Biodiversità e conservazione

Granchio blu: in Adriatico c’è anche quello del Mar Rosso

Un team di ricerca dell’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irbim) di Ancona ha dimostrato la presenza nel Mar Adriatico di una seconda specie di granchio blu, il Portunus segnis, originario del Mar Rosso e dell’Oceano Indiano occidentale.  

Dopo quello blu (Callinectes sapidus)  originario delle coste atlantiche americane che ha recentemente invaso le principali aree di produzione dei molluschi bivalvi dell’Adriatico con severi impatti ecologici ed economici nelle regioni del Veneto e dell’Emilia Romagna, un team di ricerca dell’Istituto per le risorse biologiche e le biotecnologie marine del Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr-Irbim) di Ancona ha dimostrato la presenza nel Mar Adriatico di una seconda specie di granchio blu (Portunus segnis), originario del Mar Rosso e dell’Oceano Indiano occidentale.

Lo StudioThe blue swimming crab Portunus segnis (Forskål, 1775) reaches the Adriatic Sea: a distant and disjointed occurrence” pubblicato dalla rivista BioInvasion Records, fornisce la prima evidenza della presenza del granchio blu del Mar Rosso nel Mar Adriatico.

Si tratta di un’altra specie lessepsiana ovvero che si è introdotta nel mare Mediterraneo attraverso il canale di Suez, costruito dall’ingegnere francese Ferdinand de Lesseps nel 1869 e che è stato recentemente ampliato, permettendo l’intrusione anche di specie pericolose per la salute umana .

Il granchio blu del Mar Rosso, morfologicamente ed ecologicamente simile al granchio blu Atlantico C. sapidus, ha già colonizzato, attraverso il Canale di Suez, i settori più orientali del Mediterraneo, con conseguenze inizialmente drammatiche per la pesca tunisina – ha affermato Ernesto Azzurro, dirigente di ricerca del Cnr-Irbim e autore corrispondente dello studio – Questa specie è oggi una delle risorse di pesca più importanti per la Tunisia, trasformata e commercializzata nei mercati esteri. Anche il granchio blu del Mar Rosso – come il granchio blu americano – trova il suo habitat ideale tra gli ambienti lagunari e il mare aperto e può sviluppare popolazioni con altissime abbondanze”.

Il granchio blu del Mar Rosso, specie altamente invasiva e vorace predatrice di molluschi e crostacei, era stata segnalata nel 2019 nell’Area Marina Protetta delle isole Pelagie e all’interno del porto di Lampedusa. L’esemplare segnalato nella regione Marche (Ancona), è stato catturato il 5 novembre 2022 vicino al porto di Ancona.

Questo importante risultato – ha aggiunto Fabio Grati, primo ricercatore del Cnr-Irbim e principale autore dello studio – è stato possibile grazie alla preziosa collaborazione con i pescatori locali, che hanno catturato la specie e prontamente avvertito il nostro Istituto”.

Questo arrivo è con tutta probabilità una nuova introduzione attribuibile al trasporto navale, verosimilmente alle acque di zavorra – ha proseguito Azzurro – Considerate le caratteristiche ecologiche del granchio blu del Mar Rosso e il suo range di tolleranza termica, pensiamo che il nord Adriatico non sia ancora un ecosistema ospitale per questa specie e questo dovrebbe al momento scongiurare il rischio di una doppia invasione di granchi blu in Adriatico. Il cambiamento climatico sta tuttavia aumentando la vulnerabilità del nostro mare a questo tipo di colonizzazioni, quindi il fenomeno va monitorato attentamente, attraverso una strategia nazionale

Entrambe le specie di granchio blu possiedono altissime proprietà nutritive e gastronomiche: l’impiego di questi crostacei come nuove risorse di pesca è la strategia adottata da molti Paesi del Mediterraneo per gestire la problematica sul lungo termine, a supporto della quale i ricercatori del Cnr hanno predisposto un breve questionario rivolto a tutti i cittadini, anche a quelli che non hanno mai assaggiato il granchio.



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