Circular economy Sostenibilità

Economia circolare: l’obiettivo UE del Piano d’azione è improbabile

Un briefing dell’Agenzia europea dell’ambiente (AEA) afferma che con gli attuali trend è improbabile che l’UE riesca a raddoppiare la percentuale di materiali riciclati utilizzati nell’economia dell’UE, come prevede il Piano d’azione per l’economia circolare, sottolineando la necessità di un cambio di passo che aumenti il tasso di riciclaggio di tutti i rifiuti trattati dall’attuale 40% al 70%, riduca del 15% gli input complessivi di materiali e del 34% la quantità di combustibili fossili utilizzati.

Il ritmo di implementazione del Piano d’azione dell’UE per l’economia circolare che prevede più riciclo e meno uso di materiali deve essere accelerato.

A dirlo è l’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) che ha pubblicato il 17 maggio 2023 il briefingHow far is Europe from reaching its ambition to double the circular use of materials?” che esamina le tendenze del tasso di utilizzo circolare dei materiali nell’uso e gli impatti ambientali del loro uso.

Il Piano di azione per l’economia circolare, prevede che l’UE debba “progredire per mantenere il suo consumo di risorse entro i confini planetari, e quindi sforzarsi di ridurre la sua impronta di consumo e raddoppiare il suo tasso di utilizzo circolare dei materiali (CMUR) nel prossimo decennio“.

Per raggiungere tale obiettivo il CMUR dovrebbe aumentare dall’11,7% del 2021 al 23,4% entro il 2030. Ciò è piuttosto improbabile, stante un aumento di meno di 1 punto percentuale rispetto al 2010, come ha rilevato la stessa Agenzia in un altro briefing, pubblicato lo scorso aprile e dedicato al monitoraggio del CMUR.

Il grafico mostra il tasso di utilizzo del materiale circolare, in percentuale, per il CMUR totale e per categorie di materiali: biomasse, metalli (minerali lordi), minerali non metallici e combustibili fossili (Fonte: AEA, 2023).

Questo progresso piuttosto lento, insieme alle proiezioni di un aumento della domanda di materiale nell’UE entro il 2030, significa che attualmente l’UE non è sulla buona strada per raddoppiare il tasso di utilizzo del materiale circolare entro il 2030.

Il solo potenziamento del riciclaggio dei rifiuti, sottolinea l’AEA, non sarà sufficiente all’UE per raggiungere l’obiettivo che, viceversa, deve essere combinato con altre ambiziose strategie. Ad esempio, l’esplorazione dello scenario suggerisce che aumentando il riciclaggio dal 40% di tutti i rifiuti trattati al 70%, riducendo del 15% gli input di materiali nell’economia e di un terzo l’uso di risorse di combustibili fossili, il CMUR aumenterebbe al 22% entro il 2030, quasi raggiungendo l’obiettivo.

In particolare, gli sforzi dovrebbero concentrarsi sulla riduzione dell’uso e sull’aumento del riciclaggio di minerali non metallici, come i materiali da costruzione, poiché questi rappresentano circa la metà di tutti i materiali utilizzati.

Poiché i materiali utilizzati nell’economia dell’UE hanno impatti ambientali diversi, con combustibili fossili e biomasse che rappresentano la quota più elevata dell’impronta ambientale dei materiali e sono al contempo i maggiori contributori al degrado ambientale, seguiti da metalli e minerali non metallici, le misure dovrebbero quindi concentrarsi anche sulla riduzione del consumo di combustibili fossili e sul rendere più sostenibile la produzione di biomasse

Foto di copertina: © paulbr75 su Pixabay

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