Per la XX edizione di Voler Bene all’Italia (1-4 giugno 2023), la Festa nazionale dei Piccoli Comuni, promossa da Legambiente e Kyoto Club con decine di iniziative distribuite lungo tutto lo stivale, avrà per focus “Comunità energetiche per un futuro di pace” quale modello sociale basato su democrazia energetica e transizione ecologica.
Custodi di gran parte dell’immenso patrimonio di natura, arte e cultura del paese, i Piccoli Comuni, con il loro fascino antico da preservare, sono uno scrigno di buone pratiche, un modello di accoglienza, inclusione sociale, buon vivere. Territori straordinari, eppure sono fragili, stretti fra la rarefazione dei servizi e lo spopolamento.
È stata presentata il 29 maggio 2023 nel corso di un evento in streaming la XX edizione di “Voler Bene all’Italia” (1-4 giugno 2023), la Festa nazionale dei Piccoli Comuni, promossa da Legambiente e Kyoto Club in partnership con Enel X, con il contributo di AzzeroCO2 ed il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia, del Touring Club Italiano, de I Borghi Più Belli d’Italia, della Fondazione Symbola, di Appennino Bike Tour e di IT.A.CÀ – Festival del Turismo responsabile, per richiamare l’attenzione su questa parte d’Italia spesso marginalizzata da politiche disattente.
Per il secondo anno consecutivo, “Voler Bene all’Italia” ha come focus quello delle CER, come indicato nel Manifesto “Comunità energetiche per un futuro di pace”, sottoscritto da circa 100 Piccoli Comuni, per ribadire l’urgenza di utilizzare i 2,2 miliardi di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) a loro dedicato. Un impulso economico importante per le CER che, secondo le stime, dovrebbero produrre circa 2.500 GWh annui da rinnovabili, riducendo le emissioni di gas serra di 1,5 milioni di tonnellate.
Un’edizione, quella di quest’anno, che può essere considerata un momento di incontro:
– tra tradizione e innovazione, con le CER che coniugano la cultura e i saperi di un tempo con una più sostenibile ed efficiente dotazione e gestione dei servizi basata su un principio di democrazia energetica, un nuovo modello di produrre e distribuire energia che fa a meno delle fonti fossili, in un’ottica di partecipazione democratica tra cittadini, piccole e medie imprese, istituzioni, con l’obiettivo oltre che di procurare benefici economici per se stessi, ovvero una bolletta più leggera, raggiungere vantaggi ambientali e sociali per il territorio;
– tra generazioni, che si realizza attraverso due strumenti, il Manifesto che sancisce un patto intergenerazionale fondato su una visione comune di un futuro di pace, e la consegna di semi di girasole ai giovani 11enni che compiranno 18 anni nel 2030 (termine entro cui l’Italia dovrà portare al 30% la produzione da fonti rinnovabili di energia);
– tra “chi resta” e “chi va”, perché “Voler bene all’Italia” quest’anno lungo il suo cammino si incontrerà con il Festival IT.A.CÀ, il primo ed unico Festival in Italia sul Turismo responsabile che da sud al nord del Paese invita a un viaggio unico in tanti territori diversi, mettendo in rete comunità che con passione promuovono la libertà di migrare e il diritto di restare.
“Le Comunità energetiche rinnovabili rappresentano un nuovo modello sociale basato su democrazia energetica e transizione ecologica – ha dichiarato Stefano Ciafani, Presidente nazionale di Legambiente – Ad uno scenario fatto di impianti alimentati a combustibili fossili che, oltre a renderci dipendenti da Paesi spesso politicamente instabili o a rischio democratico, sono anche fonte di conflitti bellici, come stiamo assistendo da un anno a questa parte, vogliamo contrapporre un nuovo modello energetico diffuso, basato su grandi impianti di autoproduzione e condivisione dell’energia da fonti rinnovabili, che nasce da processi di partecipazione dal basso, in grado di coinvolgere istituzioni, piccole e medie imprese, cittadini, il terzo settore e che guarda al futuro e alle nuove generazioni testimoni degli effetti devastanti della crisi climatica e dell’urgenza di un cambiamento dei territori nell’ottica di una maggior giustizia ambientale, climatica e sociale”.
Tra le piazze dei Comuni sottoscrittori del Manifesto “Seminiamo un Futuro di Pace con le Rinnovabili”, decine delle quali parteciperanno alla festa per la ventesima edizione di “Voler Bene all’Italia”, si sono scelte come luogo simbolo per dare avvio alla campagna, quelle di 15 Piccoli comuni (Castelmezzano, Amandola, Serra de Conti, Pietracatella, Montegridolfo, Arrone, Brugnato, Farnese, Gaiba, Oriolo Romano, Serrenti, Marciana Marina, Calcata, Pettorano sul Gizio e la Valmeduna, selezionati da Legambiente, Kyoto Club con la collaborazione di AzzeroCO2 come laboratori per favorire la costruzione di CER nell’ambito del Progetto BeComE. Dagli studi di fattibilità condotti su questi piccoli borghi, tali solo nelle dimensioni e nel numero degli abitanti, ma in realtà grandi hub per la transizione ecologica, emergono numeri che parlano chiaro e che avvalorano ulteriormente il peso che queste piccole realtà avranno sull’evoluzione energetica del Paese: circa 240 edifici sostenibili previsti, quasi 4 MW di impianti fotovoltaici ipotizzati, 1.230 soci delle CER e oltre 1.650 tonnellate di CO2 evitate, la quantità stimata di anidride carbonica assorbita da circa 2.360 alberi.
“Ci siamo voluti impegnare con BeComE per rendere concreta la novità costituita dalle comunità energetiche trovando l’adesione entusiasta dei nostri partner, le associazioni dei piccoli comuni – ha commentato Francesco Ferrante, Vicepresidente Kyoto Club – C’è fame di conoscenza e riscatto in quei territori e per questo oggi lanciamo un appello al Governo: si emani finalmente il decreto che le regolerà e immediatamente dopo il Bando dedicato ai Piccoli Comuni che metterà a disposizione risorse per realizzarne. Non c’è più tempo da perdere”.
Il Decreto sulle CER, dopo la fase di consultazione è ora al vaglio della Commissione UE che dovrà dare il via libera La proposta di decreto dovrà ora attendere il via libera alla proposta del MASE.