Economia e finanza Sostenibilità

ForumDD: il PNRR manca di una visione forte e mobilitante

Il Forum Disuguaglianze Diversità (ForumDD) ha pubblicato un Documento di riflessione sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) quale inviato alla Commissione UE, che costituisce una richiesta affinché il Governo si apra al dialogo sociale, indispensabile per l’attuazione di un Piano qualità e successo.

Forum Disuguaglianze Diversità(ForumDD), un’Alleanza costituitasi 3 anni fa tra Associazioni e Ong e studiosi e ricercatori con l’obiettivo di avviare processi virtuosi per ridurre le disuguaglianze di ricchezza, di reddito e di lavoro, nell’accesso e nella qualità dei servizi essenziali e nella partecipazione alle decisioni, ha diffuso il Documento  “Cosa pensiamo del piano inviato all’UE e ‘Che fare ora’?”.

Già lo scorso gennaio, ForumDD aveva inviato al Governo precedente un Documento di Valutazione e Proposte sulla Bozza di PNRR che circolava allora con l’obiettivo di avviare un confronto pubblico indispensabile per la qualità e il successo del Piano che “non dovrà riportarci al tempo di prima, ma dovrà costruire un’Italia nuova”. 

Ora che il Piano è stato inviato alla Commissione UE, ForumDD prende “atto che questo è quanto le istituzioni sono in grado di fare. Sull’esito, pesano l’infelice avvio – a partire dalla raccolta dei progetti esistenti – e la scelta, immodificata da un governo all’altro, di assoluta chiusura al dialogo sociale. Pesa, da ultimo, la scelta della classe dirigente europea di mettere la chiusura del Piano davanti alla sua qualità, alla garanzia che esso raggiunga gli obiettivi dichiarati”.

Ciò premesso, ForumDD enuclea le tre cose che crede opportuno fare adesso:
– apprezzare alcuni progressi compiuti; 
segnalare i seri limiti (molti già presenti in gennaio), augurandoci che alcuni di essi siano superati nel confronto con la Commissione UE grazie all’attenzione a queste come ad altre osservazioni fatte in Italia dalle organizzazioni sociali e del lavoro;
individuare, a Piano dato, gli spazi che società attiva e ricerca hanno per cavarne il massimo in termini di sviluppo giusto e sostenibile, di giustizia sociale e ambientale, spazi che orienteranno il “che fare” del ForumDD dei prossimi mesi.

Secondo ForumDD, dal momento che una grande parte degli interventi verrà attuata da amministrazioni locali (soprattutto Comuni) e da articolazioni territoriali di istituzioni pubbliche nazionali (università, porti, scuole), esistono le condizioni perché il processo di attuazione sia sorretto, sollecitato e indirizzato dalle organizzazioni territoriali della cittadinanza, del lavoro e dell’impresa, in uno stretto collegamento con i soggetti attuatori.

E per gli interventi aggregati nazionali e per le innumerevoli riforme, sarà possibile stare addosso ai governi che si succederanno, prima che sia Bruxelles a scoprire che gli impegni non sono rispettati.

Perché ciò avvenga serve:
– un monitoraggio accessibile e di alta qualità
.;
conoscere tempestivamente obiettivi, tempi, responsabili, stati di avanzamento di ogni riforma e di ogni dato progetto in ogni dato luogo, con un formato aperto che sia usabile almeno quanto OpenCoesione, l’iniziativa di open government sulle politiche di coesione a cui tutti possono accedere per valutare come vengono utilizzate le risorse programmate rispetto ai bisogni del territorio, per acquisire informazioni su ogni stadio del processo attuativo attivato da ogni misura del PNRR e per portare nelle scelte i saperi diffusi, evitando il finanziamento di progetti inutili o dannosi.

Questo è l’obiettivo primario da perseguire ora, che Forum DD segnala con forza al Parlamento – che ha dato un chiaro segnale in questo senso, recepito in modo vago dal Governo – e alla Commissione UE.

Il PNRR correttamente prevede “il sistema Informativo ‘ReGiS’ sviluppato dal Ministero dell’economia e delle finanze per supportare i processi di attuazione dei programmi cofinanziati dall’Unione Europea e dei corrispondenti strumenti della programmazione nazionale, assicurando la tracciabilità e trasparenza delle operazioni e l’efficiente scambio elettronico dei dati tra i diversi soggetti coinvolti nella Governance del Piano”.

Per ForumDD, questo sistema dovrà consentire non solo la verifica dei “Target e Milestone”, i risultati attesi degli indicatori e le scadenze di attuazione al cui conseguimento sono subordinati i rimborsi, ma dovrà consentire anche ai cittadini di conoscere tempestivamente gli stadi del processo attuativo che conducono dalle indicazioni del Piano agli interventi concreti.

Quindi, che fare ora?
ForumDD ricorda che la fase ascendente non è chiusa. In primo luogo, si è aperto un dialogo con la Commissione UE che proseguirà fino a giugno, e c’è la volontà di “credere che l’attenzione della Commissione, a queste come ad altre osservazioni fatte in Italia dalle organizzazioni sociali e del lavoro, possa condurre a migliorare alcuni profili del Piano”.

In secondo luogo, ogni Piano o Programma ha la prova del nove nell’attuazione dove non solo possono sorgere ostacoli, ma dove si possono trovare strade adatte e non pensate. “Questo è particolarmente vero per un Piano che non ha voluto (salvo pochi casi) cercare il dialogo sociale e che è assai aperto, per non scrivere vago, nelle sue indicazioni attuative – sottolinea ForumDD – È sull’attuazione che l’Italia ha spesso mancato. Ed è qui che sarà possibile fare la differenza”.

Affinché le organizzazioni della società possano svolgere un ruolo nella fase attuativa, sia a livello nazionale sia, soprattutto, a livello territoriale, la condizione è che esse siano informate. Per questo viene ribadito che a tutte le informazioni previste dal sistema di monitoraggio affidato al Ministero Economia e Finanze possano accedere tutte le cittadine e tutti i cittadini.

Su queste basi, spetta poi a noi, a tutti noi, attrezzarci per poter contare e dare al Piano la forza e l’indirizzo che lo rendano utile al paese – conclude il Documento – Lo potremo fare, analizzando e valutando le informazioni sui processi e avanzando e battendoci per chiare proposte. Lo potremo fare attraverso un monitoraggio civico sui cantieri, sui luoghi dove gli interventi al fine verranno realizzati”.

Articoli simili

Lascia un commento

* Utilizzando questo modulo accetti la memorizzazione e la gestione dei tuoi dati da questo sito web.