Il Tema scelto dall’UNESCO per la celebrare la 31ma Giornata mondiale della libertà di stampa ( World Press Freedom Day) che si celebra il 3 maggio di ogni anno è “Una stampa per il pianeta: il giornalismo di fronte alla crisi ambientale“, per sottolineare che “i giornalisti indipendenti sono attori cruciali nell’aiutare le nostre società a separare i fatti dalle bugie e dalla manipolazione per poter prendere decisioni informate, riguardo alle politiche ambientali”.
Oggi, 3 maggio 2024, si celebra la 31ma Giornata mondiale della libertà di stampa (World Press Freedom Day), una ricorrenza che è stata proclamata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel dicembre 1993, su raccomandazione della Conferenza generale dell’UNESCO. Da allora, il 3 maggio, Anniversario della Dichiarazione di Windhoeck scritta da circa 60 giornalisti africani al termine del Seminario svoltosi in Namibia per lo sviluppo di una stampa africana indipendente e pluralista. Dopo 30 anni, il legame storico tra la libertà di ricercare, diffondere e ricevere informazioni e il bene pubblico rimane attuale come lo era al momento della sua firma.
Il tema scelto dall’UNESCO per la Giornata mondiale della libertà di stampa 2024 è “Una stampa per il pianeta: il giornalismo di fronte alla crisi ambientale“: “Lo sviluppo sostenibile è in pericolo – si legge nella nota concettuale dell’UNESCO – La tripla crisi planetaria (cambiamenti climatici, perdita di biodiversità e inquinamento atmosferico) insieme alle correlate problematiche di salute pubblica , indica la necessità di rafforzare la democrazia, di affrontare la disinformazione sulle piattaforme digitali, tra le altre questioni, che sono diventate le principali sfide per l’umanità. L’accesso a informazioni affidabili e l’importanza di rafforzare il giornalismo ambientale e scientifico indipendente sono più cruciali che mai. È importante essere molto chiari: i giornalisti indipendenti e gli scienziati sono attori cruciali nell’aiutare le nostre società a separare i fatti dalle bugie e dalla manipolazione per poter prendere decisioni informate, anche riguardo alle politiche ambientali”.
Il nuovo Rapporto “Press and planet in danger: safety of environmental journalists; trends, challenges and recommendations” diffuso per l’occasione dall’UNESCO denuncia la gravità della situazione. almeno 749 giornalisti e mezzi di informazione che riferivano su questioni ambientali sono stati presi di mira con omicidi, violenza fisica, detenzione e arresto, molestie online o attacchi legali nel periodo 2009- 2023. Tra il 2019 e il 2023 si sono verificati più di 300 attacchi, con un aumento del 42% rispetto al quinquennio precedente (2014-2018).

L’Osservatorio dei giornalisti uccisi dell’UNESCO è un registro continuo e aggiornato che riflette la morte di almeno 44 giornalisti, uccisi per aver indagato su questioni ambientali negli ultimi 15 anni, di cui solo 5 hanno portato a condanne: un tasso di impunità scioccante di quasi il 90%. Il Rapporto osserva che erano prevalenti anche altre forme di attacco fisico, con 353 incidenti. Ha inoltre rilevato che gli attacchi sono più che raddoppiati negli ultimi anni, passando da 85 nel periodo 2014-2018 a 183 tra il 2019-2023.
In una consultazione svolta con oltre 900 giornalisti ambientali di 129 Paesi condotta dall’UNESCO lo scorso marzo, il 70% ha riferito di aver subito attacchi, minacce o pressioni legate ai propri articoli. Tra questi, due su cinque hanno subìto successivamente violenza fisica. Inoltre, le giornaliste donne hanno riferito di essere più esposte degli uomini alle molestie online.
Oltre alle aggressioni fisiche, un terzo dei giornalisti intervistati ha affermato di essere stato censurato e quasi la metà (45%) ha affermato di essersi autocensurato quando scrivevano di ambiente, per paura di essere aggrediti, di vedere scoperte le proprie fonti o a causa di un’aggressione. Con la consapevolezza che le loro storie erano in conflitto con gli interessi degli stakeholder.

L’UNESCO offre Linee guida per aiutare giornalisti e scienziati, con una Strategia globale che include:
– Prevenire e proteggere dai reati commessi contro i giornalisti.
– Garantire il diritto alla libertà di espressione, alla libertà di ricerca scientifica e all’accesso alle principali fonti di informazione, oltre a combattere la disinformazione attraverso il giornalismo.
– Promuovere la pluralità, la diversità e la vitalità dei media, in particolare dei media regionali, locali, indigeni e/o comunitari.
– Garantire che la governance delle piattaforme digitali promuova la trasparenza delle aziende tecnologiche, la loro responsabilità, la due diligence, la responsabilizzazione degli utenti e la moderazione e la cura dei contenuti sulla base degli standard internazionali sui diritti umani, come indicato nelle Linee guida dell’UNESCO per la governance delle piattaforme digitali .
“Senza informazioni scientifiche affidabili sulla crisi ambientale in corso, non potremo mai sperare di superarla – ha dichiarato Audrey Azoulay, Direttore generale dell’UNESCO, in occasione del World Press Freedom Day 2024 – Eppure i giornalisti su cui facciamo affidamento per indagare su questo aspetto e garantire che le informazioni siano accessibili corrono rischi inaccettabilmente elevati in tutto il mondo, e la disinformazione legata al clima dilaga sui social media. Nella Giornata mondiale della libertà di stampa dobbiamo riaffermare il nostro impegno a difendere la libertà di espressione e a proteggere i giornalisti in tutto il mondo”.