Biodiversità e conservazione

Conservazione della natura: quadro comparativo dell’UE

Uno studio pubblicato da Cambridge University Press e curato da Graham Tucker, un’autorità in materia di politiche europee di conservazione della natura, contiene la situazione dei singoli Paesi europei, tra cui quella dell’Italia ad opera di ricercatori dell’Università di Pavia e della Comunità Ambiente.

Gli ecosistemi e le specie in Europa continuano ad essere sotto pressione a causa dell’agricoltura e della silvicoltura intensive, della pesca, dell’inquinamento, dell’espansione urbana incontrollata, delle specie invasive e dei cambiamenti climatici.

A ribadirlo è lo Studio Nature conservation in Europe”, pubblicato il 25 maggio 2023 da Cambridge University Press e curato da Graham Tucker, fondatore di Nature Conservation Consulting uno dei più autorevoli conservazionisti a livello internazionale e tra le principali autorità in materia di politiche europee di conservazione della natura in 34 anni di attività, anche presso BirdLife international e l’Institute for European Environmental Policy (IEEP)) dove è stato a Capo del Programma Biodiversità, al quale hanno collaborato 53 esperti nazionali di Gran Bretagna e di 25 Paesi membri dell’UE, tra i quali per l’Italia Giuseppe Bogliani e Elisa Cardarelli (Università Pavia) e Barbara Calaciura e Daniela Zaghi (Comunità Ambiente).

In generale il volume riassume in quadro della natura in ‘Europa e l’impatto delle attività umane, fornendo una panoramica dei trattati internazionali relativa alla biodiversità, della politica e del quadro legislativo di conservazione della natura dell’UE, e un’analisi critica delle risposte, dei risultati e dei fallimenti, motivati dal preoccupante stato della biodiversità e dal mancato raggiungimento degli obiettivi di conservazione.

La percentuale di habitat e di specie della Direttiva Habitat con uno stato di conservazione sfavorevole e con tendenze al declino e la percentuale di uccelli dell’Allegato I della Direttiva Uccelli in declino a breve termine in ognuno degli Stati membri dell’UE e in Gran Bretagna nel periodo 2013-2018 (Fonte: Cambridge University Press, 2023).

Gli esperti nazionali hanno contribuito tracciando un’analisi dettagliata della situazione attuale e delle prospettive future sulla conservazione della natura nel nostro continente, presentando anche casi studio comparativi da cui trarre preziosi insegnamenti.

Per quanto riguarda il nostro Paese, il capitolo descrive le principali sfide per la conservazione della natura in Italia, le sue principali risposte e azioni politiche, i loro risultati e le lezioni, soprattutto negli ultimi 40 anni, comprese:
le caratteristiche naturali, gli habitat e le specie di particolare importanza del Paese
lo stato della natura e le principali pressioni che lo influenzano
le politiche di conservazione della natura (comprese le strategie per la biodiversità), legislazione, governance e attori chiave; 
le misure relative alle specie (ad es. regolamentazione della caccia e del bracconaggio, recupero delle specie e piani d’azione); 
le aree e le reti protette
le misure generali di conservazione (ad es. pianificazione dello sviluppo e gestione di terreni agricoli ad alto valore naturale);
i costi di conservazione della natura, benefici economici e fonti di finanziamento
il monitoraggio della biodiversità
Inoltre, vengono identificati i probabili sviluppi futuri.

Ne emerge che, nonostante decenni di politiche attive, una percentuale significativa degli habitat naturali del nostro Paese è ancora minacciata o in declino.
Gli habitat italiani maggiormente minacciati o in declino includono quelli di duna (71% delle valutazioni), di acqua dolce (47%) e di prateria (39%). Dal punto di vista delle specie, animali e vegetali, i gruppi più a rischio (in cattivo stato di conservazione o in declino) includono pesci (39% delle valutazioni), anfibi (15%) e piante vascolari (12%). Per quanto riguarda gli uccelli, la situazione è meno grave, anche se si registra che rispettivamente il 17% e il 9% delle popolazioni nidificanti e svernanti nel nostro Paese sono comunque diminuite nel periodo 2007-2018.

La scorsa settimana, in occasione della Giornata Internazionale della Biodiversità (22 maggio 2023), WWF Italia ha pubblicato un Rapporto sullo stato complessivo, non buono, della ricchissima biodiversità del nostro Paese, evidenziando le minacce ma anche le migliori soluzioni che oggi sono disponibili per invertire il trend e aderire ad un percorso di restauro e conservazione della biodiversità.

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