Energia Infrastrutture e mobilità

Mobilità: lettera al Parlamento UE del settore auto ed energia

Un gruppo di 107 tra imprese e associazioni dell’industria della mobilità e dell’energia hanno inviato una lettera aperta ai membri del Parlamento europeo che devono votare la proposta di Regolamento della Commissione UE per la modifica degli standard di emissioni della CO2 per le nuove auto e per i veicoli commerciali leggeri, previsto dal Pacchetto “Fit for 55”, con cui chiedono un maggior equilibrio per preservare competitività, occupazione e possibilità di scelta dei consumatori.

In vista del voto, previsto per il 7 giugno 202, da parte del Parlamento europeo sulla proposta di Regolamento (UE) 2021/556 della Commissione UE per quanto riguarda “il rafforzamento dei livelli di prestazione in materia di CO2 delle autovetture nuove e dei veicoli commerciali leggeri nuovi, in linea con la maggiore ambizione dell’Unione in materia di clima”, un gruppo di 107 tra imprese e associazioni, in rappresentanza dei settori della mobilità, dell’ingegneria e dell’energia, ha inviato una lettera aperta ai membri del Parlamento europeo.

Nell’ambito del PacchettoFit for 55“, la Commissione UE  ha avanzato proposte chiave per portare l’UE su una traiettoria verso la neutralità climatica nel 2050, tra cui la modifica degli standard di emissioni di auto e veicoli commerciali leggeri..

Ad oggi le emissioni dei trasporti rappresentano circa il 25% delle emissioni totali di gas serra dell’UE e queste emissioni sono aumentate negli ultimi anni. Per sostenere l’obiettivo net zero al 2050 è necessario un percorso chiaro per ottenere una riduzione del 90% delle emissioni di gas serra legate ai trasporti entro tale data.

Sosteniamo con forza l’ambizione politica generale e attendiamo con impazienza la sfida della transizione, che è senza dubbio in corso, in particolare nella mobilità – vi si legge – Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi e non perdere il supporto a lungo termine, sottolineiamo l’importanza di un mix tecnologico che comprenda tutte le soluzioni pertinenti per ridurre le emissioni di CO2 senza ignorare le diverse realtà dei consumatori e delle esigenze dell’industria. Siamo preoccupati che le proposte della Commissione non raggiungano un tale equilibrio”.

Obiettivo dei firmatari della lettera è di contribuire a soluzioni efficienti ed efficaci, che funzionino per il clima, i consumatori, la competitività delle nostre industrie e l’autonomia strategica dell’UE.

Vorremmo sottolineare la necessità di un regolamento aperto alla tecnologia sugli standard di emissione di CO2 dei veicoli, dove la mobilità elettrica pulita è la soluzione che soddisfa le richieste dei consumatori – proseguono i firmatari – Laddove non sia ancora fattibile, dovrebbe esserci la possibilità di scegliere. Per ridurre le emissioni di carbonio, l’elettrico e i carburanti utilizzati per alimentare i veicoli devono essere rinnovabili. Pertanto, l’attenzione dovrebbe concentrarsi sulla decarbonizzazione dei carburanti e non sul divieto o sulla promozione di una tecnologia rispetto ad altre”.

L’obiettivo di riduzione del 100% delle emissioni di CO2 misurate allo scarico, sarebbe di fatto un divieto per i veicoli con motore a combustione interna, compresi i veicoli ibridi plug-in. Invece, un obiettivo inferiore al 100%, o il riconoscimento delle riduzioni delle emissioni di CO2 derivanti dal contributo dei carburanti rinnovabili sostenibili eviterebbe tale divieto.

Il sistema volontario di crediti per i combustibili rinnovabili rappresenta una soluzione già pronta per l’attuazione nel regolamento per gli standard di CO2 per auto e furgoni – prosegue la lettera – È però essenziale assicurare un approccio basato sulla neutralità tecnologica per valorizzare il contributo di tutte le tecnologie alla decarbonizzazione del trasporto leggero“.

L’elettrificazione diretta contribuirà a ridurre le emissioni allo scarico, tuttavia, dovranno essere soddisfatte alcune condizioni. La più importante è la presenza di una rete di infrastrutture di ricarica sufficientemente densa e una quantità sufficiente di elettricità rinnovabile.

Ad oggi sono soddisfatti solo i requisiti minimi e c’è grande disomogeneità tra gli Stati membri e soddisfano solo i requisiti minimi. Inoltre, l’elettrificazione non è una soluzione unica per tutti i casi di utilizzo. I requisiti per le lunghe distanze e il trasporto di carichi pesanti superano le capacità della mobilità elettrica odierna e del prossimo futuro.

L’elettrificazione della mobilità può contribuire a ridurre le importazioni di combustibili fossili nel lungo periodo, ma allo stesso tempo comporta il rischio di creare nuove dipendenze dalle materie prime, dalle batterie e dalle celle per batterie, mantenendo la creazione di valore al di fuori dell’UE.

Inoltre, il settore del trasporto su strada, con i suoi elevati costi di abbattimento delle emissioni di CO2, dovrebbe essere utilizzato per i carburanti rinnovabili sostenibili al di là della quota UE e fornire i giusti investimenti.

Una transizione verso la mobilità elettrica “al ritmo attualmente dibattuto renderà difficile gestire la trasformazione del settore, mettendo a rischio oltre 500.000 posti di lavoro nel settore powertrain, mentre un regolamento aperto sulla tecnologia per gli standard di emissione di Co2 per i veicoli – conclude la lettera – riconoscendo il contributo dei combustibili rinnovabili sostenibili, preserverebbe la competitività, l’occupazione e le possibilità di scelta dei consumatori”.

Resta il fatto che secondo l’ultima valutazione dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (AEA) per la serie TERM (Trasporti e meccanismo di rendicontazione ambientale), pubblicata la scorsa settimana, ha rivelato che nonostante l’efficienza dei motori e l’uso di biocarburanti, dal 2000 al 2019 le emissioni di CO2 delle autovetture nei 27 Stati membri dell’UE sono aumentate del 5,8% e quelle dei veicoli commerciali pesanti del 5,5%, e che la decarbonizzazione del sistema di mobilità europeo richiede metodi che vanno oltre i guadagni di efficienza nel trasporto su strada

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