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Prodotti tessili: adottati i nuovi CAM per fornitura e ritiro per finissaggio

Sono stati pubblicati i nuovi Criteri Ambientali Minimi (CAM) che la PA deve introdurre nei bandi di gara per la fornitura e il noleggio di prodotti tessili, compresi mascherine filtranti, dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale, e per il servizio di ritiro, restyling e finissaggio dei prodotti tessili.

Sulla G. U. n. 167 del 14 luglio 2021 è stato pubblicato il Decreto 30 giugno 2021 del Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) “Adozione dei criteri ambientali minimi per forniture e noleggio di prodotti tessili, ivi inclusi mascherine filtranti, dispositivi medici e dispositivi di protezione individuale nonché servizio integrato di ritiro, restyling e finissaggio dei prodotti tessili”, che entrerà in vigore il 12 settembre 2021.

Il Decreto, nell’ambito del Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione (PAN-GPP), intende ridurre l’inquinamento causato dalla diffusione di dispositivi di protezione individuale (DPI) monouso. Ha dunque lo scopo di promuovere, conformemente ai parametri di sicurezza dei lavoratori e di tutela della salute, una filiera di prodotti riutilizzabili più volte e confezionati, per quanto possibile, con materiali idonei al riciclo o biodegradabili.

Il Decreto che abroga il precedente del gennaio 2017, attua altresì l’art. 15, comma 4 bis del D.L. 17 marzo 2020: “Al fine di favorire la sostenibilità ambientale e ridurre l’inquinamento causato dalla diffusione di dispositivi di protezione individuale monouso, entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, il Ministro dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare, sentito il Ministro della salute, definisce con proprio decreto i criteri ambientali minimi, ai sensi dell’articolo 34 del decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, relativi alle mascherine filtranti e, ove possibile, ai dispositivi di protezione individuale e ai dispositivi medici, allo scopo di promuovere, conformemente ai parametri di sicurezza dei lavoratori e di tutela della salute definiti dalle disposizioni normative vigenti, una filiera di prodotti riutilizzabili più volte e confezionati, per quanto possibile, con materiali idonei al riciclo o biodegradabili”.

Per “prodotti tessili” si intendono:
abbigliamento e accessori composti per almeno l’80% in peso da fibre tessili;
prodotti tessili per uso in ambienti interni, composti per almeno l’80% in peso da fibre tessili;
stoffe ed altri articoli tessili composti per almeno l’80% in peso da fibre tessili destinati all’uso in ambienti esterni.

Per “servizio integrato di ritiro, restyling e finissaggio dei prodotti tessili” si intende:
– un’attività che comprende il ritiro degli articoli della stazione appaltante o acquistati dalla stazione appaltante usati;
– la relativa trasformazione per mezzo di tutti o parte dei seguenti processi: la modifica del taglio, la nobilitazione, la finitura, l’aggiunta di eventuali componenti nuovi, il confezionamento, la successiva consegna degli articoli rinnovati.
L’attività è finalizzata al recupero del tessuto originale per quanto tecnicamente possibile.

Sul provvedimento è intervenuta Assosistema Confindustria che in una nota stampa esprime soddisfazione per la pubblicazione “Con questo Decreto, grazie all’intervento puntuale che Assosistema Confindustria ha fatto in sede parlamentare sul provvedimento n. 27 del 2020 e successivamente sul Ministero della Transizione Ecologica – ha commentato il Presidente Egidio Paolettii camici riutilizzabili per gli operatori sanitari, siano essi Dispositivi Medici o Dispositivi di Protezione Individuale, trovano finalmente la giusta connotazione nel panorama della sostenibilità ambientale rappresentando la prima scelta rispetto al monouso”.

Nelle specifiche tecniche di cui al punto 3, lettera C) dell’Allegato I per le forniture e il noleggio di prodotti tessili, è previsto che la stazione appaltante inserisca nella documentazione progettuale di gara, che i camici classificati come Dispositivi Medici o Dispositivi di Protezione Individuale dovranno essere in tessuto tecnico riutilizzabile e che dovranno essere utilizzati in via prioritaria rispetto al monouso. Quest’ultimo potrà essere impiegato dalle strutture sanitarie e socio sanitarie solo in presenza di specifiche tipologie di interventi operatori per le quali vi siano “controindicazioni” all’utilizzo di tessuto tecnico riutilizzabile sanificato.

Questo provvedimento – ha concluso Paoletti – segna un passaggio importante per la sostenibilità del nostro settore e in direzione della transizione ecologica in quanto ha l’obiettivo di ridurre gli impatti ambientali connessi ai contratti pubblici per le forniture di prodotti tessili in sanità nonché la riduzione della produzione di rifiuti attraverso l’utilizzo dei camici riutilizzabili”.

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