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UNICEF: crisi climatica è crisi dei diritti dei bambini

UNICEF Italia rilancia la Campagna “Cambiamo Aria”, con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che la crisi climatica in atto è una crisi dei diritti dei bambini e degli adolescenti e per sostenere la partecipazione dei giovani sui temi dei cambiamenti climatici e della sostenibilità.

Circa la metà di bambini di tutto il mondo (un milione) è esposta ad un rischio climatico estremamente elevato a causa di una combinazione letale di eventi estremi e di insufficienti servizi essenziali per affrontarli.

Ad affermarlo è UNICEF Italia che ha lanciato la Campagna Cambiamo Aria” con l’obiettivo di sensibilizzare l’opinione pubblica sul fatto che la “crisi climatica è una crisi dei diritti dei bambini e degli adolescenti e per sostenere la partecipazione di giovani sui temi del cambiamento climatico e della sostenibilità.

Come chiarisce il recente Rapporto del Gruppo Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici (IPCC), sottolinea l’UNICEF, il nostro mondo è già devastato dalle conseguenze del cambiamento climatico. Solo lo scorso anno, abbiamo visto una serie di disastri letali legati al clima, comprese le catastrofiche inondazioni in Pakistan, la storica siccità nel Sahel e nel Corno d’Africa e le ondate di calore torrido in alcune aree dell’Europa e del Medio Oriente.

La scienza è chiara – ha affermato Catherine Russell, Direttrice generale UNICEF – Nonostante i dati evidenti, gli appelli dei giovani e il diritto umano recentemente sancito a un ambiente pulito, sano e sostenibile, l’azione globale per il clima è di gran lunga insufficiente. I leader mondiali devono ascoltare e lavorare con i giovani per affrontare la crisi climatica. Insieme, possiamo proteggere i bambini e il loro futuro”.

Il riferimento è alla storica Risoluzione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite che lo scorso luglio ha dichiarato l’accesso a un ambiente pulito, sano e sostenibile, un diritto umano universale.

Il cambiamento climatico è anche indissolubilmente legato all’insicurezza idrica e alimentare – a cui i bambini sono particolarmente vulnerabili. Nel mondo, 450 milioni di bambini vivono in aree ad alta o estremamente alta vulnerabilità idrica, mentre 27 milioni di bambini sotto i 5 anni affrontano una grave insicurezza alimentare legata alla siccità.

La crisi climatica è una crisi dei diritti dei bambini e li sta privando della salute e delle loro case, li sta derubando delle proprie culture e degli stili di vita, in una parola del loro futuro.

L’UNICEF chiede ai leader del mondo e alla comunità internazionale di mettere i bambini, gli adolescenti e le future generazioni al centro delle azioni urgenti per il clima per assicurare un futuro vivibile per tutti.
Queste azioni includono 4 passi fondamentali:
– In primo luogo, tutte le parti devono intensificare gli impegni e le azioni per colmare il divario di emissioni e accelerare la transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili. Le economie sviluppate – soprattutto quelle che emettono di più – devono raggiungere le zero emissioni nette entro il 2040 e sostenere le economie emergenti con le conoscenze e i finanziamenti per raggiungere i loro obiettivi al 2050.
– In secondo luogo, i bambini e le loro comunità devono essere protetti dalla devastazione climatica. L?UNICEF esorta tutti i governi ad adottare politiche di sviluppo resilienti al clima e ad adattare con urgenza i servizi sociali di base da cui dipendono il benessere e i diritti dei bambini – come l’acqua e i servizi igienici, la salute, la nutrizione, l’istruzione e la protezione dell’infanzia – alla nostra nuova realtà climatica.
– Inoltre, per salvaguardare i bambini, soprattutto quelli più vulnerabili, è necessario un aumento ingente dei finanziamenti. Gli impegni a raddoppiare i finanziamenti per il clima devono essere rispettati e poi aumentati. I finanziamenti per l’adattamento devono essere drasticamente aumentati, dando priorità ai servizi sociali essenziali su cui i bambini fanno affidamento, riconoscendo la loro particolare vulnerabilità. Dobbiamo accelerare i progressi per fornire fondi ai Paesi che stanno già subendo perdite e danni irreversibili a causa dei cambiamenti climatici. Ma questi finanziamenti devono andare ad aggiungersi agli sforzi di adattamento e umanitari già in corso. Le riforme della finanza climatica possono aiutare a raggiungere questo obiettivo.
– Infine, ogni governo deve garantire che i bambini siano preparati alla vita in un mondo in cui il clima sta cambiando, fornendo loro le competenze necessarie per sopravvivere e prosperare. La formazione sulla riduzione del rischio da catastrofi salverà immediatamente delle vite. L’educazione climatica e l’offerta di “competenze verdi” consentiranno loro di partecipare in modo significativo e di contribuire alla creazione di un mondo più sostenibile, in cui sviluppo economico e sostenibilità ambientale vadano di pari passo.

Le giovani generazioni sono le meno responsabili delle cause dei cambiamenti climatici e quelle che stanno pagando il prezzo più alto, con conseguenze pesantissime in termini di giustizia intergenerazionale e aumento delle diseguaglianze ha dichiarato Carmela Pace, Presidente di UNICEF Italia – I più giovani hanno dimostrato maggiore sensibilità e attivismo su questo tema e tuttavia, sono quelle che hanno meno voce in capitolo nelle decisioni prese. Per questo l’UNICEF Italia lancia la Campagna Cambiamo Aria: per sensibilizzare sul fatto che la crisi climatica è una crisi dei diritti dei bambini e delle bambine“.  

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