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Rischi globali: aprirsi all’innovazione li converte in opportunità

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Trasformare i rischi globali in opportunità concrete, non solo per risolvere i problemi del pianeta, ma anche quelli delle imprese di business.

È questo l’obiettivo che si propone “Global Opportunity Report 2017“, la nuova edizione dell’annuale studio condotto a livello globale da DNV GL, uno dei principali enti di certificazione a livello mondiale, United Nations Global Compact, piattaforma di leadership, lanciata dalle Nazioni Unite per lo sviluppo, la realizzazione e la divulgazione di pratiche societarie responsabili e sostenibili con oltre 9.000 società, e Sustainia, il più importante think tank scandinavo di fornitura di soluzioni di sostenibilità e di modelli di business del futuro, reso ora disponibile.

Gli obiettivi di sviluppo sostenibile non solo forniscono un percorso chiaro verso un mondo sostenibile che non lascia dietro nessuno, ma presuppongono anche nuovi mercati e opportunità per un’attività responsabile – ha affermato Lise Kingo, CEO and Direttore esecutivo di UN Global Compact – Il report dimostra come le aziende in tutto il mondo stanno sviluppando e implementando tecnologie innovative e modelli di business per affrontare le esigenze del nostro pianeta e della società per raggiungere gli OSS. È giunto il momento per tutte le aziende di capire come le proprie operazioni, prodotti e servizi possano svolgere un ruolo nella creazione del mondo che vogliamo“.

L’indagine – che ha coinvolto oltre 5.500 rappresentanti del mondo delle aziende, del governo e della società civile – prende in esame alcuni dei rischi globali più pressanti di oggi con l’obiettivo di evidenziare le opportunità di business ad essi correlate, nel rispetto degli obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dalle Nazioni Unite.

Di fatto, si potrebbe affermare che il Rapporto DNV GL – UN Global Compact – Sustainia prosegue, là dove il il “Global Risks Report ” del World Economic Forum si arresta.

L’edizione 2017 del report ha preso in esame 5 rischi globali sistemici, ovvero capaci di determinare la rottura di un intero sistema e non con impatti solo su parti di esso.

Sono stati selezionati tenendo presente un insieme di criteri (sono di portata globale, sono riconosciuti da una molteplicità di stakeholder, sono attuali ed è possibile intervenire per contenerli) e analizzati tenendo conto dei principali studi disponibili.

Questi rischi sono:
– l’instabilità politica che caratterizza determinate regioni mondiali;
– il consumo del suolo;
– l’ineguaglianza crescente;
– l’impatto dei cambiamenti climatici sulle città;
– il peso delle cyber minacce.

Il report indica quindi alle aziende come trasformarli in concrete opportunità di business. È la tecnologia il fattore abilitante della quasi totalità di queste opportunità, trasversale a tutti i rischi: ciò evidenzia come, a prescindere dal settore economico di riferimento, ogni azienda nel mondo debba essere disposta a investire in processi di digitalizzazione per rimanere sul mercato.

Secondo il Rapporto, le opportunità maggiori derivano dalle tecnologie più dirompenti: il mercato dell’intelligenza artificiale, ad esempio, è stimato in 16,06 miliardi di dollari entro il 2022; quello della blockchain (letteralmente “catena di blocchi”) che permette transazioni finanziarie via internet, arriverà a valere 2,3 miliardi di dollari nel 2021, a fronte del valore attuale di 210,2 milioni.

Sono certo che nei prossimi cinque anni concetti come automazione, apprendimento automatico, catena di blocchi e sistemi cyber-fisici acquisiranno un significato e una scala reali – ha sottolineato Remi Eriksen, CEO e Presidente di DNV GL – La maggior parte delle tecnologie ci sono già familiari.

Quel che c’è di nuovo è la combinazione di tecnologie avanzate da domini precedenti separati – quali quelli meccanici, biologici, elettrici, ottici e digitali. Le nuove combinazioni e la velocità di implementazione saranno gli elementi costitutivi della nuova era”.

Di seguito sono riportate le opportunità collegate ai rischi globali più gravi individuati.

Sistemi di cyber security “intelligenti” per una difesa più efficace
Entro il 2019 il costo totale degli attacchi informatici per le imprese raggiungerà la cifra di 2 trilioni di dollari l’anno, a cui aggiungere il costo del rischio che corrono le infrastrutture (12,8 milioni di dollari all’anno solo nell’industria energetica).

L’intelligenza artificiale è la risposta a questo rischio: macchine capaci di imparare e di adattarsi alle mosse degli hacker, che portino un risparmio annuo di 400-500 miliardi di dollari alle aziende (costo dei reati cibernetici) e rafforzino ancora di più una internet economy che già oggi genera 3 trilioni di dollari all’anno. Con una ricaduta occupazionale non indifferente: sono 210.000 i posti di lavoro legati alla cyber sicurezza attualmente vacanti, solo negli USA.

Applicazione della blockchain e delle micro grid per un’energia peer-to-peer
La crescente urbanizzazione e i sempre più frequenti disastri naturali generano notevole pressione sulle risorse disponibili, soprattutto in campo energetico.

Un rischio che si può trasformare in opportunità di business sfruttando le micro-grid e ripensando il modello energetico in chiave peer-to-peer, grazie anche all’utilizzo della blockchain. Le micro grid da un lato sono più resilienti dei network energetici su larga scala e dall’altro consentono di cambiare la logica dei consumi.

Permetteranno, infatti, al consumatore di diventare anche produttore di energia (“prosumer“), mentre la blockchain faciliterà il trading e terrà traccia di consumi e transazioni. Ci si aspetta che il solo mercato delle micro-grid comunitarie si espanderà dai 162,9 milioni di dollari del 2015 alla cifra di 1,4 miliardi entro il 2024. Più in generale, l’intero mercato globale delle micro-grid raggiungerà il valore di 40 miliardi di dollari entro il 2020.

Sfruttamento efficiente delle risorse idriche
La popolazione urbana aumenta di 1,4 milioni di unità ogni settimana e il problema della scarsità di acqua affligge al momento 1,5 miliardi di persone nel mondo.

Trasformare l’attuale rete idrica, statica, in un sistema connesso, che consenta di ridurre il consumo sia di acqua, sia di energia per il suo funzionamento, appare cruciale. Il potenziale di questa intuizione è enorme: entro il 2021, il mercato delle soluzioni tecnologiche applicate alle risorse idriche varrà 20,1 miliardi di dollari (contro gli 8,46 miliardi del 2016).

Una razionalizzazione degli impianti di gestione delle risorse idriche attraverso la tecnologia porterebbe un risparmio compreso tra 7 e 12 miliardi di dollari.

Tecnologia per un’educazione alla pace
Solo nel 2015, i conflitti nel mondo hanno causato la perdita del 13% del PIL globale. Sono 1,5 miliardi gli individui coinvolti in situazioni di guerra secondo la Banca Mondiale e si stima che entro il 2030, il 46% dei poveri vivrà in zone di conflitto.

L’opportunità che si apre in questo scenario alle aziende è quella di contribuire a ristabilire la pace in queste aree del mondo, attraverso l’educazione e la formazione dei 57 milioni i bambini in età scolare primaria che non ricevono un’educazione formale (la metà di loro risiede proprio in un’area di conflitto).

L’utilizzo di tecnologie di e-learning permette la formazione a distanza, attraverso internet, aprendo un mercato da 70 miliardi di dollari solo per l’offerta di prodotti specifici con fruizione da dispositivi mobili.

Attualmente la tecnologia è utilizzata dalle imprese per razionalizzare le industrie esistenti e per conquistare nuovi mercati – ha concluso Erik Rasmussen, CEO e fondatore di Sustainia – I risultati del rapporto mostrano che i leader imprenditoriali di tutti gli angoli del mondo sono pronti ad utilizzare la tecnologia per uno stravolgimento sostenibile ovvero utilizzare la tecnologia per soddisfare gli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite“.

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