Politica Società

PNRR: colmare la lacuna dell’indicazione dei risultati attesi

Il Forum Disuguaglianze Diversità (Forum DD) ha inviato alla Presidenza del Consiglio un Documento di valutazione e proposte sulla bozza di Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR), quale contributo per un confronto pubblico indispensabile per il successo e la qualità del Piano.  

Il Forum Disuguaglianze Diversità (Forum DD), l’Alleanza costituitasi 3 anni fa di Associazioni, Ong, studiosi e ricercatori con l’obiettivo di avviare processi virtuosi per ridurre le disuguaglianze di ricchezza, di reddito e di lavoro, nell’accesso e nella qualità dei servizi essenziali e nella partecipazione alle decisioni, dopo aver formulato durante lo scorso anno una serie di documenti e proposte quale contributo al dibattito per mitigare gli effetti sociali ed economici della pandemia di Covid-19, ha preparato e inviato al Presidente del Consiglio un Documento di Valutazione e Proposte sulla Bozza di Piano Nazionale Ripresa e Resilienza (PNRR) quale era circolata prima dell’ultima versione deliberata dal Consiglio dei Ministri del 12 gennaio 2021, per prepararsi a quel confronto pubblico che appare indispensabile per la qualità e il successo del Piano.  

Secondo Forum DD, la strada per arrivare a una strategia-Paese che “non dovrà riportarci al tempo di prima, ma dovrà costruire un’Italia nuova” – come recita la bozza di PNRR – è ancora lunga e il salto può essere prodotto solo da una fase di confronto informato con le organizzazioni della società, secondo i principi di “partenariato sostanziale” stabiliti dall’Europa e richiamati dal Documento. 

Attraverso il confronto pubblico, dovranno prima di tutto essere realizzati progressi in 3 direzioni generali.
1. Strategia:
dare effettiva attuazione alla priorità trasversale di genere e alle altre due priorità trasversali, generazionale e territoriale, con progetti integrativi e con una verifica di metodo di tutti i progetti;
– prevedere una priorità trasversale aggiuntiva, “dare dignità e partecipazione strategica al lavoro”, con due interventi di riforma: assicurare tutte le risorse correnti di Bilancio necessarie a gestire le nuove infrastrutture sociali attivate; utilizzare per le missioni un linguaggio degli obiettivi, non delle azioni, per motivare l’intero paese in modo trasparente.

2. Risultati attesi:
– colmare l’attuale grave lacuna per cui la maggioranza dei progetti è priva dell’indicazione dei “risultati attesi” (in termini dei benefici per la popolazione) o addirittura indica al loro posto le “realizzazioni” (numero di progetti fatti, di imprese incentivate, di aderenti, di infrastrutture completate), per la cui assenza l’utilità dei progetti non è giudicabile, né l’Unione Europea potrà accettarli.

3. Amministrazioni Pubbliche e governance del Piano:
– il Piano deve rappresentare l’occasione per avviare una rigenerazione delle PP.AA fondata su: motivazione dei dipendenti in base a obiettivi strategici; assunzioni di giovani con bandi celeri (non oltre 5-6 mesi) e moderni; formazione di qualità; co-progettazione diffusa con gli attori sociali;
– affinché il Piano (che per il 60% include progetti affidati a strutture territoriali) possa essere attuato con successo, deve diventare esso stesso l’esperienza pilota di tale rigenerazione: individuando subito le amministrazioni territoriali responsabili, motivandole e potenziandole; creando in ogni Amministrazione centrale un centro unico di responsabilità di ogni sezione del Piano, affidandola a dirigenti (interni o esterni) di massima qualità e dotati di adeguate risorse; costituendo uno staff tecnico a disposizione del Referente unico nazionale che assicuri la pronta identificazione e rimozione degli ostacoli (come proposto da Forum DD assieme ForumPA e Movimenta).

Il Documento del ForumDD interviene quindi con molteplici proposte puntuali o con quesiti su 2 assi strategici generali – transizione ecologica e transizione digitale – e su 6 obiettivi strategici puntuali da rafforzare.

– Transizione ecologica. Verificare che il rispetto del vincolo di una quota green del 37% sia effettivo; ricalibrare e integrare i progetti con un chiaro indirizzo di contrasto dei cambiamenti climatici che integri “ambientale” e “sociale”.

-Transizione digitale. Accompagnare gli importanti e utili progetti sulle infrastrutture con una chiara identificazione dei risultati di miglioramento dei servizi che si intendono con la “digitalizzazione delle PP.AA”.

Potenziamento della didattica e diritto allo studio. Nonostante le maggiori risorse ora previste, l’emergenza educativa, aggravata dalla sottrazione di futuro prodotta dalla chiusura delle scuole, richiede più risorse e più qualità degli interventi. Per le università, ciò va accompagnato da una riforma del modo in cui se ne valuta l’impatto sociale.

Una casa dignitosa, sicura, energeticamente efficiente e “socievole”. Integrare fra loro e legare alle caratteristiche dei contesti territoriali gli interventi per la casa e rafforzare l’intervento per l’edilizia residenziale pubblica.

Dignità e partecipazione strategica del lavoro. Affrontare la priorità di genere attraverso interventi strutturali, più che di de-contribuzione fiscale. Realizzare o avviare due riforme urgenti per assicurare retribuzione dignitose e una “partecipazione strategica” al lavoro, assieme alla comunità.

Aprire a PMI rinnovate ogni sapere tecnologico. Vagliare tutti gli interventi previsti, specie quelli di incentivazione finanziaria, alla luce dell’unico metro possibile: quali sono i risultati attesi? Quanta maggiore diversificazione delle vendite o esportazioni? Quale rinnovamento del management? Quale incremento di produttività? Quale impatto ambientale?

Liberare il potenziale delle aree marginalizzate. Valorizzare l’attenzione presente nel Piano alle aree marginalizzate del Paese (aree interne, periferie, aree sismiche, coste), integrando gli interventi esistenti e affidandole all’indirizzo di centri unici di competenza. Per le aree sismiche accompagnare gli investimenti con l’immediata costruzione di una strategia permanente per le ricostruzioni affidata a un unico centro di competenza delle PP.AA.

Dotare il Paese di un sistema di infrastrutture sociali integrate. Dare concretezza all’obiettivo trasversale di parità di genere e promuovere un forte contrasto delle disuguaglianze attraverso una infrastrutturazione sociale integrata che torni a poggiare su un unico centro di competenza nelle PP.AA, sull’introduzione dei Livelli Essenziali di Assistenza e su un’idea di cura posta al centro delle politiche e delle comunità.

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