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Il settore cartario-forestale europeo accelera la sua trasformazione

settore cartario forestale europeo

Non sono molti i settori produttivi che possono aspirare a diventare realmente sostenibili. Quello della carta è uno di questi poiché è intrinsecamente sostenibile” (Jonathon Porritt, Co-fondatore, Forum for the Future, gennaio 2016).

Il settore cartario-forestale rappresenta nel suo complesso il 7% del PIL manifatturiero europeo, impiega 181 addetti in un totale di 505 aziende 920 stabilimenti e contribuisce all’economia europea con ben 16 miliardi di euro e un giro di affari di 75 miliardi di euro l’anno. Oltre il 20% della produzione europea di carta e paste di carta vengono esportate e e il settore utilizza l’83% delle fibre originate in Europa. Il riciclo della carta in Europa ha raggiunto nel 2015 il livello record del 71,5%, conservando le fibre nel ciclo di produzione ed ampliando i vantaggi della sua origine rinnovabile.

Nel Febbraio 2017 la Confederazione delle Industrie Europee della Carta (CEPI) ha rilanciato la sua “Roadmap per una bioeconomia a basso contenuto di carbonio” ( la prima edizione risale al 2011 e il suo aggiornamento avviene ogni 2 anni) ovvero il percorso che il settore cartario e forestale deve compiere per conseguire l’obiettivo al 2050 di ridurre le emissioni dell’80% rispetto a quelle del 1990. Questo significa che le emissioni del settore dovranno scendere a 12 milioni di tonnellate di CO2. Al contempo, il valore aggiunto crescerà del 50%. Per raggiungere i target servono investimenti aggiuntivi pari a 44 miliardi di euro (un aumento del 40% rispetto ai livelli attuali).

Per mettere in pratica le soluzioni per tale visione, la CEPI ha presentato la scorsa settimana al Parlamento europeo il progetto “A Our Roots and Beyond. Reducing emissions for the society 2050” (Le nostre radici ed oltre. Ridurre le emissioni per la società del 2050) che mette in evidenza il ruolo chiave che il settore vuole assumere nella riduzione delle proprie emissioni di CO2, nonché di fornire soluzioni di bio-economy per contribuire a una società sostenibile low carbon, in cui le materie prime rinnovabili sostituiscono quelle fossili e vengono “conservate nel ciclo” migliorando sia l’ambiente che la qualità della vita di tutti i giorni.

Il nostro settore ha definito la sua vision per liberare il pieno potenziale della bioeconomia entro il 2050 – ha affermato Sylvain Lhôte, Direttore generale CEPI – Questo progetto che alle parole facciamo seguire i fatti per trasformare la realtà tramite l’integrazione industriale intelligente, l’innovazione nell’efficienza energetica o l’uso avanzato delle energie rinnovabili“.

Forte riduzione delle emissioniutilizzazione dei sottoprodottirecupero dei fanghi per fare energia: sono alcune delle realizzazioni compiute dalle aziende di 10 Paesi dell’UE che volontariamente hanno intrapreso progetti innovativi che costituiscono i 14 casi studio presenti nel report, esemplificativi ma non esaustivi delle innumerevoli innovazioni che l’industria cartaria sta portando avanti.

C’è anche il caso della cartiera italiana Ideal Cart spa di Sermoneta (Latina), con il suo progetto innovativo “Reducing gas consumption through steam harmonization” (Ridurre il consumo di gas attraverso l’armonizzazione del vapore), un sistema molto efficiente per ridurre le emissioni.
In precedenza, una turbina a gas forniva elettricità e vapore a due macchinari. Le modifiche nella configurazione della produzione avevano eliminato una delle macchine, determinando un utilizzo parziale della turbina, un eccesso di calore e, conseguentemente, di dispersione in atmosfera di fumi di vapore caldo.

Al fine di ottimizzare tale processo, Ideal Cart ha deciso di sfruttare i fumi in eccesso, per ridurre significativamente il consumo di gas. Adesso una struttura di tubazioni collega la turbina con il sistema di ventilazione della cappa; i gas caldi sono gestiti anche da un sistema di chiusure automatiche, al fine di armonizzare la produzione di vapore, l’attività della cappa e la pressione costante della turbina. Inoltre, un ulteriore generatore a vapore è stato installato sul condotto della cappa per migliorare le prestazioni.

Con questa modifica i due bruciatori della cappa rimangono spenti per la maggior parte della produzione, con enormi vantaggi economici per l’azienda.

Questa disposizione riduce le emissioni di CO2 di oltre il 10%, così che l’intero sistema contribuisce alla sostenibilità ambientale del sito in accordo con la filosofia aziendale di Ideal Cart. Il costo complessivo del progetto è stato di circa 1,7 milioni di euro, ma i risultati sono stati in linea con le aspettative e, oltre alla riduzione di CO2, sono diminuite di oltre il 10% anche le emissioni di gas metano.

È stato un investimento importante per una azienda in crescita come la nostra – ha dichiarato Luca Loccia, Responsabile dello Stabilimento di Ideal Cart – che dimostra il nostro impegno nella riduzione delle emissioni di CO2 in linea con gli obiettivi europei al 2050“.

Per mettere a punto il giusto ambiente di investimento, sottolinea CEPI, debbono sussistere adeguate condizioni normative sia a livello UE che nazionale, in 7 aree specificheBioeconomiaRicercaMaterie primeEnergia e cambiamenti climaticiTrasportiCompetenze e formazioneFinanziamenti.
Alcune misure politiche saranno cruciali per innescare il cambiamento e facilitare la transizione; altre misure fungeranno da catalizzatori in questo tempo di trasformazione“.

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