Circular economy Sostenibilità

Materie prime: adeguato approvvigionamento riduce le emissioni del 10%

Un Rapporto dell’AEA, che ha selezionato 8 principali materie prime consumate in Europa (rame, ferro, oro, calcare e gesso, bauxite e alluminio, legname, minerali chimici e fertilizzanti, e sale), ha valutato un potenziale di almeno il 10% di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra dal miglioramento nell’estrazione e nella lavorazione delle principali materie prime consumate in Europa.

L’estrazione e la lavorazione delle materie prime sono associate a impatti ambientali potenzialmente significativi, incluso il contributo a circa la metà delle emissioni di gas serra (GHG) a livello globale. Nell’UE, le materie prime non energetiche e non agricole, sebbene rappresentino un piccolo sottoinsieme di tutte le materie prime e risorse naturali, costituiscono il 18 % delle emissioni di gas a effetto serra associate al consumo dell’UE. Nel contesto dell’impegno dell’UE a ridurre la sua quota di emissioni globali di gas a effetto serra, nonché dell’aspirazione del Green Deal europeo a realizzare un continente climaticamente neutro entro il 2050, la mitigazione degli impatti climatici della produzione di materie prime ha un ruolo centrale da svolgere nell’ agenda climatica dell’UE.

Secondo il RapportoImproving the climate impact of raw material sourcing” pubblicato il 30 agosto 2021 dall’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA), pratiche migliori di approvvigionamento potrebbero potenzialmente ridurre le emissioni associate basate sul consumo di almeno il 10%, e in molti casi molto di più.

La Commissione UE ha lanciato la scorsa primavera una consultazione (conclusasi il 9 giugno 2021) in vista del lancio dell’iniziativa legislativa per i prodotti sostenibili (Sustainable Product Initiative), revisione della Direttiva sulla progettazione ecocompatibile che oggi riguarda solo il campo dell’energia, per comprendere il ampio ventaglio possibile di prodotti (se del caso anche i servizi), in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo e del nuovo Piano d’azione per l’economia circolare.

Il Rapporto dell’AEA valuta il potenziale per ridurre le emissioni di gas serra derivanti dall’estrazione e dalla lavorazione delle principali materie prime consumate in Europa. Le otto materie prime selezionate includono rame, ferro, oro, calcare e gesso, bauxite e alluminio, legno, minerali chimici e fertilizzanti e sale.

Esempi di opzioni di approvvigionamento rispettose del clima comprendono:
l’adozione di un approccio sul ciclo di vita per consentire una migliore contabilità e monitoraggio degli impatti legati al clima associati alle catene di approvvigionamento delle materie prime;
la promozione di pratiche efficienti in termini di risorse ed energia;
la promozione dell’uso di fonti di energia rinnovabile durante l’estrazione e la lavorazione delle materie prime;
l’aumento della domanda del mercato di materie prime secondarie;
l’utilizzo dei quadri regolatori internazionali per aumentare la trasparenza e la cooperazione lungo le filiere di approvvigionamento delle materie prime. 

Secondo il Rapporto dell’AEA, i requisiti richiesti dagli utenti finali per pratiche di approvvigionamento rispettose del clima dovrebbero concentrarsi principalmente sulla fase di lavorazione delle materie prime, che ha un potenziale maggiore di riduzione delle emissioni rispetto alle fasi di estrazione o commercio. 

Incoraggiare l’uso dei requisiti e delle disposizioni in materia di appalti pubblici (GPP) negli accordi commerciali internazionali è uno dei modi per aumentare l’efficacia delle misure di approvvigionamento rispettose del clima a livello globale, conclude il Rapporto.

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