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Bandiere Blu e misure di contenimento Covid nelle attività di balneazione

Sono state assegnate le Bandiere Blu 2020 (+12 rispetto al 2019) ai Comuni rivieraschi e lacustri con le acque più pulite e il maggior rispetto dell’ambiente, anche se pesa l’incognita delle misure per mantenere la distanza sociale che potrebbero ridurre la fruibilità delle spiagge.

Nel corso di una cerimonia in video-conferenza, per effetto delle misure di contenimento della pandemia di Covid-19, il 14 maggio sono state assegnate a 195 Comuni italiani (+12 rispetto al 2019) le Bandiere Blu 2020, l’ambito riconoscimento dell’impegno profuso dalle amministrazioni comunali a favore di una conduzione sostenibile del territorio, accrescendo la competitività delle località che li conseguono.

La Bandiera Blu quest’anno sarà strumento di ripresa e di rilancio dell’immagine del Paese – ha affermato Claudio Mazza, Presidente della FEE Italia – Siamo certi che le località Bandiera Blu dove il livello di qualità ambientale e del servizio al turista è sempre stato al primo posto saranno in grado di garantire una gestione della stagione estiva efficiente e in sicurezza”.

Quest’anno si terrà conto anche degli speciali adempimenti per combattere il Covid-19: “Insieme ai Comuni, gli stabilimenti balneari avranno un ruolo fondamentale in termini di presidio delle spiagge –  ha concluso Mazza – saranno loro che avranno il compito di conciliare il rispetto delle regole e il piacere di una giornata al mare”.

Ogni anno la FEE (Foundation for Environmental Education) assegna le Bandiere Blu, di fatto un eco-label volontario, sulla base di un’approfondita analisi che prende in esame non solo i dati relativi alla qualità delle acque di balneazione (che rimangono comunque fondamentali per accedere alle successive fasi di valutazione), ma anche la gestione sostenibile del territorio.  
Sono ben 33 i criteri, tra cui:
– l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione;
– la percentuale di allacci fognari;
– la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla riduzione della produzione, alla raccolta differenziata e alla gestione dei rifiuti pericolosi;
– le iniziative promosse dalle amministrazioni per una migliore vivibilità nel periodo estivo;
– la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio;
– la cura dell’arredo urbano e delle spiagge;
– la possibilità di accesso alla spiaggia per tutti senza limitazioni;
– inoltre, l’azione di sensibilizzazione intrapresa affinché i Comuni portino avanti un processo di certificazione delle loro attività istituzionali e delle strutture turistiche, che insistono sul territorio.

Per il 2020 la Liguria con 32 Bandiere Blu (2 in più rispetto allo scorso anno) si conferma la regina delle spiagge per numero di vessilli. Seguono la Toscana con 20 (+1), la Campania con 19 (+1), le Marche e la Puglia (+2) con 15, la Sardegna e la Calabria (+3) con 14, l’Abruzzo con 10, il Lazio e il Veneto (+1) con 9, la Sicilia con 8 (+1), l’Emilia Romagna con 7, la Basilicata con 5, il Friuli Venezia Giulia con 2 e, infine, il Molise con 1.

In leggero incremento anche le Bandiere Blu anche sui laghi, che premiano 18 località (+1). Sono 10 quelle del Trentino-Alto Adige, aumentano in Piemonte con 4 (+1), invariate quelle di Abruzzo (2), Lombardia e Lazio, con una.
Complessivamente, l’Italia con 407 spiagge insignite del vessillo blu rappresenta il 10% delle spiagge premiate a livello mondiale.

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Il riconoscimento della Bandiera Blu è da sempre testimonianza dell’impegno nel migliorare e promuovere la cultura ambientale coniugando turismo e sostenibilità; le certificazioni ambientali sono un efficace strumento per la gestione del nostro territorio in chiave ‘green’ – ha dichiarato Stefano Laporta, Presidente dell’ISPRA (Istituto Superiore per la protezione e la Ricerca Ambientale) e del SNPA (Sistema Nazionale Protezione Ambiente) – In un momento così delicato e particolare per il nostro Paese, questo riconoscimento acquista un valore aggiunto quale supporto al rilancio del turismo italiano e di tutta la nostra economia, perché la valorizzazione della risorsa ‘ambiente’ rappresenta una delle chiavi di volta per ripensare il futuro del nostro Paese”.

Il riconoscimento della Bandiera Blu è da sempre testimonianza dell’impegno nel migliorare e promuovere la cultura ambientale coniugando turismo e sostenibilità; le certificazioni ambientali sono un efficace strumento per la gestione del nostro territorio in chiave ‘green’ – ha dichiarato Stefano Laporta, Presidente dell’ISPRA (Istituto Superiore per la protezione e la Ricerca Ambientale) e del SNPA (Sistema Nazionale Protezione Ambiente) – In un momento così delicato e particolare per il nostro Paese, questo riconoscimento acquista un valore aggiunto quale supporto al rilancio del turismo italiano e di tutta la nostra economia, perché la valorizzazione della risorsa ‘ambiente’ rappresenta una delle chiavi di volta per ripensare il futuro del nostro Paese”.

A fine stagione verrà fatto un consuntivo ovviamente di quanto le misure di contenimento della pandemia abbiano inciso sul settore i cui operatori sono allarmati dalle recenti Linee Guida di INAIL e ISS per le misure di contenimento del contagio da SARS-CoV-2 nelle attività ricreative di balneazione e in spiaggia.

Pur fornendo “elementi tecnici di valutazione al decisore politico circa l’adozione di misure di sistema, organizzative e di prevenzione e protezione, nonché semplici regole per l’utenza ai fini del contenimento della diffusione del contagio [e che] le indicazioni fornite non potranno che essere di carattere generale per garantire la coerenza delle misure essenziali al contenimento dell’epidemia, rappresentando essenzialmente un elenco di criteri guida di cui tener conto nelle singole situazioni”, gli operatori temono che, se accolte così come redatte, si rischi una drastica riduzione dell’offerta e della fruibilità delle spiagge.  

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