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CAM per acquisto, locazione, noleggio di veicoli per trasporto su strada

È stato pubblicato sulla G.U. il Decreto del MiTE, in vigore dal 30 ottobre 2021, che rivede ed aggiorna i criteri ambientali minimi (CAM) per l’acquisizione da parte della P:A. di veicoli adibiti al trasporto su strada, contribuendo a limitare le emissioni di inquinanti dei veicoli e di altri impatti ambientali lungo l’intero ciclo di (produzione, uso, manutenzione, smaltimento, compreso lo smaltimento delle batterie di trazione nel caso di veicoli elettrici).

Sulla G.U. n. 157 del 2 luglio 2021 è stato pubblicato il Decreto del MiTE  “Criteri ambientali minimi per l’acquisto, leasing, locazione, noleggio di veicoli adibiti al Trasporto su strada”, in vigore dal 30 ottobre 2021, che, nell’ambito del Piano d’azione per la sostenibilità ambientale dei consumi della pubblica amministrazione (PAN-GPP), definisce i CAM per:
–  acquisto, leasing, locazione, noleggio di veicoli adibiti al trasporto su strada;
acquisto di grassi ed oli lubrificanti per veicoli adibiti al trasporto su strada;
servizi di trasporto pubblico terrestre, servizi speciali di trasporto passeggeri su strada, servizi di trasporto non regolare di passeggeri, servizi di trasporto postali su strada, di trasporto colli, di consegna postale, di consegna colli e per l’acquisizione dei veicoli e dei lubrificanti nei servizi di raccolta di rifiuti.

Il Decreto, che abroga il precedente del 2 maggio 2012, si è reso necessario a seguito della Direttiva 2019/1161/UE,Modifica alla Direttiva 2009/33/CE relativa alla promozione di veicoli puliti e a basso consumo energetico nel Trasporto su strada”, il cui recepimento da parte degli Stati membri è previsto entro il 2 agosto 2021.

La nuova Direttiva impone a ciascuno Stato di assicurare, attraverso le Amministrazioni aggiudicatrici, la promozione di un mercato di veicoli puliti e a basso consumo energetico, definendo gli obiettivi minimi per gli acquisti “verdi” pubblici di veicoli puliti per ogni Stato membro, che per l’Italia sono:
–  il 38,5 % al 2025 e al 2030 per i veicoli leggeri;
– il 10% al 2025 e 15% al 2030 per gli autocarri;
– il 45% al 2025 e 65% al 2030 per i bus.

L’Allegato 1 al Decreto chiarisce che nella definizione dei CAM si è tenuto conto dell’obiettivo di limitare le emissioni di inquinanti nella fase di uso dei veicoli, nonché di altri impatti ambientali dei veicoli lungo l’intero ciclo di vita (produzione, uso, manutenzione, smaltimento, compreso lo smaltimento delle batterie di trazione nel caso di veicoli elettrici), evidenziando, peraltro, che il nostro Paese, rispetto agli altri Stati membri, ha “un parco autobus che è tra i più vecchi d’Europa. È dunque oramai necessario sviluppare una mobilità sostenibile attraverso l’uso di veicoli pesanti puliti e ad emissioni zero. Ovviamente al contempo è necessario investire anche nelle infrastrutture adeguate ed in una nuova configurazione dei depositi dei mezzi su gomma urbani, contemplando l’installazione di un adeguato numero di colonnine elettriche, impianti fotovoltaici ed impianti di rifornimento ad idrogeno”.

La Legge di Bilancio per l’anno finanziario 2020 aveva previsto che la P.A. era tenuta all’acquisto o al noleggio, in misura non inferiore al 50%, di veicoli adibiti al trasporto su strada alimentati ad energia elettrica, ibrida o a idrogeno, nei limiti delle risorse di bilancio destinate a tale tipologia di spesa.

Oltre ai Criteri per il rinnovamento del Parco veicoli della P.A., il Decreto individua e disciplina i seguenti aspetti:
– le misure volte a prevenire la produzione di rifiuti derivanti dai veicoli;
– le prescrizioni da osservare nella progettazione e nella produzione dei veicoli nuovi;
– le altre azioni necessarie per favorire il reimpiego, il riciclaggio e il recupero di tutte le componenti metalliche e non metalliche derivanti dal veicolo fuori uso;
– le misure volte a migliorare la qualità ambientale e l’efficienza delle attività di tutti gli operatori economici coinvolti nel ciclo di vita del veicolo;
– le responsabilità degli operatori economici.

Inoltre, nell’ambito delle politiche a sostegno della Mobilità sostenibile, l’Allegato 1 al Decreto sottolinea anche l’importanza per gli Enti di individuare un responsabile della mobilità aziendale, per ottimizzare gli spostamenti sistematici dei dipendenti andando incontro a pratiche di mobilità sostenibile attraverso l’adozione di strumenti quali il “Piano degli spostamenti casalavoro” (PSCL).

Il Decreto congiunto del Ministero della Transizione Ecologica (MiTE) e di quello delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili (MIMS) ha reso obbligatorio il “Mobility manager” per le città oltre i 50.000 abitanti e per le imprese oltre i 100 addetti, una misura che si pone la finalità di ridurre l’impatto ambientale derivante dal traffico veicolare privato nelle aree urbane e metropolitane negli spostamenti sistematici casa-lavoro.

Ricordiamo, infine, che il PNRR, nell’ambito della Missione 2. Rivoluzione verde e transizione ecologicaComponente 1. Migliorare la capacità di gestione efficiente e sostenibile dei rifiuti e il paradigma dell’economia circolare, ha previsto che il “MiTE svilupperà uno specifico piano d’azione al fine di supportare le stazioni appaltanti nell’applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) fissati dalla Legge alle procedure di gara”.

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