Circular economy Sostenibilità

Sabbia: 10 raccomandazioni per un’estrazione sostenibile

Un Rapporto dell’UNEP ci sollecita a ripensare ad un uso sostenibile della sabbia, la risorsa più utilizzata dopo l’acqua, per il suo ruolo strategico nel fornire servizi ecosistemici, infrastrutture vitali per lo sviluppo economico, fornire mezzi di sussistenza all’interno delle comunità e mantenere la biodiversità.

La quantità di sabbia e ghiaia utilizzata ogni anno, pari a 50 miliardi di tonnellate sarebbe sufficiente a costruire un muro largo 27 metri e alto 27 attorno al pianeta TerraData la nostra dipendenza da questa risorsa, la più utilizzata al mondo dopo l’acqua, la sabbia deve essere riconosciuta come risorsa strategica e la sua estrazione e utilizzo deve essere ripensata.

Lo rileva il Rapporto Sand and Sustainability: 10 Strategic Recommendations to Avert a Crisis”(Sabbia e sostenibilità: 10 raccomandazioni strategiche per evitare una crisi) pubblicato dal team Global Resource Information Database (GRID) di Ginevra del Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP) fornisce le indicazioni necessarie raccolte da esperti mondiali per passare a pratiche migliori per l’estrazione e la gestione sostenibile della sabbia, dando seguito ad una Risoluzione del 2019 dell’Assemblea Ambiente (UNEA-4), peraltro ribadita di recente nella risoluzione dell’UNEA-5 (2022) sulla gestione sostenibile dei minerali e dei metalli, adottata da tutti gli Stati membri.  

Dove l’estrazione della sabbia svolge un ruolo attivo, come i fiumi e gli ecosistemi costieri o marini, può portare all’erosione, alla salinizzazione delle falde acquifere, alla perdita di protezione contro le mareggiate e all’impatto sulla biodiversità, che rappresentano una minaccia per i mezzi di sussistenza e, tra l’altro, per l’approvvigionamento idrico, la produzione alimentare, la pesca o l’industria del turismo. 

Secondo gli autori del rapporto, la sabbia deve essere riconosciuta come una risorsa strategica, non solo come materiale da costruzione, ma anche per i suoi molteplici ruoli nell’ambiente, sottolineando che i governi, le industrie e i consumatori dovrebbero valutare la sabbia in un modo che ne riconosca il vero valore sociale e ambientale. Ad esempio, il mantenimento della sabbia sulle coste può essere la strategia più conveniente per adattarsi ai cambiamenti climatici grazie al modo in cui protegge dalle mareggiate e dagli impatti dell’innalzamento del livello del mare: tali servizi dovrebbero essere presi in considerazione nel suo valore. 

Il Rapporto propone anche lo sviluppo di uno standard internazionale sul modo in cui la sabbia viene estratta dall’ambiente marino ed evidenzia che questo potrebbe comportare notevoli miglioramenti poiché la maggior parte del dragaggio marittimo viene effettuato tramite gare pubbliche aperte a società internazionali. Nel frattempo, il Rapporto raccomanda di vietare l’estrazione di sabbia dalle spiagge a causa della sua importanza per la resilienza costiera, l’ambiente e l’economia.

Per raggiungere uno sviluppo sostenibile, dobbiamo cambiare drasticamente il modo in cui produciamo, costruiamo e consumiamo prodotti, infrastrutture e servizi –  ha affermato Pascal Peduzzi, Direttore del GRID di Ginevra e coordinatore generale del programma per questo rapporto – Le nostre risorse di sabbia non sono infinite e dobbiamo usarle con saggezza. Se riusciamo a capire come gestire il materiale solido più estratto al mondo, possiamo evitare una crisi e passare a un’economia circolare”.

La sabbia è fondamentale per lo sviluppo economico, necessaria per produrre cemento e costruire infrastrutture vitali che vanno dalle case e dalle strade agli ospedali. Fornendo habitat e terreni di riproduzione per diverse specie di flora e fauna, la sabbia svolge anche una funzione vitale nel sostenere la biodiversità, comprese le piante marine che fungono da pozzi di carbonio o filtrano l’acqua. La risorsa sarà cruciale per il raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile e per affrontare la triplice crisi planetaria del cambiamento climatico, dell’inquinamento e della perdita di biodiversità. Tuttavia, viene utilizzato più velocemente di quanto possa essere reintegrato naturalmente, quindi la sua gestione responsabile è fondamentale.

Secondo gli autori esistono soluzioni per passare a un’economia circolare per la sabbia, compreso il divieto di discarica di rifiuti minerali e l’incoraggiamento per il riutilizzo della sabbia negli appalti pubblici sono tra le misure politiche citate. La roccia frantumata o il materiale da costruzione e demolizione riciclato, così come la “sabbia minerale” che proviene dagli scarti delle miniere sono tra le alternative praticabili che dovrebbero anche essere incentivate.

Sono 10 le raccomandazioni proposte per un uso sostenibile di sabbia e ghiaia, che si traducono in 43 azioni:
1. riconoscere la sabbia  quale risorsa strategica che fornisce servizi ecosistemici critici ed è la base per la costruzione di infrastrutture vitali nelle città in via di sviluppo in tutto il mondo:
2. consultare tutte le parti interessate (coinvolte e interessate) sul processo decisionale e sull’attuazione dell’estrazione della sabbia;
3. consentire la transizione verso un’economia rigenerativa e circolare;
4. attuare quadri politici e legislativi strategici e integrati, in linea con le realtà locali, nazionali e regionali;
5. fare in modo che i diritti di proprietà e l’accesso regolamentato alle risorse sabbiose attraverso diritti minerari e permessi contribuiscano all’estrazione sostenibile della sabbia;
6. mappare, monitorare e rilevare periodicamente le risorse sabbiose per un processo decisionale trasparente, basato sulla scienza e sui dati;
7. promuovere lo sviluppo di linee guida sulle migliori pratiche e standard nazionali, nonché un quadro internazionale coerente;
8. ridurre l’uso di sabbia e sostituirla con prodotti alternativi e sabbia riciclata ove possibile;
9. acquistare la sabbia in modo etico, sostenibile e socialmente consapevole;
10. ripristinare gli ecosistemi e compensare le perdite, aumentando la base di conoscenze, integrando misure di mitigazione nelle operazioni minerarie e promuovendo soluzioni basate sulla natura.

Gli autori aggiungono che sono necessarie nuove strutture istituzionali e legali affinché la sabbia sia governata in modo più efficace e le migliori pratiche siano condivise e implementate. La risorsa sabbia deve inoltre essere mappata, monitorata e segnalata. Nel frattempo, tutti gli stakeholders devono essere coinvolti nelle decisioni relative alla gestione della sabbia, per consentire approcci incentrati sul posto, evitando soluzioni universali.

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