Diritto e normativa Società

Corruzione: norme di contrasto più rigorose in UE e nel Mondo

La Commissione UE ha adottato un pacchetto di misure per contrastare la corruzione nell’Unione e nel Mondo, che rafforzano, tra l’altro, le tutele alle persone che segnalano reati di corruzione, previste dalla Direttiva “Whisteblowing”, per il cui mancato recepimento l’Italia è stata deferita alla Corte di giustizia europea.

Come annunciato dalla Presidente Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo Stato dell’Unione  (SOTEU 2022) in cui si sottolineava la necessità di un’azione risoluta contro la corruzione, la Commissione UE, , ha adottato il 3 maggio 2023 la Comunicazione sulla lotta alla corruzione, di concerto con l’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza, e la Proposta di direttiva contro la corruzione mediante il diritto penale.

La corruzione, sottolinea la Commissione UE, è un fenomeno estremamente dannoso per la società, le democrazie, l’economia e i cittadini; mina le istituzioni da cui dipendiamo, indebolendone la credibilità e la capacità di attuare politiche pubbliche e fornire servizi pubblici di qualità. Per sua natura è difficile da quantificare, ma stime prudenti suggeriscono che costi all’economia dell’UE almeno 120 miliardi di euro all’anno. Gli effetti negativi della corruzione si ripercuotono in tutto il mondo e minano gli sforzi volti a garantire una buona governance e una certa prosperità e a conseguire gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite.

Sebbene gli indici di corruzione a livello globale collochino molti Stati membri dell’UE tra i Paesi considerati i meno corrotti al mondo, tuttavia gli ultimi dati dell’Eurobarometro indicano che nel 2022 quasi 7 europei su 10 (il 68%) ritenevano che la corruzione fosse diffusa nel loro Paese e solo il 31% giudicava efficaci gli sforzi del proprio governo per combattere tale fenomeno.

La serie di misure adottate comprende norme nuove e rafforzate che criminalizzano i reati di corruzione e armonizzano le sanzioni in tutta l’UE, oltre a una proposta dell’Alto rappresentante, sostenuta dalla Commissione, di istituire un apposito regime di sanzioni nell’ambito della politica estera e di sicurezza comune (PESC) per combattere gravi atti di corruzione in tutto il mondo. Queste nuove misure pongono un forte accento sulla prevenzione e sulla creazione di una cultura dell’integrità, in cui la corruzione non è tollerata, e, al tempo stesso, rafforzano gli strumenti di contrasto.

La corruzione è come un cancro: senza controllo, soffocherà la nostra società democratica e ne distruggerà le istituzioni – ha affermato Věra Jourová, Vicepresidente UE per i Valori e la trasparenza – Come avviene in ambito medico, va migliorata la prevenzione. Dobbiamo inoltre disporre di solidi strumenti di repressione e di sanzioni contro la corruzione, non solo a livello nazionale ma anche a livello europeo. Il pacchetto odierno alzerà il livello delle definizioni e delle sanzioni applicabili in tutta l’UE per i reati di corruzione e aiuterà le autorità ad arrestare e punire i colpevoli, sia nel settore pubblico che nel privato, indipendentemente da dove tali atti vengano perpetrati. La promozione e la costruzione a lungo termine dell’integrità morale dei funzionari pubblici, inoltre, limiteranno ulteriormente le possibilità di corruzione in una società che goda di una sana democrazia”.

La Comunicazione sulla lotta alla corruzione
La Commissione e l’Alto rappresentante tirano le fila dei lavori già effettuati e sviluppano nuovi orientamenti e nuovi strumenti a livello dell’UE e degli Stati membri, dando il loro contributo sotto forma di un chiaro impegno per lottare contro la corruzione a livello mondiale. Una rete anticorruzione dell’UE, che riunisce le autorità di contrasto, le autorità pubbliche, gli operatori del settore, la società civile e altri portatori di interessi, fungerà da catalizzatore per prevenire la corruzione in tutta l’UE e svilupperà migliori prassi e orientamenti pratici. Uno dei compiti principali della rete sarà quello di sostenere la Commissione nella creazione di una mappa nelle zone comuni ad alto rischio di corruzione nell’UE. I lavori della rete confluiranno in una Strategia anticorruzione dell’UE, che sarà elaborata in consultazione con il Parlamento europeo e il Consiglio, al fine di massimizzare l’impatto e la coerenza delle azioni dell’UE.

All’interno delle istituzioni dell’UE vige la tolleranza zero nei confronti della corruzione. La comunicazione illustra nel dettaglio le norme vigenti in materia di etica, integrità e trasparenza volte a prevenire la corruzione all’interno delle istituzioni dell’UE. Tale quadro deve non solo essere applicato con rigore e coerenza, ma anche essere costantemente aggiornato.

La Direttiva sulla lotta alla corruzione
La proposta ammoderna l’attuale quadro giuridico anticorruzione dell’UE attraverso le azioni seguenti:
a) Prevenire la corruzione e creare una cultura dell’integrità:
sensibilizzare alla problematica della corruzione con campagne di informazione e sensibilizzazione, ricerca e programmi di istruzione per ridurre i rischi di corruzione e i reati;
– garantire che il settore pubblico risponda del suo operato in base a norme altamente rigorose, imponendo agli Stati membri l’obbligo di adottare norme efficaci in materia di libero accesso alle informazioni di interesse pubblico, di divulgazione e gestione dei conflitti di interesse nel settore pubblico, di divulgazione e verifica del patrimonio dei funzionari pubblici e di regolamentazione dell’interazione tra il settore privato e il settore pubblico;
– istituire organismi specializzati nella lotta anticorruzione e garantire alle autorità incaricate di prevenire e lottare contro la corruzione risorse e formazione adeguate.

b) Un unico atto giuridico per tutti i reati di corruzione e le relative sanzioni:
armonizzare le definizioni dei reati perseguibili come corruzione per ricomprendere non solo la concussione, ma anche l’appropriazione indebita, il traffico di influenza, l’abuso di ufficio, l’ostruzione della giustizia e l’arricchimento illecito in connessione a reati di corruzione, integrando nel diritto dell’UE tutti i reati previsti nella Convenzione delle Nazioni Unite contro la corruzione e trattando la corruzione sia nel settore pubblico che in quello privato;
aumentare il livello delle sanzioni penali per le persone fisiche e giuridiche e armonizzare le circostanze aggravanti e attenuanti.

c) Garantire l’efficacia delle indagini e del perseguimento della corruzione:
– gli Stati membri dovranno garantire che le autorità di contrasto e i pubblici ministeri dispongano di strumenti d’indagine adeguati per lottare contro la corruzione;
immunità o privilegi dalle indagini e dal perseguimento dovranno essere garantite e revocati dagli Stati membri in tempo utile attraverso una procedura legislativa efficace e trasparente prestabilita dalla legge;
– introdurre norme minime sui termini di prescrizione per garantire il tempo sufficiente per agire in giustizia.

L’UE protegge gli informatori che segnalano violazioni del diritto europeo, compresi illeciti, cattiva amministrazione e cattiva gestione, nonché frodi e altre irregolarità. L’importante ruolo degli informatori nella difesa dell’interesse pubblico è riconosciuto nella Direttiva sulla protezione degli informatori del 2019 (Direttiva “Whistleblowing”), che stabilisce norme efficaci per proteggerli dalle ritorsioni, per la mancata adozione della quale, peraltro, l’Italia è stata deferita alla Corte di giustizia europea. Con la proposta di Direttiva queste tutele vengono estese alle persone che segnalano reati di corruzione, con lo scopo di favorire un clima in cui le persone si sentano incoraggiate a denunciare reati di corruzione senza temere ritorsioni, migliorando così l’efficacia delle indagini anticorruzione.

Lo strumentario delle sanzioni di politica estera e sicurezza comune (PESC) ai gravi atti di corruzione
Le sanzioni dell’UE contribuiscono a conseguire i principali obiettivi della PESC, quali il mantenimento della pace, il rafforzamento della sicurezza internazionale e il consolidamento e il sostegno della democrazia, del diritto internazionale e dei diritti umani. Con la proposta odierna dell’Alto rappresentante, sostenuta dalla Commissione, l’UE sarà in grado di lottare contro gravi atti di corruzione in tutto il mondo, indipendentemente da dove vengano perpetrati.  La proposta integrerà e rafforzerà gli strumenti anticorruzione interni ed esterni dell’UE e dimostrerà quanto l’UE sia determinata a ricorrere a tutti gli strumenti disponibili, comprese le sanzioni PESC, per combattere la corruzione.

La corruzione è un fenomeno globale e transnazionale che, secondo le stime, ha un costo complessivo di almeno 5% del PIL – ha dichiarato l’Alto rappresentante dell’Unione e Vicepresidente Josep Borrell La corruzione mina la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti umani, la pace, la sicurezza internazionale e lo sviluppo sostenibile, ostacolando al contempo il conseguimento degli OSS, in Europa e nel mondo. Per questo motivo, parallelamente alle iniziative della Commissione per rafforzare la lotta alla corruzione all’interno dell’UE, propongo di istituire un nuovo regime di sanzioni PESC contro i gravi atti di corruzione in tutto il mondo, per integrare il nostro strumentario anticorruzione esterno. È una chiara prova della nostra determinazione a intensificare la nostra azione per prevenire e combattere la corruzione sia all’interno che all’esterno dell’UE, utilizzando tutti i nostri strumenti a tal fine. Il nostro messaggio è chiaro: l’UE non farà affari con coloro che praticano la corruzione, indipendentemente da dove tali atti vengano perpetrati”.

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