornata ha lo scopo di costituire l’occasione per riflettere sui benefici che gli oceani sono in grado di fornirci e il dovere che incombe su ogni individuo e sulla collettività di interagire con gli oceani in modo sostenibile, affinché siano soddisfatte le attuali esigenze, senza compromettere quelle delle generazioni future.
“L’oceano è il cuore del nostro Pianeta“, osservano le Nazioni Unite. Come il nostro cuore irrora il sangue in ogni parte del corpo per alimentarlo, riscaldarlo, dargli l’ossigeno, così l’oceano svolge la stessa funzione per il Pianeta. L’oceano regola il clima, alimenta milioni di persone ogni anno, produce ossigeno, è la sede di una serie incredibile di fauna selvatica, ci fornisce farmaci importanti, e molto altro ancora! Al fine di garantire la salute e la sicurezza delle nostre comunità e delle generazioni future, è imperativo che tutti noi ci assumiamo la responsabilità di curare l’oceano come esso si prende cura di noi.
Di seguito, vengono offerti alcuni dati che sottolineano l’importanza del ruolo svolto dagli oceani per la salute della Terra e i numerosi servizi ecosistemici offerti.
– Gli oceani coprono i tre quarti della superficie terrestre e contengono il 97% dell’acqua e il 99% del volume di vita del nostro Pianeta. A tutt’oggi solo poco più dell’1% gode di protezione.
– Si stima che tra il 50 e l’80% di tutta la vita sulla terra si trovi sotto la superficie dell’oceano e che gli oceani contengano il 99% dello spazio vitale della Terra e che sia meno del 10% quello esplorato dall’uomo.
– Le piccole piante marine che costituiscono il fitoplancton rilasciano la metà di tutto l’ossigeno dell’atmosfera attraverso la fotosintesi.
– Gli oceani rappresentano il 96% di tutta l’acqua sulla superficie terrestre, il resto è acqua dolce di fiumi, laghi e ghiacciai.
– L’oceano assorbe circa il 25% delle emissioni di CO2 che le attività umane emettono in atmosfera ogni anno, riducendo notevolmente l’impatto di questo gas ad effetto serra sul clima.
– I serbatoi di carbonio dei sistemi costieri, come mangrovie, paludi e praterie di posidonia possono contenere fino a cinque volte il carbonio immagazzinato nelle foreste tropicali.
– Oltre 3 miliardi di individui dipendono dalla biodiversità marina e costiera per il loro sostentamento.
– A livello globale, il valore di mercato delle risorse e delle industrie marine e costiere è stimato di 3.000 miliardi di dollari l’anno o circa il 5% del PIL mondiale.
– Gli oceani contengono circa 200.000 specie identificate, ma i numeri effettivi potrebbero risultare di milioni.
– Gli oceani costituiscono la più grande fonte mondiale di proteine, garantendo a più di 2,6 miliardi di persone la fonte primaria di proteine.
– Le attività di pesca in mare impiegano, direttamente e indirettamente, oltre 200 individui. Le sovvenzioni per la pesca contribuiscono al rapido esaurimento di molte specie ittiche ed ostacolano gli sforzi globali per salvare e ripristinare la pesca e i relativi posti di lavoro, riducendo l’ammontare complessivo del gettito annuo delle attività di pesca di 50 miliardi di dollari, rispetto alle possibilità.
– Le attività umane, compreso l’inquinamento, l’impoverimento delle quantità pescate e la perdita di habitat costieri, impattano sulla salute degli oceani per circa il 40%.
Nel corso della Giornata sono numerose le iniziative e gli eventi organizzati in ogni parte del mondo, con il coinvolgimento di musei, acquari, centri oceanografici, con seminari, convegni, visite guidate, ma anche di pulizia di spiagge e fondali marini.
In questo contesto, merita segnalazione l’iniziativa Ocean Literacy Italia, letteralmente alfabetizzazione oceanica, a cui si dedicano ricercatori, educatori, divulgatori e volontari, con l obiettivo di diffondere, anche nel nostro Paese, la conoscenza dell’oceano a partire dalle scuole, dal sistema educativo e dall’associazionismo civile, che per l’occasione mette in rete le molte iniziative che vengono organizzate nel nostro Paese per la Giornata Mondiale dell’Oceano.
Eleonora Giovannini