Uno Studio di Agora Energiewende indica le priorità per la Commissione e il Parlamento europee che usciranno dalle elezioni del prossimo maggio, per una transizione energetica dell’UE in grado di cogliere gli obiettivi fissati al 2030 e accelerare in vista della decarbonizzazione al 2050.
I Paesi dell’UE dovranno apportare cambiamenti significativi ai propri settori energetici nel prossimo decennio se vogliono raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici fissati al 2030, che prevedono:
– il taglio delle emissioni di gas serra del 40% (rispetto al 1990);
– la riduzione del consumo di energia primaria di oltre un quarto (rispetto al 2005);
– l’aumento della quota da energie rinnovabili nel consumo finale lordo di energia di quasi un terzo.
Al contempo, la transizione verso l’energia pulita dovrebbe avvenire in modo socialmente equo che salvaguardi l’innovazione del settore privato e la competitività industriale, garantendo al contempo un’elevata sicurezza dell’approvvigionamento.
Agora Energiewende, un think tank con sede a Berlino che dialoga con i responsabili delle politiche energetiche per definire le sfide della transizione energetica (Energiewende) che viene finanziato da Stiftung Mercator, una delle più grandi Fondazioni private germaniche, ed European Climate Foundation che promuove sul territorio europeo una società a basse emissioni di carbonio e mitigare i cambiamenti climatici, ha condotto uno Studio che indica le 10 priorità politiche su cui si dovrà concentrare la nuova Commissione UE e il nuovo Parlamento europeo per raggiungere gli obiettivi energetico-climatici, in modo socialmente equilibrato ed efficiente in termini di costi.
Secondo “European Energy Transition 2030: The Big Picture”, questo il titolo dello Studio” gli obiettivi prefissati presuppongono che:
– il consumo di carbone venga ridotto della metà entro il 2030;
– il consumo dei carburanti per i veicoli, il gas naturale e petrolio per riscaldamento si iduca di un quarto;
– la quota di energie rinnovabili nel mix energetico dell’UE dovrà raddoppiare entro il 2030 al fine di sostituire questi combustibili fossili, mentre la produzione di energia elettrica da rinnovabili dovrà passare dall’attuale 32,3% al 57% del consumo medio annuo al 2030;
– dovranno essere fatti notevoli investimenti nell’efficienza energetica per ridurre il consumo di energia del 17 % al 2030, rispetto al 2015.
“Per raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici dell’UE per il 2030, tutti gli Stati membri dell’UE dovranno introdurre una transizione energetica pulita basata sull’aumento dell’efficienza energetica, la rapida espansione delle energie rinnovabili e una riduzione graduale del consumo di combustibili fossili – ha affermato Matthias Buck, responsabole della politica energetica europea presso Agora Energiewend – Nel nostro studio sul ‘quadro generale’, identifichiamo le politiche che possono essere adottate a livello UE per supportare e potenzialmente accelerare la transizione energetica all’interno degli Stati membri. Le nostre raccomandazioni mirano a promuovere transizioni energetiche nazionali socialmente equilibrate ed economicamente vantaggiose. Ad esempio, l’UE dovrebbe ora lavorare per creare mercati per le tecnologie di energia pulita che saranno necessarie negli anni successivi al 2030, come le celle elettrolitiche per la produzione di elettrocarburanti per l’industria, l’aviazione e la navigazione”.
Una robusta attuazione degli obiettivi concordati dell’UE in materia di clima ed energia creerà lo spazio politico affinché l’UE aumenti le sue ambizioni climatiche nel 2020, quando avverrà la prima revisione e il processo di aggiustamento degli Impegni Nazionali di riduzione delle emissioni (NDC), secondo quanto previsto dall’Accordo di Parigi.
“Questo è un momento cruciale per la diplomazia climatica globale – ha proseguito Buck – E la questione non è se l’UE dovrebbe aumentare le sue ambizioni climatiche nel 2030, ma quanto – La nostra proposta è che l’UE si impegni per una riduzione del 50% dei gas serra rispetto ai livelli del 1990, con al massimo del 4% attraverso i meccanismi di cooperazione internazionale previsti dall’Accordo di Parigi, consentendo all’UE di intraprendere il percorso che dovrebbe portarla alle emissioni nette zero al più tardi nel 2050”.
Dopo approfondite ricerche e discussioni con i decisori e gli esperti di tutta Europa, Agora Energiewende ha riassunto in 10 punti le raccomandazioni per la nuova Commissione europea e il Parlamento europeo, che si insedieranno dopo le elezioni del prossimo maggio.
1.Istituire un comitato permanente per la transizione energetica europea presso il Parlamento europeo e un servizio di supporto presso la Commissione europea che aiuti gli Stati membri a rispondere alle sfide concrete della sua attuazione, sia nel settore di adeguamento degli edifici che in quello dei costi-efficacia dell’espansione delle rinnovabili.
- Rivedere le norme dell’UE in materia di aiuti di Stato per creare più spazio per le misure nazionali che promuovono la transizione energetica.
- Adottare un “prezzo ombra” (ndr: prezzi di riferimento diversi dai prezzi di mercato: sono prezzi sottoposti ad una stima e quindi meglio rappresentativi dei valori in termini di costo-opportunità che la collettività assegna a beni e servizi) vincolante per le emissioni di carbonio di 80-100 euro per tonnellata di CO2, applicabile a tutte le infrastrutture e le decisioni di investimento europee e nazionali.
- Condurre una revisione anticipata delle nuove norme sulle emissioni di CO2 per le auto e rafforzarne gli standard per incoraggiare il pieno sfruttamento del potenziale tecnico e promuovere l’adozione dei veicoli elettrici.
- Rafforzare le nuove norme sulle emissioni di CO2 per i veicoli pesanti prima del 2022 e adottare una quota per i veicoli a zero ea basse emissioni (ZLEV). Inoltre, gli Stati membri hanno bisogno della libertà di introdurre tariffe stradali che riflettano i costi delle emissioni di CO2 e delle infrastrutture di ricarica elettrica pubblica.
- La nuova Commissione europea dovrebbe proporre un pacchetto legislativo che promuova la graduale decarbonizzazione dei carburanti aerei e marittimi.
- Incoraggiare lo sviluppo di un settore europeo delle batterie competitivo ed ecologicamente sostenibile, anche adottando standard minimi di emissioni di carbonio per le batterie vendute in Europa.
- Stabilire un contingente di gas rinnovabile a livello UE vincolante e progressivamente crescente per i fornitori di gas naturale al fine di far progredire la decarbonizzazione dell’industria e facilitare gli investimenti per almeno 30 Gigawatt di capacità di celle elettrolitiche in Europa entro il 2030.
- Stabilire requisiti sempre più stringenti per le autorità pubbliche per l’acquisto di cemento e acciaio a basso e zero carbonio per i progetti infrastrutturali, come ha già previsto dalla legge in California. Ciò garantirà la sicurezza degli investimenti alle aziende che desiderano adottare metodi di produzione innovativi, ponendo solo oneri aggiuntivi minimi sui budget pubblici.
- Individuare le priorità di spesa specifiche per il bilancio UE 2021-27, necessarie per la transizione energetica europea.
“L’adozione di tali misure – ha sottolineato Buck – garantirebbe che gli sforzi nazionali di transizione energetica servano per realizzare gli obiettivi dell’UE; che l’Europa aumenti il suo livello di ambizione in modo ragionevole, concentrandosi su settori su cui è necessario catalizzare il mercato interno europeo; che l’innovazione industriale sia sostenuta da incentivi di mercato che incoraggiano prodotti e processi che sappiamo essere importanti dopo il 2030“.
Per promuovere gli obiettivi del pacchetto “Energia pulita per tutti gli europei”, Agora Energiewende raccomanda inoltre che la Commissione europea lanci 4 iniziative faro di attuazione per:
-rinnovare un milione di edifici con metodi industriali entro il 2025;
-dotare dieci milioni di tetti in tutta l’UE con nuovi sistemi fotovoltaici entro il 2025;
– fornire adeguato sostegno in tutta l’UE al teleriscaldamento e teleraffreddamento;
– definire un programma per la transizione socialmente giusta: per le regioni fortemente dipendenti dall’estrazione di carbone.
“L’obiettivo del nostro studio – ha concluso Buck – è di discutere in termini molto specifici le misure che il prossimo Parlamento europeo e la Commissione europea dovrebbero adottare per promuovere la protezione del clima e la transizione verso l’energia pulita. Le nostre raccomandazioni si concentrano su questioni che creano un valore aggiunto europeo reale e diretto per i cittadini, compresa la graduale eliminazione sociale di dipendenza dal carbone e una migliore qualità dell’aria per una migliore qualità della vita. Inoltre, poniamo l’accento anche su misure a livello europeo che possano aiutare gli Stati membri a far progredire rapidamente le loro transizioni energetiche nazionali. Esempi di misure a questo riguardo includono l’ulteriore sviluppo delle norme sugli aiuti di stato e i quadri di approvazione normativa per le tecnologie di stoccaggio dell’energia che sono ecologicamente e socialmente sostenibili”.