Economia e finanza Sostenibilità

Informativa sulla sostenibilità: l’UE non è in grado di comunicarla

Un’analisi compiuta dalla Corte dei Conti europea su informativa sulla sostenibilità evidenzia che Commissione europea non attua alcun monitoraggio né pubblica relazioni sul contributo fornito dalle politiche e dal bilancio dell’UE all’attuazione dello sviluppo sostenibile e al conseguimento degli OSS.

Il 17 giugno 2019 si svolgerà a Lussemburgo il Sustainability Reporting Forum: Trust, Transparancy and the Role of Auditor) organizzato dalla Corte dei Conti dell’UE (ECA) con l’obiettivo di valutare in che modo il revisore può sostenere la trasparenza e la fiducia delle informazioni fornite.

Vi è una crescente consapevolezza che un rischio di sostenibilità è anche un rischio finanziario – si legge nella locandina dell’evento che si apre con una citazione di Sir Robert Watson, Presidente della Piattaforma Intergovernativa sulla Biodiversità e sui Servizi Ecosistemici (IPBES), in occasione della presentazione del Summary per decisori politici della prima Valutazione globale sulla biodiversità Gli investitori vorrebbero valutare la loro esposizione al rischio finanziario e i consumatori e gli elettori di domani vogliono sapere come le organizzazioni pubbliche e private stanno implementando le misure per conseguire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”.

Attraverso l’informativa sulla sostenibilità, anche nota come “informativa sulla responsabilità sociale delle imprese” o “informativa di carattere non finanziario”, un’organizzazione pubblica informazioni sul proprio impatto economico, ambientale e sociale. Una relazione sulla sostenibilità presenta inoltre i valori e il modello di governance e dimostra il collegamento tra strategia ed impegno a favore di un’economia globale sostenibile.

In vista dell’evento, l’ECA ha appena pubblicato lAnalisi Informativa sulla sostenibilità: un bilancio delle istituzioni e delle agenzie dell’Unione europea”, da cui emerge che, nonostante l’impegno dell’UE a favore della sostenibilità e degli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) delle Nazioni Unite, la Commissione europea non attua alcun monitoraggio né pubblica relazioni sul contributo fornito dalle politiche e dal bilancio dell’UE all’attuazione dello sviluppo sostenibile e al conseguimento degli OSS.

A giudizio della Corte, mancano ancora in buona parte gli elementi essenziali di una buona comunicazione sulla sostenibilità a livello dell’UE, dal momento che la stessa Commissione non ha ancora integrato la sostenibilità nella rendicontazione sulle performance, anche perché non dispone di una Strategia a lungo termine sullo sviluppo sostenibile fino al 2030. Solo un’Istituzione (BEI) e un’Agenzia (Ufficio per la proprietà intellettuale) dell’UE pubblicano attualmente una relazione sulla sostenibilità, mentre l’informativa fornita da altre entità è frammentaria.

I cittadini esigono e necessitano di informazioni attendibili sul contributo fornito dall’UE allo sviluppo sostenibile in settori quali i cambiamenti climatici – ha dichiarato Eva Lindström, il Membro dell’ECA responsabile dell’Analisi a Corte dei conti europea responsabile dell’analisi e che è designata ad introdurre il dibattito della prima sessione al Forum del 17 giugno – Considerato l’impegno dell’UE a favore degli OSS, ci si aspetterebbe che la Commissione sia in grado di comunicare i risultati conseguiti”.

Eurostat presenta già le tendenze statistiche sugli OSS nell’UE, per lo più sulla base di informazioni fornite dagli Stati membri. La Commissione, però, non comunica ancora il contributo fornito dalle politiche e dal bilancio dell’UE all’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Fa eccezione il settore dell’azione esterna, secondo l’ECA,  dove la Commissione sta adattando il sistema di rendicontazione della performance in relazione alla sostenibilità. I

In tale contesto, la Corte rileva che l’UE non dispone ancora di una Strategia in materia di sviluppo sostenibile fino al 2030, che definisca gli OSS pertinenti per l’UE, né di obiettivi e target in merito ai quali riferire. Di recente, la Commissione si è avviata nella direzione giusta ed ha pubblicato un Documento di riflessione che delinea gli scenari per un’Europa sostenibile. Tale documento, però, non include alcuna analisi delle lacune, che individui le altre misure che l’UE deve adottare in termini di bilancio, politiche e normativa, né presenta il contributo fornito dai programmi di spesa dell’UE all’attuazione degli OSS. Finora due organismi UE, la Banca europea per gli investimenti e l’Ufficio dell’UE per la proprietà intellettuale, hanno pubblicato relazioni sulla sostenibilità.

L’analisi della Corte pone inoltre la questione dell’audit delle relazioni sulla sostenibilità. La Corte afferma che i rischi per la sostenibilità sono spesso rischi finanziari, per cui è importante tener conto della sostenibilità nel processo decisionale. Inoltre, una garanzia esterna sulle relazioni di sostenibilità può accrescerne la credibilità e aumentare la fiducia delle parti interessate nelle informazioni fornite, nonché ridurre il rischio di “greenwashing”, ossia di produrre relazioni che siano solo un puro esercizio di pubbliche relazioni.

La Corte individua 4 sfide in merito alla informativa sulla sostenibilità nelle istituzioni e nelle agenzie dell’UE:
elaborare una strategia dell’UE dopo il 2020 concernente gli obiettivi di sviluppo sostenibile e la sostenibilità;
integrare la sostenibilità e gli obiettivi di sviluppo sostenibile nel bilancio dell’UE e nel quadro di riferimento della performance;
elaborare l’informativa sulla sostenibilità nelle istituzioni e nelle agenzie dell’UE;
aumentare la credibilità dell’informativa sulla sostenibilità grazie all’audit.

 

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