Un Rapporto di Transparency International evidenzia come corruzione, appropriazione indebita e abuso di autorità consentano alle armi di cadere nelle mani sbagliate, dagli insorti ai cartelli criminali, e che tale dirottamento avvenga durante tutto il ciclo di vita di un’arma, dalla produzione allo smaltimento, minando la sicurezza globale, indebolendo l’efficacia militare e mettendo a rischio i civili.
Mentre i conflitti armati e le attività della criminalità organizzata stanno aumentando, la corruzione stia silenziosamente ma costantemente permettendo alle armi di cadere nelle mani sbagliate.
Lo sostiene il Rapporto “Under the Radar: Corruption’s Role in Fueling Arms Diversion”, pubblicato lo scorso aprile da Transparency International, l’Organizzazione della società civile che opera in oltre 100 Paesi per porre fine all’ingiustizia della corruzione, chiedendo maggiore trasparenza ed integrità in tutti i settori della vita pubblica,,
Il Rapporto, redatto congiuntamente da Transparency International Defence & Security (TI-DS) e Transparency International US (TI-US), giunge in un momento di crescente preoccupazione globale per i traffici di armi, e indagando su oltre 400 casi di dirottamento di armi in 70 Paesi, dimostra come la corruzione, tra cui tangenti, appropriazione indebita e abuso di autorità, sia un fattore chiave nei flussi illeciti di armi.
“Nonostante il maggiore riconoscimento dell’effetto disgregante sulle politiche di controllo degli armamenti, la corruzione è stata spesso messa da parte negli sforzi per valutare i rischi di diversione delle armi, come un detective che ignora gli indizi chiave di un crimine ricorrente – ha affermato Colby Goodman, ricercatore senior presso TI US e TI-DS e uno degli autori del rapporto – Le azioni intraprese da alcuni Stati negli ultimi anni per aggiungere valutazioni del rischio di corruzione rappresentano un primo passo fondamentale per affrontare al meglio questa piaga globale“.

Il Rapporto fornisce informazioni e strumenti essenziali agli Stati per aiutarli a identificare e mitigare il dirottamento di armi alimentato dalla corruzione, mentre sviluppano nuove politiche nazionali di controllo degli armamenti e sono impegnati nelle discussioni in corso all’interno delle Nazioni Unite sulla riduzione del traffico di armi.
“L’enorme quantità di armi dirottate verso gruppi terroristici durante la Guerra al terrorismo è un duro monito di ciò che accade quando i governi perdono di vista i rischi di corruzione in nome della sicurezza nazionale – ha sottolineato Francesca Grandi, Responsabile dell’Advocacy di Transparency International Defence & Security – Con la crescente domanda di importazioni di armi e la crescente insicurezza globale, questo rapporto offre strumenti pratici ed efficaci ai Paesi esportatori di armi per rafforzare l’integrità dei loro sistemi di controllo delle esportazioni. Dovrebbe anche contribuire a stimolare un dibattito più serio a livello globale, alle Nazioni Unite e in altre sedi, sulla condivisione di informazioni relative alla corruzione per prevenire il dirottamento di armi“.
Alcune delle principali conclusioni del rapporto includono:
– Il furto o l’appropriazione indebita di armi di proprietà statale per profitto privato è la forma più comune di deviazione alimentata dalla corruzione, con oltre 350 casi. La corruzione e l’abuso di potere rimangono un serio problema di deviazione.
– La corruzione facilita il dirottamento in ogni fase del ciclo di vita di un’arma, inclusi produzione, trasferimenti internazionali, utilizzo attivo e stoccaggio, e smaltimento. La fase di utilizzo attivo e stoccaggio ha registrato il maggior numero di casi di dirottamento alimentati dalla corruzione, seguita dalle fasi di smaltimento, trasferimento internazionale e produzione.
– Molti dei casi di dirottamento alimentati dalla corruzione hanno avuto conseguenze devastanti per i civili. In oltre 200 casi, militari o personale di sicurezza sarebbero stati collusi con attori illeciti, come insorti o terroristi, che ha causato centinaia di morti e feriti.

Per affrontare questa questione urgente, il rapporto offre analisi e raccomandazioni chiave per gli Stati coinvolti nell’esportazione e nell’importazione di armi:
– Rafforzare le politiche nazionali, identificando esplicitamente la corruzione come un rischio chiave per il dirottamento delle armi e sviluppando linee guida di attuazione che integrino domande mirate di valutazione del rischio che misurino controlli istituzionali fondamentali, spesso trascurati, in materia di difesa e sicurezza.
– Migliorare la collaborazione internazionale sulla corruzione nei trasferimenti di armi, condividendo informazioni sui rischi di corruzione nei trasferimenti di armi nel quadro del Trattato sul commercio delle armi (ATT) e istituendo gruppi di lavoro nell’ambito dell’ATT e di altri accordi multilaterali per discussioni più approfondite sull’argomento.
– Sostenere la ricerca e gli aiuti esteri per limitare il dirottamento delle armi alimentato dalla corruzione, compresi il finanziamento di studi su questioni correlate e gli sforzi per rafforzare l’integrità delle istituzioni di difesa e sicurezza.