L’ultima classifica della capacità di attrarre investimenti nelle energie rinnovabili dei singoli Paesi (RECAI) della società leader mondiale di consulenza Ernst & Young vede un aumento degli investimenti nel settore, considerato un rifugio più sicuro, in molti Paesi europei che scalano la classifica, mentre l’Italia retrocede di 2 posizioni.
L’industria globale delle energie rinnovabili è stata duramente colpita dalla crisi del nuovo coronavirus, ma è ben posizionata per “riprendersi rapidamente” e fornire un rifugio relativamente “più sicuro” per gli investitori a lungo termine mentre la ripresa economica muove i suoi primi passi.
Questa è l’opinione Ernst & Young (E&Y), il gigante dei servizi professionali di revisione e di organizzazione contabile, fiscalità, transaction e advisory, che ha pubblicato il 19 maggio 2020 l’ultima edizione del suo influente RECAI (Renawable Energy Country Attractiveness Index), la ricerca che stila una classifica della capacità di attrarre investimenti nelle energie rinnovabili dei singoli Paesi e di opportunità di crescita del settore, dal titolo “In the wake of a human crisis do climate goals take a back seat?” (Sulla scia di una crisi umana, gli obiettivi climatici passano in secondo piano?”)
Il Rapporto evidenzia come, anche se si è verificato il crollo economico indotto dal Covid-19, il settore dell’energia pulita ha visto gli investitori istituzionali aumentare il capitale che stanno indirizzando sulle infrastrutture delle energie rinnovabili quale strumento per coprire mezzo per coprirsi dall’esposizione a rischi climatici.
Nel mezzo della peggiore crisi economica degli ultimi 100 anni, le major petrolifere hanno annunciato che stanno spostando i loro piani di investimento a favore dello sviluppo delle energie rinnovabili e i principali investitori hanno rafforzato le loro strategie di disinvestimento dai combustibili fossili. Nel contempo, il calo della domanda di energia ha permesso agli impianti delle rinnovabili di mostrare come in genere le reti elettriche rimangano stabili, anche se i livelli record di elettricità sono forniti da fonti rinnovabili variabili.
“All’inizio di quest’anno si è discusso molto di ESG [ndr: acronimo che sta per Environmental, Social, Governance utilizzato in ambito economico-finanziario per indicare tutte quelle attività legate all’investimento responsabile che perseguono gli obiettivi tipici della gestione finanziaria, tenendo in considerazione aspetti di natura ambientale, sociale e di governance] questo, insieme ai cambiamenti climatici, è ancora il motore dominante a lungo termine per gli investimenti nelle energie rinnovabili, nonostante COVID-19 – ha dichiarato Ben Warren, Caporedattore del RECAI – A causa della pandemia, i livelli di inquinamento sono diminuiti drasticamente a causa della riduzione del consumo di combustibili fossili. Una maggiore attenzione a un futuro energetico sostenibile a lungo termine va quindi a favore dell’energia pulita, in particolare del vento e del sole, insieme allo stoccaggio“.
L’indice conferma una serie di modifiche alle sue classifiche internazionali, con gli Stati Uniti che salgono per la prima volta al 1° posto, in seguito all’estensione da parte del Congresso del credito d’imposta sulla produzione per gli sviluppatori di energie rinnovabili, incoraggiando i progressi dall’emergente industria eolica offshore del Paese, il cui mercato rimane ancora piccolo, ma gli sviluppatori stanno lavorando a piani di investimento per 57 miliardi di dollari per installare fino a 30 GW entro il 2030, poiché i costi tecnologici in tutto il settore continuano a scendere.
La Cina ha perso la prima posizione dopo che Pechino ha ridotto i sussidi, nel tentativo di creare un panorama energetico più competitivo. Tuttavia, le prospettive a lungo termine per il maggiore utilizzatore di energia al mondo rimangono positive, visti i costi in calo delle energie rinnovabili e il costante impegno del Governo nella lotta contro l’inquinamento atmosferico e il contenimento delle emissioni.
La Francia è passata dalla quarta alla terza posizione in classifica, dopo aver vinto 1,4 GW per gli sviluppatori eolici e solari nella sua ultima asta.
Anche il Regno Unito è risalito (6° posto), dopo la decisione a sorpresa del governo all’inizio di quest’anno di aprire future aste di energia pulita a progetti eolici e solari terrestri e piani più ampi per rafforzare la rete e sviluppare nuove tecnologie galleggianti per l’energia eolica e marina.
Anche la Spagna è stata una delle principali scalatrici della classifica, guadagnando quattro posizioni (11° posto) grazie agli ambiziosi nuovi piani e proposte net zero emissioni del Governo, per espandere i settori dell’eolico e del solare.
L’Italia ha perso 2 posizioni nel RECAI, passando dal 19° al 21° posto. Nella scheda dedicata si legge che il nostro Paese ha aggiudicato contratti per 500 MW di capacità di energia rinnovabile nella prima di una serie di aste. La maggior parte della capacità (495 MW) è stata sfruttata da progetti eolici onshore (19), mentre un impianto solare da 5 MW che assicura anche un CFD (contratto per differenza) di 20 anni.
L’asta è stata la prima di una serie di sette che l’Italia ha in programma di tenere nel 2020 e nel 2021, per circa 4,7 GW di capacità, ed ha coinvolto gli sviluppatori che hanno offerto sconti per un prezzo di riferimento di 70 euro MWh. Le offerte andate a buon fine vanno da 48,65 euro/MWh a 66,5 euro MWh. Tra gli offerenti di successo, EDP Renováveis che ha vinto contratti per 3 impianti eolici con una capacità combinata di 109 MW. La potenza a basso costo viene erogata dal parco eolico di Ariano (AV) da 84 MW di CEA [ndr: Srl Campo Eolico Ariano] che ha vinto un CFD con il 30% in meno del prezzo di riferimento. Il prossimo round assegnerà altri 500 MW di CFD, mentre i tre successivi assegneranno 700 MW di contratti ciascuno e gli ultimi due 800 MW.
Secondo il RECAI 2020, la combinazione di politiche di supporto, riduzione dei costi delle energie rinnovabili e la prospettiva di piani mirati di stimolo verde in una miriade di mercati chiave, suggeriscono che il settore dell’energia pulita dovrebbe riprendersi molto più velocemente di altri settori.
L’analisi evidenzia, inoltre, i rapidi progressi compiuti dal settore dello stoccaggio dell’energia in rapida espansione, che è ampiamente considerato cruciale per consentire la continua crescita del settore delle energie rinnovabili poiché le reti diventano sempre più dipendenti da energia eolica e solare variabile.
Secondo il rapporto, quest’anno è prevista l’installazione di 12,6 GWh di batterie di accumulo dell’energia, rendendo il 2020 un anno da record per la crescita del segmento, e a lungo termine, è previsto un aumento di 13 volte della crescita della capacità, da circa 17 GWh attuali a 230 GWh entro il 2025.
Benoit Laclau, EY Global Energy Leader ha affermato che, nonostante la crisi del coronavirus, l’industria energetica sta affrontando un “momento decisivo e trasformativo“.
“Le parti interessate stanno cercando di
collaborare e investire in aziende in cui i cambiamenti climatici e lo sviluppo
sostenibile sono integrati nella loro strategia” – ha affermato Laclau
– I leader energetici dovrebbero agire
per investire in energie rinnovabili e nei relativi progetti sostenibili a
lungo termine, tra cui l’efficienza energetica, le reti elettriche intelligenti
e le infrastrutture di trasporto a basse emissioni di carbonio“.