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IRENA: sono 8,1 milioni gli occupati nelle energie rinnovabili

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Sono 8,1 milioni le persone occupate a livello mondiale nell’industria delle energie rinnovabili a cui devono aggiungersi 1,3 milioni di occupati nelle grandi centrali idroelettriche.

Queste stime sono contenute nell’ultimo Rapporto “Renewable Energy and Jobs. Annual Review 2016”, presentato a Abu Dhabi dall’Agenzia Internazionale per le Energie Rinnovabili (IRENA) durante il suo 11° Council Meeting (24-25 maggio 2016), al quale hanno partecipato oltre 300 delegati governativi in rappresentanza di 96 Paesi, compresa l’UE.

Cifre importanti quelle che emergono dal Rapporto, che non solo attestano il continuo incremento di posti di lavoro nel settore (+5% sul 2015), ma “tamponano” pure i posti di lavoro persi nel settore energetico mondiale in generale. Negli Stati Uniti, per esempio, i posti di lavoro nel settore delle rinnovabili sono aumentati del 6%, mentre quelli correlati a petrolio e gas sono scesi del 18%. Allo contempo, in Cina le rinnovabili impiegano 3,5 milioni di persone, mentre il petrolio e il gas 2,6 milioni.

La crescita continua di posti di lavoro nel settore delle energie rinnovabili è significativa perché è in contrasto con le tendenze di tutto il settore energetico – ha dichiarato il Direttore generale di IRENA, Adnan Z. Amin – Questo aumento è guidato dal calo dei costi delle tecnologie dell’energia rinnovabile e consentito da adeguati quadri politici. Ci aspettiamo che questo trend continui stante che il ‘business case’ per le energie rinnovabili si sta rafforzando e che i Paesi si stanno muovendo per raggiungere i propri obiettivi climatici concordati a Parigi“.

Come negli anni precedenti, è il quadro politico che rimane uno dei fattori chiave per i posti di lavoro. Le aste nazionali e statali in India e Brasile, i crediti d’imposta negli Stati Uniti e le politiche favorevoli in Asia hanno contribuito ad un aumento dell’occupazione.
I Paesi con il maggior numero di posti di lavoro nelle rinnovabili nel 2015 sono: Cina, Brasile, Stati Uniti, India, Giappone e Germania.
Il settore del solare fotovoltaico (PV) resta il più grande datore di lavoro mondiale delle energie rinnovabili, con 2,8 milioni di posti di lavoro (dai 2,5 delle precedenti stime) con posti di lavoro nel settore manifatturiero, nell’installazione e nelle attività operative e di manutenzione.
L’occupazione è cresciuta in Giappone (+28%), negli Stati Uniti (+22%), è rimasta stabile in Cina, mentre è diminuita nell’UE (-3%).

biocarburanti liquidi sono risultati il secondo più grande datore di lavoro globale, con 1,7 milioni di posti, anche se il settore ha segnalato una contrazione, come pure il solare termico, i grandi e piccoli impianti idroelettrici, a causa di vari fattori tra cui l’aumento della meccanizzazione, il rallentamento dei mercati immobiliari, l’abolizione a rimozione dei sussidi e il calo dei nuovi impianti.

L’eolico ha portato a 1,1 milioni i posti di lavoro nel settore con una crescita del 5% a livello mondiale, trainata da CinaStati Uniti (+21%) e Germania, soprattutto nell’off-shore.

In India, il mercato dell’eolico e quello del solare hanno visto una sostanziale espansione a seguito di ambiziosi obiettivi per l’energia rinnovabile che si traducono in concreti quadri politici.

Anche l’Africa ha conosciuto interessanti sviluppi che hanno portato alla creazione di posti di lavoro, sia nel solare che nell’eolico in Egitto, Marocco, Kenya e Sud Africa.

Altra interessante annotazione che viene dal Rapporto è che nell’industria delle energie rinnovabili sono impiegate più donne che nell’industria energetica delle fonti fossili.
renwable energy employment in selected countries and regions

Stante l’accelerazione in atto della transizione energetica, la crescita dell’occupazione delle energie rinnovabili rimarrà forte – ha sottolineato Amin – Il Rapporto di IRENA stima che raddoppiare la quota di energie rinnovabili nel mix energetico globale entro il 2030, in linea con il conseguimento degli obiettivi climatici e quelli di sviluppo globale, si tradurrebbe in più di 24 milioni di posti di lavoro in tutto il mondo”.

Il 20 maggio 2016 IRENA aveva pubblicato il Brief paper secondo cui se si raddoppiasse al 2030 la quota di energie rinnovabili nel mix energetico globale si eviterebbero 4 milioni di morti all’anno e si risparmierebbero fino a 4.200 miliardi di dollari all’anno per le “esternalità” connesse alle spese per la salute, ovvero 15 volte di più delle spese che sarebbero necessarie per raddoppiare il “peso” al 2030 delle energie rinnovabili.

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