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Renovation Wave: la Strategia UE per decarbonizzare l’edilizia

La Commissione UE ha pubblicato la Strategia Renovation Wave for Europe con l’obiettivo raddoppiare il tasso di ristrutturazione degli edifici, abbattere le emissioni del riscaldamento e raffrescamento, stimolare la ripresa e ridurre la povertà energetica.

La Commissione UE ha pubblicato il 14 ottobre 2020, la Strategia Ondata di Ristrutturazioni per l’Europa (A Renovation Wave for Europe) per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici, prevista nel Green Deal europeo e inserita tra le priorità del Programma di ripresa economica Next Generation EU (impropriamente denominato Recovery Plan) dalla crisi innescata dalla pandemia di Covid-19. 

Secondo la Commissione, infatti, la Strategia Renovation Wave, in vista della quale era stata avviata una pubblica Consultazione, rafforzerà anche un’importante opzione di investimento ad alta intensità di manodopera per la spesa pubblica, creando nuovi posti di lavoro per le PMI e restituendo denaro all’economia locale.

Per abbattere le emissioni di almeno 55 % entro il 2030, come proposto dalla Commissione UE e annunciato lo scorso mese da Ursula von der Leyen nel discorso al Parlamento UE sullo Stato dell’Unione, l’UE deve ridurre le emissioni di gas serra degli edifici del 60 %, il loro consumo energetico del 14 % e il consumo energetico per riscaldamento e raffrescamento del 18 %.

Le politiche e i finanziamenti europei hanno già prodotto effetti positivi sull’efficienza energetica dei nuovi edifici, che oggi consumano la metà dell’energia di quelli costruiti più di 20 anni fa. L’’85 % degli edifici dell’UE ha però più di 20 anni e tra 85% e il 95 % di questi saranno verosimilmente ancora in uso nel 2050, ragion per cui l’ondata di ristrutturazioni è necessaria per adeguarli a standard analoghi.

Considerato che quasi 34 milioni di europei non possono permettersi di riscaldare adeguatamente le loro abitazioni, le politiche pubbliche che promuovono l’efficienza energetica mediante la ristrutturazione sono anche una risposta alla povertà energetica, un sostegno alla salute e al benessere delle persone vulnerabili e un aiuto a ridurre le bollette dell’energia.

“Vogliamo che in Europa tutti possano illuminare la propria casa, riscaldarla o raffrescarla senza rovinarsi, né rovinare il Pianeta – ha affermato Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo responsabile per il Green Deal europeo – L’ondata di ristrutturazioni migliorerà i luoghi in cui lavoriamo, viviamo e studiamo, riducendo nel contempo il nostro impatto sull’ambiente e creando posti di lavoro per migliaia di europei. Se vogliamo ricostruire meglio servono costruzioni migliori“.

La Commissione punta almeno a raddoppiare i tassi di ristrutturazione nei prossimi dieci anni per ridurre il consumo di energia e risorse negli edifici, migliorando la qualità della vita delle persone che vi abitano e li usano, diminuendo le emissioni di gas serra rilasciate in Europa. Entro il 2030 potrebbero essere ristrutturati 35 milioni di edifici e creati fino a 160.000 nuovi posti di lavoro verdi nel settore edile.

Gli edifici consumano circa il 40 % dell’energia e rilasciano il 36 % delle emissioni di gas serra dell’UE, ma ogni anno solo l’1 % è sottoposto a lavori di ristrutturazione a fini di efficientamento energetico: è perciò indispensabile mettere in campo interventi efficaci per rendere l’Europa climaticamente neutra entro il 2050, come prevede la Legge europea sul Clima, adottata dalla Commissione UE lo scorso marzo.  

La ripresa verde comincia da casa – ha dichiarato a sua voltala Commissaria UE per l’Energia Kadri Simson – Con Renovation Wave affronteremo i numerosi ostacoli che oggi rendono la ristrutturazione complessa, costosa e lenta, frenando molti interventi necessari. Proporremo modi migliori per misurare i benefici della ristrutturazione, standard minimi di prestazione energetica, finanziamenti UE più consistenti e maggiore assistenza tecnica, incoraggeremo i mutui verdi e sosterremo l’aumento della quota di rinnovabili nel riscaldamento e nel raffrescamento: tutti elementi che creeranno un nuovo contesto per i proprietari di abitazioni, i locatari e le autorità pubbliche”.

La Renovation Wave darà priorità a 3 settori:
decarbonizzazione del riscaldamento e del raffrescamento;
lotta alla povertà e all’inefficienza energetiche;
ristrutturazione di edifici pubblici quali scuole, ospedali e uffici.

La Commissione propone di eliminare gli ostacoli esistenti lungo la catena di ristrutturazione – dalla concezione del progetto al suo finanziamento fino al completamento dei lavori – con una serie di misure politiche, strumenti di finanziamento e dispositivi di assistenza tecnica.

Le azioni principali della Strategia consistono nel:
–  rafforzare le norme, gli standard e le informazioni sulle prestazioni energetiche degli edifici per fornire al settore pubblico e privato un incentivo più forte a ristrutturare, anche introducendo gradualmente standard minimi obbligatori di prestazione energetica per gli edifici esistenti, aggiornando le norme per gli attestati di prestazione energetica ed estendendo eventualmente gli obblighi di ristrutturazione del settore pubblico;
assicurare l’accesso a finanziamenti mirati, in particolare attraverso le iniziative faro “Renovate” e “Power Up” del dispositivo per la ripresa e la resilienza nel quadro di NextGenerationEU, semplificare le regole per combinare vari flussi di finanziamento e offrire molteplici incentivi per i finanziamenti privati;
– aumentare le capacità necessarie a preparare e attuare i progetti di ristrutturazione, dall’assistenza tecnica prestata alle autorità nazionali e locali alla formazione e allo sviluppo di competenze per chi occuperà i nuovi posti di lavoro verdi;
espandere il mercato dei prodotti e dei servizi sostenibili da costruzione, anche integrando nuovi materiali e soluzioni basate sulla natura e rivedendo la legislazione sulla commercializzazione dei prodotti da costruzione e gli obiettivi di riutilizzo e recupero dei materiali;
creare una nuova Bauhaus europea vale a dire un progetto interdisciplinare co-diretto da un comitato consultivo di esperti esterni tra i quali figureranno scienziati, architetti, designer, artisti, urbanisti ed esponenti della società civile (a Commissione condurrà un ampio processo partecipativo entro l’estate 2021 che sfocerà nella creazione, nel 2022, della rete delle prime cinque Bauhaus in diversi Paesi dell’UE);
sviluppare soluzioni di prossimità in modo che le comunità locali integrino rinnovabili e digitale e si creino così distretti a energia zero in cui i consumatori diventano prosumer che vendono energia alla rete.

La Strategia include anche un’iniziativa volta a promuovere alloggi a prezzi accessibili per 100 distretti.

La Commissione riesaminerà la Direttiva sulle rinnovabili nel giugno 2021, valutando se rafforzare l’obiettivo di riscaldamento e raffrescamento da fonti rinnovabili e introdurre un livello minimo di energia rinnovabile per gli edifici. Esaminerà, inoltre, il modo in cui le risorse del bilancio dell’UE, insieme alle entrate del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE (EU-ETS), potrebbero essere utilizzate per finanziare i regimi nazionali di efficienza e risparmio energetici rivolti alle famiglie a basso reddito. Infine, svilupperà ulteriormente il quadro per la progettazione ecocompatibile così da ampliare l’offerta di prodotti efficienti da impiegare negli edifici e promuoverne l’uso.

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