Territorio e paesaggio

Rischio idrogeologico: in 20 anni stanziati 7 miliardi di euro, 26 i necessari

Il 1° Rapporto ReNDIS di ISPRA/SNPA sui risultati del monitoraggio degli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico indica le caratteristiche e la consistenza degli interventi finanziati e delle richieste presentate in 20 anni.

Nel corso dell’evento online “La difesa del suolo in vent’anni di monitoraggio ISPRA sugli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico”, il 23 novembre 2020 è stato presentato il 1° Rapporto Repertorio Nazionale degli interventi per la Difesa del Suolo” (ReNDiS), realizzato da ISPRA e SNPA per illustrare le attività, le problematiche e i risultati conseguiti nel monitoraggio sugli interventi per la mitigazione del rischio idrogeologico, che l’Istituto Superiore per Protezione e la Ricerca Ambientale svolge dall’inizio del 2000 per conto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM).

Il Rapporto, attraverso l’analisi dei contenuti e dell’evoluzione che ReNDiS ha avuto negli anni, fornisce una lettura sinottica delle informazioni di tipo normativo, tecnico, finanziario ed attuativo sugli interventi monitorati a partire dal 2000, e descrive la consistenza e le caratteristiche delle richieste di finanziamento presentate negli ultimi anni.

A causa dell’aumento delle vulnerabilità nel nostro Paese, il tema del dissesto idrogeologico riveste un’importanza particolare – ha affermato Stefano Laporta, Presidente dell’ISPRA – Per poter affrontare in modo concreto il problema, è indispensabile svolgere attività di raccolta, analisi e diffusione dei dati”.

Dal ReNDIS emerge che ammonta a quasi 7 miliardi di euro la cifra stanziata in 20 anni dal MATTM per far fronte al dissesto idrogeologico in Italia, per un totale di oltre 6 mila progetti finanziati, di cui il 48% ha riguardato le Alluvioni e il 35% le Frane.

Secondo il monitoraggio effettuato la Sicilia è la regione con il maggior importo finanziato (789 milioni di euro per 542 interventi), seguita da Toscana (602 milioni di euro per 602 interventi), Lombardia (598 milioni di euro per 544 interventi) e Calabria (453 milioni di euro per 528 interventi).

Per quanto riguarda i tempi di attuazione, il campione analizzato nel Rapporto evidenzia una durata media di quasi 5 anni, ma con una ampia variabilità ed un 10% di casi considerati “critici” per il loto protrarsi oltre i 10 anni. Questo dato presenta variazioni su base regionale, ma non si riscontrano significative differenze tra nord, centro e sud. Si evidenzia invece una lieve crescita lineare dei tempi medi con l’aumentare dell’importo dell’opera.

Il Rapporto stima anche un primo importo complessivo necessario per la messa in sicurezza del territorio, in base alle proposte progettuali caricate e ad oggi attive nel ReNDiS, che supera i 26 miliardi di euro. Più nel dettaglio, la regione con il maggior numero di richieste attive è la Campania (1.192 progetti, per quasi 5,6 miliardi di euro), seguita da Calabria (872 progetti per 1,7 miliardi, Abruzzo (764 per 1,6 miliardi) e Sicilia (748 per 2,2 miliardi). Anche se con numeri inferiori, si evidenziano per importi superiori ai 2 miliardi anche la Puglia (481 per 2,4 miliardi) e il Veneto (243 per 2,3 miliardi).

di E. B.

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