La Guida Blu di Legambiente e Touring Club Italiano ha individuato 16 comprensori turistici marini (in prevalenza sulla costa tirrenica) e 7 lacustri (svetta il Trentino-Alto Adige) a cui sono state assegnate le 5 Vele, il simbolo della qualità dell’ambiente e dei servizi ricettivi.
Dopo le Bandiere Blu della FEE (Foundation for Environmental Education) dello scorso maggio, sono state assegnate il 12 giugno 2019 le Vele della Guida Blu “Il mare più bello 2019”, il riconoscimento che ogni anno Legambiente e Touring Club Italiano (TCI) assegnano alle località marine e lacustri del nostro Paese, che presentano un buono stato di conservazione dell’ambiente, oltre che un’offerta turistica di qualità.
L’evento si è svolto a Roma nell’ambito del workshop conclusivo del Progetto MedSeaLitter per il monitoraggio dei rifiuti marini nel Mediterraneo, finanziato con oltre 2 milioni di euro dal Fondo europeo di sviluppo regionale (Interreg Med) e guidato dal Parco Nazionale delle Cinque Terre, per sviluppare e validare all’interno del bacino del Mediterraneo un protocollo per il monitoraggio dei macro rifiuti galleggianti e dei rifiuti ingeriti nel biota, valutando anche il rischio di esposizione delle specie marine inserite nelle direttive europee, e reso possibile anche grazie al supporto offerto da Associazioni ambientaliste, Istituti di ricerca e Università di 4 Paesi (Italia, Spagna, Francia e Grecia).
Anche se entrambi i riconoscimenti (Bandiere Blu e Vele) sono assegnati sulla base di una serie di criteri ambientali che tengono conto, soprattutto, della qualità delle acque di balneazione, le valutazioni di Legambiente e TCI, oltre che sui dati statistici sono effettuate con un controllo diretto sul posto, con le analisi compiute dalla Goletta Verde.
Inoltre, i parametri utilizzati per le Vele Blu privilegiano il pregio naturalistico delle località, l’impegno nella salvaguardia e valorizzazione del territorio e del paesaggio, lo sviluppo dei servizi ricettivi: uso del suolo; degrado del paesaggio e biodiversità; attività turistiche; stato delle aree costiere; mobilità; energia; acqua e depurazione; rifiuti; iniziative per la sostenibilità; sicurezza alimentare e produzioni tipiche; mare, spiagge ed entroterra; struttura sociale e sanitaria.
Sono territori vasti che possono contenere anche più comuni, una scelta dettata dal fatto che chi va in vacanza non si ferma al confine amministrativo, ma visita spesso un territorio più ampio optando per modalità di turismo itinerante.
“Anche quest’anno raccontiamo quanto di buono fanno le amministrazioni locali costiere lungo la nostra penisola – ha dichiarato Sebastiano Venneri, responsabile Mare e Turismo Legambiente -. Il mondo del mare, infatti, si trova a dover dare risposte all’altezza delle sfide imposte dalla crisi ambientale planetaria e ha messo su un bel ventaglio di proposte e iniziative: enti locali, imprenditori privati, associazioni e regioni si sono impegnati a proporre soluzioni avanzate per una vacanza amica dell’ambiente. Tante pratiche concrete sulle quali, ne siamo più che mai convinti, cominciare a cambiare le sorti del Pianeta”.
Sono 97 i comprensori turistici individuati sulla base di 130 indicatori suddivisi in 10 macroaree, con un punteggio da 1 a 100, poi sintetizzato nell’assegnazione del numero di vele.
Il giudizio attribuito a ciascun comprensorio, dalle 5 vele assegnate ai migliori fino a 1 vela, è frutto di valutazioni approfondite. I parametri sono divisi in due principali categorie: qualità ambientale e qualità dei servizi ricettivi. Così, vi saranno zone naturalisticamente più significative dei premiati con le 5 vele, ma con servizi turistici non eccellenti. Altri comprensori possono contare su località con strutture ricettive impeccabili in aree dove però mare e coste sono state più compromesse.
“La guida, frutto della storica collaborazione tra Touring Club Italiano e Legambiente, è un periplo lungo i 7500 chilometri di coste italiane che stimola la nostra voglia di viaggio e vacanze, ma è anche, anzi soprattutto, un vaglio rigoroso dello stato di salute dei nostri mari – ha affermato Franco Iseppi, Presidente del Touring Club Italiano – La rigorosa selezione proposta dalla guida rappresenta bene la nostra missione: valorizzare il paesaggio, il patrimonio artistico culturale e le economie produttive dei territori. Ne risulta non una classifica, ma una mappatura geografica che fotografa le straordinarie ricchezze dei nostri mari e dei nostri laghi e segnala le buone pratiche ambientali, amministrative, turistiche che contribuiscono a conservarle e a farle conoscere. Un contributo, speriamo, all’anima attiva e green che sempre più spazio sta conquistando nella nostra società. Il tema delle coste ripropone una grande opportunità di sviluppo turistico, laddove si può trovare un rapporto virtuoso tra coste ed entroterra, perché è la condizione ideale per uno sviluppo sostenibile dell’intero territorio e per una pratica turistica che sia esperienziale, personale e sostenibile”.
Sono 16 i comprensori marini a cui sono state assegnate le 5 Vele: 5 sono in Sardegna; 3 in Sicilia; 3 in Puglia; 2 in Campania; 2 in Toscana, 1 in Liguria.
Al 1° posto assoluto il comprensorio Pollica e il Cilento Antico (Campania, provincia di Salerno);
al 2° Castiglione della Pescaia e la Maremma toscana (provincia di Grosseto, Toscana);
al 3° Posada con le terre della baronia e il Parco di Tepilora (provincia di Nuoro, Sardegna);
al 4° posto il litorale di Chia (Sardegna meridionale);
al 5° posto il litorale di Baunei (costa orientale sarda);
al 6°posto Alto Salento Jonico (Comuni di Nardò, Gallipoli, Porto Cesareo, Racale);
al 7° posto Planargia ovvero il litorale del Comune di Bosa, sulla costa occidentale sarda;
all’8° posto. Costa d’Argento e Isola del Giglio (in testa l’isola del Giglio, e poi Capalbio, Magliano, Orbetello e Monte Argentario tutti in provincia di Grosseto);
al 9° posto Le Cinque Terre (in Liguria, provincia di La Spezia, guidate da Vernazza, seguite da Monterosso al Mare e Riomaggiore);.
al 10° posto Isola di Pantelleria;
all’11° posto Gallura Costiera e AMP Capo Testa (vasto comprensorio nella Sardegna nord orientale guidato da Santa Teresa Gallura e seguito da Palau e Arzachena);
al 12°. Costa del Mito (Campania, tra Camerota, Centola-Palinuro e Pisciotta, con AMP Costa degli Infreschi e Masseta);
al 13° posto Alto Salento Adriatico ( Puglia, con Melendugno, Otranto e Vernole in provincia di Lecce):
al 14° posto Costa del Parco Agrario degli Ulivi secolari (Puglia, guidata da Polignano a Mare seguito da Ostuni, Monopoli, Fasano e Carovigno.
al 15° posto Litorale Nord Trapanese (Sicilia orientale con al vertice San Vito Lo Capo, poi Custonaci ed Erice);
al 16° posto Isola di Ustica.
Sono 7 i comprensori lacustri premiati con le 5 Vele
Nella classifica svetta il Trentino-Alto Adige con 3 laghi premiati:
1° posto Lago di Molveno (Comune di Molveno -TN);
4° posto Lago di Fiè (Comune di Fiè allo Sciliar– BZ);
5° posto Lago di Monticolo (Comune di Appiano sulla Strada del Vino -BZ).
A questi si deve aggiungere la porzione trentina (Comune di Riva) del 3° posto assegnato al Lago del Garda – riva occidentale (Comuni di Gardone Riviera, Gargnano, Limone sul Garda, Tignale in Provincia di Brescia e, appunto, Rica del Garda -TN).
Gli altri laghi con le 5 Vele sono:
2° posto Lago del Mis (Comune di Sospirolo – BL, in Veneto);
6° posto Lago dell’Accesa (Comune di Massa Marittima – GR, Toscana);
7° posto Lago di Avigliana Grande (Comune di Avigliana – TO, Piemonte).
Tra le azioni messe in campo per migliorare la sostenibilità ambientale delle nostre località turistiche, sono state le isole Tremiti le prime, un anno fa, ad adottare un provvedimento per bandire la plastica monouso sul proprio territorio, seguite poi dai comuni “plastic free” a cominciare proprio dai Comuni presenti sulla Guida e premiati con le 5 Vele.
Negli ultimi mesi, c’è stata anche la bandiera Tartalove per gli stabilimenti che adottano per la propria attività sull’arenile criteri rispettosi di eventuali siti di nidificazione di tartarughe marine e l’etichetta Ecospiagge per tutti, il marchio coniato da Legambiente e Village for All per gli stabilimenti che abbiano saputo mettere in atto misure di sostenibilità e di inclusività che consentano un accesso al mare anche ai meno abili.
Infine la decisione di alcuni comuni adriatici di vietare il fumo di sigaretta sulle loro spiagge e l’iniziativa della Regione Puglia che bandisce la plastica monouso su tutti suoi lidi.