Acqua Territorio e paesaggio

Grandi città USA: stanno sprofondando di 2-10mm l’anno

Uno Studio coordinato da ricercatori della Virginia Tech, utilizzando misurazioni radar satellitari per visualizzare i movimenti del terreno le 28 città più popolate degli Stati Uniti, ha evidenziato che almeno il 20% delle loro aree urbane si sta abbassando e che in 25 hanno il 65% della superficie in cedimento, a causa principalmente dell’estrazione idrica dalle falde.

Ventotto grandi città statunitensi, tra cui New York, Dallas e Seattle, che ospitano 34 milioni di persone stanno subendo un abbassamento delle aree urbane da 2 a 10 millimetri all’anno a causa, soprattutto, a causa dell’estrazione di acqua dalle falde.

Lo rileva lo studio Land subsidence risk to infrastructure in US metropolises”, pubblicato l’8 maggio 2025 su Nature Cities e condotto da professori e ricercatori di Università statunitensi, coordinati dalla Virginia Polytechnic Institute and State University, nota come Virginia Tech, che ha utilizzato misurazioni radar satellitari per creare mappe ad alta risoluzione della subsidenza. Ne emerge che per 28 delle città più popolose degli Stati Uniti, che ospitano 34 milioni di persone, circa il 12% della popolazione totale degli Stati Uniti, almeno il 20% della superficie urbana sta sprofondando, e in 25 delle 28 città il 65% del territorio ne è interessato o sprofondamento è pari al 65%.

Quando il terreno si sposta verso il basso, anche solo di poco, l’integrità strutturale di edifici, strade, ponti e dighe può essere profondamente compromessa – ha affermato Leonard Ohenhen, ex studente laureato presso la Virginia Tech e attualmente ricercatore post-dottorato presso il Lamont-Doherty Earth Observatory della Columbia Climate School, uno dei 3 principali autori della ricerca – Nel corso del tempo si accumuleranno molti piccoli cambiamenti che amplificheranno i punti deboli dei sistemi urbani e aumenteranno i rischi di inondazione”.

New York, Chicago, Seattle, Denver e altre cinque città stanno sprofondando di circa 2 millimetri all’anno. Diverse città del Texas hanno registrato alcuni dei tassi di abbassamento più elevati di circa 5 millimetri all’anno, e fino a 10 millimetri all’anno in alcune zone di Houston, dove lo sprofondamento è più veloce delle aree adiacenti.

Cedimenti del suolo urbano nelle città statunitensi. (a) Il tasso medio di moto verticale del terreno (VLM) per 28 città degli Stati Uniti valutate nello studio. Ogni cerchio è codificato a colori per il rispettivo VLM medio per ciascuna città. New York, NY (b); Las Vegas, NV (c); Seattle, WA (d); Houston, TX (e) e Washington, DC (f). VLM positivo (colori verde-viola) indica sollevamento e VLM negativo (colori giallo-arancione-rosso) indica abbassamento.  Houston è la città con il più rapido sprofondamento del Paese, con aree che sprofondano di oltre 20 millimetri all’anno. Gran parte di New York City (a destra) sta lentamente sprofondando, con punti caldi intorno all’aeroporto La Guardia. (Fonte: Ohenhen et al., Nature Cities 2025).

Questo fenomeno rappresenta uno degli effetti più dannosi ma meno visibili della subsidenza: a differenza dei rischi di alluvione, dove i rischi si manifestano solo quando il terreno sprofonda al di sotto di una soglia critica, un movimento irregolare del terreno può causare crepe e destabilizzare edifici, fondamenta e infrastrutture.

Il team di Shirzaei ha valutato come i rischi infrastrutturali aumentino al variare dei tassi di subsidenza. Altre città con un’elevata variabilità dei tassi di subsidenza includono New York, Las Vegas e Washington, DC.

La natura latente di questo rischio implica che le infrastrutture possano essere compromesse silenziosamente nel tempo, con danni che diventano evidenti solo quando sono gravi o potenzialmente catastrofici – ha sottolineato Manoochehr Shirzaei, Professore al Virginia Tech Department of Geosciences   e responsabil dell’analisi della subsidenza del territorio presso l’United Nations University Institute for Water Environment and Health (UNU-INWEH), nonché uno dei principali autori dello Studio – Questo rischio è spesso aggravato nei centri urbani in rapida espansione“.

Con la continua crescita delle città, infatti aumenta anche la domanda di acqua dolce. Se l’acqua viene estratta da una falda acquifera più velocemente di quanto possa essere rigenerata, può sgretolarsi e compattarsi nel terreno.

Secondo Shirzai, l’effetto combinato dei cambiamenti nei modelli meteorologici con la popolazione urbana e la crescita socio-economica sta potenzialmente accelerando i tassi di subsidenza e trasformando aree urbane precedentemente stabili in zone vulnerabili alle inondazioni, al cedimento delle infrastrutture e al degrado del territorio a lungo termine.

Lo studio ha evidenziato l’importanza di integrare il monitoraggio della subsidenza del terreno nelle politiche di pianificazione urbana per prevenire il peggioramento dei rischi infrastrutturali e ha raccomandato strategie mirate di mitigazione e adattamento, tra cui:
Gestione delle acque sotterranee per ridurre i prelievi eccessivi;
– Pianificazione avanzata della resilienza delle infrastrutture per tenere conto della subsidenza differenziale;
– Quadri di monitoraggio a lungo termine per la diagnosi precoce e l’intervento.

In copertina: L’inondazione di Houston a seguito dell’uragano Beryl dello scorso luglio (Foto di David Smith)

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