Efficienza energetica Energia

Guida all’efficienza energetica negli edifici scolastici

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Frutto della collaborazione tra la Struttura di Missione per l’edilizia scolastica della Presidenza del Consiglio e l’ENEA, con la condivisione del MIUR e del MATTM, la “Guida all’efficienza energetica negli edifici scolastici” si rivolge ad Amministratori pubblici e a Dirigenti scolastici per diffondere le conoscenze e gli strumenti operativi alla base della riqualificazione energetica delle strutture architettoniche delle scuole e istituti di ogni ordine e grado, con le aggiornate indicazioni normative di riferimento e le possibilità di accesso agli incentivi economici.

L’iniziativa ha assunto particolare rilevanza, stante la contemporanea pubblicazione sulla G.U. del Comunicato del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare, con cui si informa della riapertura dello sportello per la presentazione delle domande di accesso ai finanziamenti agevolati per l’efficientamento energetico degli edifici scolastici di proprietà pubblica(anche Università e Asili nido), a valere sul Fondo Kyoto per le Scuole per un ammontare di circa 250 milioni di euro che saranno assegnate sulla base dell’ordine cronologico di ricezione delle istanze (scadenza 18 ottobre 2016).
Il bando riapre lo sportello per accedere ai finanziamenti a tasso agevolato dello 0,25% per quei progetti che porteranno a un miglioramento di 2 classi del parametro di efficienza energetica dell’edificio in un arco temporale massimo di 3 anni – ha spiegato il Sottosegretario all’Ambiente, Silvia Velo – Oltre a migliorare la qualità dell’aria nelle città e a consentire una riqualificazione del patrimonio edilizio scolastico, darà un impulso al settore dell’efficientamento energetico. Si tratta di azioni concrete che vanno ad aggiungersi a quelle del 2015, quando, con un medesimo bando, sono state presentate istanze pari a 103 milioni di euro per la realizzazione di progetti di efficientamento (190 progetti ) ed alla esecuzione di diagnosi energetiche (409 richieste)“.

Ad oggi, sul territorio italiano sono presenti oltre 41 mila edifici ad esclusivo o prevalente uso scolastico – dei quali un terzo è concentrato in 10 province – con consumi termici pari a 9,5 TWh/ anno ed elettrici di 3,66 TWh/anno. Si tratta per la maggior parte di edifici costruiti prima del 1975, allorché era entrata in vigore la prima legge sui  risparmi energetici, e solo quelli costruiti dopo il 2006 rispettano la normativa che deriva dalle Direttive europee.
La vera sfida è di trasformare il parco esistente degli edifici scolastici in edifici ad alte prestazioni e ridurre la differenza tra i progetti “desiderabili” e quelli effettivamente  implementati, il cosiddetto efficiency gap – ha dichiarato il Presidente dell’ENEA, Federico Testa – L’ENEA affianca istituzioni e operatori del settore nell’attuazione di programmi di riqualificazione energetica attraverso la realizzazione di progetti pilota, la redazione di linee guida tecniche e la definizione di soluzioni tecnologiche efficienti che facilitino la replicabilità degli interventi. Un simile ruolo di catalizzatore verso gli stakeholders coinvolti nel mondo dell’efficienza energetica appare più che mai necessario, dal momento che spesso gli interventi necessari e più efficaci prevedono l’impiego di tecnologie abbastanza costose“.

La  trasformazione  di  un  edificio  esistente  in  una  struttura  ad  alte  prestazioni energetiche attraverso l’adozione di tecnologie per il miglioramento dell’efficienza energetica, si legge nella Guida, non può prescindere da un’accurata analisi dello status quo del sistema edificio-impianto e può prevedere interventi di varia natura, ad esempio sull’involucro edilizio, interventi di riqualificazione degli impianti elettrici dei sistemi di produzione e distribuzione dell’energia termica, interventi di installazione di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili, ecc.
Il miglioramento dell’involucro edilizio per diminuire le dispersioni di calore nella stagione invernale è prioritario, in quanto va a ridurre il fabbisogno di energia primaria; tuttavia tale intervento richiede tempi lunghi di ritorno dell’investimento e deve essere valutato in relazione ai reali consumi energetici dell’edificio e alla zona climatica di appartenenza. D’altra parte, in alcuni casi, limitare gli interventi alla mera sostituzione degli impianti comporta il rischio di produrre calore in maniera ottimale per poi disperderlo attraverso l’involucro “colabrodo”.
Lo strumento ideale per risolvere tali incertezze è la diagnosi energetica, una procedura di analisi coordinata del sistema edificio-impianto, che ha l’obiettivo di individuare gli interventi da realizzare, definirne le priorità e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici.

In generale, quando si decide di procedere alla riqualificazione energetica di un edificio per renderlo altamente performante, si devono prendere in considerazione i seguenti elementi chiave.
1. Involucro ad alte prestazioni energetiche. Un maggiore isolamento delle pareti di tamponamento, del solaio a terra e del solaio di copertura aiuta a ridurre la perdita di calore nella stagione invernale e migliorare il comfort. Pareti esterne di colore chiaro, tetti bianchi e sistemi di schermatura solare e ombreggiamento aiutano a ridurre i carichi energetici per il raffrescamento degli ambienti nella stagione estiva. Questi fattori contribuiscono a dimensionare correttamente il sistema di climatizzazione, riducendo così l’investimento iniziale e i costi di gestione e manutenzione a lungo termine.
2. Finestre e daylighting. Un miglior utilizzo della luce naturale aiuta a ridurre il ricorso all’energia elettrica per l’illuminazione e a limitare i consumi energetici anche per la climatizzazione evitando il calore generato agli stessi apparecchi. Finestre ad alte prestazioni permettono di ridurre al minimo l’apporto di calore nei mesi più caldi e di evitare perdite di calore nei mesi più freddi.
3. Illuminazione e sistemi elettrici. I sistemi di illuminazione a LED, corpo illuminante o lampada, e i sistemi di gestione e controllo in grado di modulare automaticamente i livelli di luce necessaria, con abbinati sensori di presenza, che spengono automaticamente le luci negli ambienti non occupati, rappresentano investimenti con tempi di ritorno molto bassi e con significativo e immediato risparmio energetico.
4. Impianti di climatizzazione e ventilazione. La scelta della tipologia e della taglia dei sistemi di climatizzazione e ventilazione meccanica è un’operazione complessa poiché strettamente correlata agli elementi descritti in precedenza e ha una influenza diretta sui costi di esercizio e manutenzione. L’utilizzo di sistemi automatici per la regolazione della temperatura degli ambienti permette di ridurre gli sprechi di energia e di ottimizzare il comfort negli ambienti.
5. Sistemi alimentati ad energia rinnovabile.Tali sistemi possono integrare la fornitura di energia elettrica e termica dell’edificio. In relazione ai profili di consumo ed alle caratteristiche dell’edificio è possibile impiegare le biomasse per la climatizzazione, il fotovoltaico o l’eolico in combinazione con sistemi di accumulo per l’illuminazione di sicurezza, l’alimentazione di emergenza e di apparecchiature sensibili o il solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria.
6. Sistemi di gestione dell’acqua. Sistemi di raccolta dell’acqua piovana in grado di consentire il riuso dell’acqua per i sanitari e l’irrigazione possono ridurre i costi di fornitura fino al 50%.

La salute e la bellezza degli oltre 41 mila edifici scolastici italiani sono al centro dell’azione di Governo e la loro efficienza energetica è una delle sfide del futuro – ha affermato l’Arch. Laura Galimberti, coordinatrice per l’attuazione di interventi di riqualificazione dell’Edilizia Scolastica della Struttura di Missione – L’obiettivo non è solo quello del contenimento della spesa, ma anche il miglioramento delle condizioni di benessere degli alunni, una nuova progettazione degli ambienti di apprendimento, e, non ultima, la crescita di consapevolezza sui temi ambientali delle giovani generazioni. È ormai indispensabile costruire una strategia che unisca benessere ambientale, salubrità, bellezza e vantaggio economico. Le azioni più urgenti riguardano il miglioramento delle prestazioni energetiche degli involucri edilizi e dei sistemi impiantistici e l’incentivazione dell’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili”.

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